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SAN NICANDRO GARGANICO – la maggioranza abbandona l’aula: insorge il Pd

Pubblicato: lunedì, 14 maggio 2012 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

Vocale: “Solo gli ingenui credono che si tratti di un mancato accordo sulle commissioni consiliari”

“Siamo all’incredibile: la chiacchierata spaccatura della ormai presunta maggioranza di governo cittadino, più volte negata da rappresentanti dei partiti che la compongono, si è materializzata nello scorso consiglio comunale. Solo gli ingenui credono che si tratti di un mancato accordo sulle Commissioni consiliari, su cui il nostro partito, peraltro, è stato intransigente nell’osteggiare le indennità previste dalla delibera”. Sono le parole di Matteo Vocale, segretario cittadino del Pd in riferimento all’ultimo consiglio comunale, durante il qual 6 consiglieri della maggioranza hanno abbandonato l’aula sull’accapo delle commissioni consiliari. “La verità – prosegue Vocale – è che quella coalizione, che il Pd appoggiò al ballottaggio per squisita motivazione politica ma anche credendo di avervi qualche interlocutore sano, non ha mai avuto un programma e, di conseguenza, una vera maggioranza. Si è perso tempo solo in due direttive: dare un colpo di spugna al fertile terreno preparato nei faticosi 5 anni di Squeo e avvilirsi in beghe interne spesso molto accese che, ci auguriamo vivamente, non si riconducano sempre ai soliti megainteressi di pochi noti. E’ chiaro che questo modo di fare politica (se così la si vuol chiamare) non ci appartiene e nel nostro sforzo di guardare al futuro non possiamo misurarci con dinamiche da prima Repubblica. Così non va: non si può amministrare uno dei comuni più indebitati d’Italia in questo modo. Ci dicono che è in atto una “campagna acquisti” che ben poco ha di politico e che non ci vedrà in campo. Facciamo appello alle parti sane, se si riconoscano tali, della ormai ex maggioranza, e al resto dell’opposizione, quella vera, per trovare una eventuale via d’uscita.

I cittadini sono stremati, stanchi, avviliti e l’opinione pubblica rasenta una pericolosa rassegnazione: il sindaco ha il dovere di riferire in Consiglio se abbia o meno una maggioranza e quale sia, altrimenti, prima che sia troppo tardi, è meglio – triste dirlo – trarne le dovute conseguenze come la vera politica impone”.

da Daunia News

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