La normativa del codice civile ( art. 1117 - 1139 )

1117 Parti comuni dell'edificio 1129 Nomina e revoca dell'amministratore
1118 Diritti dei partecipanti sulle cose comuni 1130 Attribuzioni del l 'amministratore
1119 Indivisibilità 1131 Rappresentanza
1120 Innovazioni 1132 Dissenso dei condomini rispetto alle liti
1121 Innovazioni gravose o voluttuarie 1133 Provvedimenti presi dall'amministratore
1122 Opere sulle parti dell'edificio di proprietà 1134 Spese fatte dal condomino
1123 Ripartizione delle spese 1135 Attribuzioni dell'assemblea ..
1124 Manutenzione e ricostruzione delle scale 1136 Costituzione dell'assemblea e validità....
1125 Manutenzione e ricostruzione dei soffitti 1137 Impugnazione delle deliberazioni
1126 Lastrici solari di uso esclusivo 1138 Regolamento di condominio
1127 Costruzione sopra l'ultimo piano 1139 Rinvio alle norme sulla comunione
1128 Perimento totale o parziale disposizioni di att. Cod.civile


1117 (Parti comuni dell'edificio).

Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani di un edificio, se il contrario non risulta dal titolo:
I) il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d 'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune; :
2) i locali per la portineria e per I`alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi e per altri simili servizi in comune; :
3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all'uso e al godimento comune. come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti e inoltre le fognature e i canali di scarico, gli impianti per 1' acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento e simili, fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini.


1118. (Diritti dei partecipanti sulle cose comuni).

Il diritto di ciascun condomino sulle cose indicate dall'articolo precedente è proporzionato al valore del piano o porzione di piano che gli appartiene, se il titolo non dispone altrimenti. :
Il condomino non può, rinunziando al diritto sulle cose anzidette, sottrarsi al contributo nelle spese per la loro conservazione.


1119. ( Indivisibilità).

Le parti comuni delI'edificio non sono soggette a divisione, a meno che la divisione possa farsi senza rendere più incomodo 1' uso della cosa a ciascun condomino.

1120. (Innovazioni).

I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell'art 136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all'uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni .
Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell'edificio inservibili all'uso o al godimento anche di un solo condomino.


1121. (Innovazioni gravose o voluttuarie).

Qualora I ' innovazione importi una spesa molto gravosa o abbia carattere voluttuario rispetto alle particolari condizioni e all'importanza delI'edificio, e consista in opere, impianti o manufatti suscettibili di utilizzazione separata, i con- domini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nella spesa. Se l'utilizzazione separata non e' possibile, I ' innovazione non e' consentita, salvo che la maggioranza dei condomini che l'ha deliberata o accettata intenda sopportarne integralmente la spesa.
Nel caso previsto dal primo comma i condomini e i loro eredi o aventi causa possono tuttavia, in qualunque tempo, partecipare ai vantaggi dell 'innovazione, contribuendo nelle spese di esecuzione e di manutenzione del I 'opera.


1122. (Opere sulle parti dell'edificio di proprietà).

Ciascun condomino nel piano o porzione di piano di sua proprietà non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni del I 'edificio.

1123. (Ripartizione delle spese).

Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni del I 'edificio, per la prestazione dei servizi nell'interesse comune e per le inno- vazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione.
Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell'uso che ciascuno può farne.
Qualora un edificio abbia più scale, cortili,lastrici solari, opere o impianti destinati a servire una parte dell'intero fabbricato, le spese relative alla loro manutenzione sono a carico del gruppo di condomini che ne trae utilità.


1124. (Manutenzione e ricostruzione delle scale).

Le scale sono mantenute e ricostruite dai proprietari dei diversi piani a cui servono. La spesa relativa è ripartita tra essi. per metà in ra- gione del valore dei singoli piani o porzioni di piano, e per I ' altra metà in misura proporziona- le all'altezza di ciascun piano dal suolo.
Al fine del concorso nella metà della spesa, che è ripartita in ragione del valore, si considera- no come piani le cantine, i palchi morti, le soffitte o camere a tetto e i lastrici solari, qualora non siano di proprietà comune.


1125. (Manutenzione e ricostruzione dei soffitti, delle volte e dei solai).

Le spese per la manu- tenzione e ricostruzione dei soffitti, delle volte e dei solai sono sostenute in parti eguali dai pro- prietari dei due piani l'uno all'altro sovrastanti, restando a carico del proprietario del piano su- periore la copertura del pavimento e a carico del proprietario del piano inferiore l'intonaco, la tinta e la decorazione del soffitto.

1126. (Lastrici solari di uso esclusivo).

Quando l'uso dei lastrici solari o di una parte di essi non è comune a tutti i condomini. quelli che ne hanno l'uso esclusivo sono tenuti a contribuire per un terzo nella spesa delle riparazioni o ricostruzioni del lastrico: gli altri due terzi sono a carico di tutti i condomini dell'edificio o della parte di questo a cui il lastrico solare serve, in proporzione del valore del piano o della porzione di piano di ciascuno.

1127. (Costruzione sopra l'ultimo piano delI 'edificio).

Il proprietario dell'ultimo piano del- I'edificio può elevare nuovi piani o nuove fabbriche, salvo che risulti altrimenti dal titolo. La stessa facoltà spetta a chi è proprietario esclusivo del lastrico solare.
La sopraelevazione non è ammessa se le condizioni statiche dell'edificio non la consentono. I condomini possono altresì opporsi alla sopraelevazione, se questa pregiudica l'aspetto architettonico dell'edificio ovvero diminuisce notevolmente l'aria o la luce dei piani sottostanti.
Chi fa la sopraelevazione deve corrispondere agli altri condomini un' indennità pari al valore attuale dell'area da occuparsi con la nuova fabbrica, diviso per il numero dei piani, ivi compre- so quello da edificare, e detratto l'importo della quota a lui spettante. Egli è inoltre tenuto a rico- struire il lastrico solare di cui tutti o parte dei condomini avevano il diritto di usare.

1128 (Perimento totale o parziale dell'edificio).

Se l'edificio perisce interamente o per una parte che rappresenti i tre quarti del suo valore, ciascuno dei condomini pu richiedere la vendita all'asta del suolo e dei materiali, salvo che sia stato diversamente convenuto.
Nel caso di perimento di una parte minore, I ' assemblea dei condomini delibera circa la ricostruzione delle parti comuni del l 'edificio, e ciascuno è tenuto a concorrervi in proporzione dei suoi diritti sulle parti stesse.
L'indennità corrisposta per l'assicurazione relativa alle parti comuni è destinata alla ricostruzione di queste.
Il condomino che non intende partecipare alla ricostruzione dell'edificio è tenuto a cedere agli altri condomini i suoi diritti, anche sulle parti di sua esclusiva proprietà, secondo la stima che ne sarà fatta, salvo che non preferisca cedere i diritti stessi ad alcuni soltanto dei condomini.

1129 (Nomina e revoca dell'amministratore)

Quando i condomini sono più di quattro, I' assemblea nomina un amministratore. Se 1` assemblea non provvede, la nomina è fatta dall'autorità giudiziaria, su ricorso di uno o più condomini.
L' amministratore dura in carica un anno e può essere revocato in ogni tempo dall' assemblea.
Può altresì essere revocato dall' autorità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, oltre che nel caso previsto dall'ultimo comma dell ' art. 1131, se per due anni non ha reso il conto della sua gestione, ovvero se vi sono fondati sospetti di gravi irregolarità.
La nomina e la cessazione per qualunque causa dell'amministratore dall'uffcio sono annotate in apposito registro.

1130 (Attribuzioni del l 'amministratore)

L ' amministratore deve:
I) eseguire le deliberazioni dell'assemblea dei condomini e curare l'osservanza del regolamento di condominio;
2) disciplinare l'uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell'interesse comune, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento a tutti i condomini;
3) riscuotere i contributi ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell'edificio e per l'esercizio dei servizi comuni;
4) compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell'edificio.
Egli, alla fine di ciascun anno, deve rendere il conto della sua gestione.

1131 (Rappresentanza)

Nei limiti delle attribuzioni stabilite dall 'articolo precedente o dei maggiori poteri conferitigli dal regolamento di condominio o da l l 'assemblea, I ' amministratore ha la rappresentanza dei partecipanti e può agire in giudizio sia contro i condomini sia contro i terzi.
Può essere convenuto in giudizio per qualunque azione concernente le parti comuni dell'edificio; a lui sono notificati i provvedimenti dell' autorità amministrativa che si riferiscono allo stesso oggetto.
Qualora la citazione o il provvedimento abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell'amministratore, questi è tenuto a darne senza indugio notizia all'assemblea dei condomini.
L' ammirostratore che non adempie a quest' obbligo può essere revocato ed è tenuto al risarcimento dei danni.


1132 (Dissenso dei condomini rispetto alle liti)

Qualora l'assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di resistere a una domanda, il condomino dissenziente, con atto notificato all'amministratore, può separare la pro pria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza. L'atto deve es- sere notificato entro trenta giorni da quello in cui il condomino ha avuto notizia della deliberazione.
Il condomino dissenziente ha diritto di rivalsa per ciò che abbia dovuto pagare alla parte vittoriosa.
Se l'esito della lite è stato favorevole al condominio, il condomino dissenziente che ne abbia tratto vantaggio tenuto a concorrere nelle spese del giudizio che non sia stato possibile ripetere dalla parte soccombente.

1133 (Provvedimenti presi dall'amministratore)

I provvedimenti presi dall'amministratore nell 'ambito dei suoi poteri sono obbligatori per i condomini. Contro i provvedimenti dell'amministratore è ammesso ricorso all'assemblea, senza pregiudizio del ricorso all'autorità giudiziaria nei casi e nel termine previsti dall'articolo l 1 37.

1134 (Spese fatte dal condomino)

Il condomino che ha fatto spese per le cose comuni senza autorizzazione dell'amministratore o dell'assemblea non ha diritto al rimborso, salvo che si tratti di spesa urgente.

1135 ( Attribuzioni dell'assemblea dei condomini).

Oltre a quanto è stabilito dagli articoli precedenti, l'assemblea dei condomini provvede:
1) alla conferma dell'amministratore e all'eventuale sua retribuzione;
2) all'approvazione del preventivo delle spese occorrenti durante l'anno e alla relativa riprtizione tra i condomini
3) all'approvazione del rendiconto annule dell'mministrtore e ll'impiego del residuo ttivo dell gestione;
4) alle opere di manutenzione straordinaria, costiuendo, se occorre, un fondo speciale.
L'amministratore non può ordinare lavori di manutenzione straordinari, salvo che rivestano carattere urgente, ma in questo caso deve riferirne nella prima assemblea.


1136. (Costituzione dell'assemblea e validità delle delliberazioni)

L'assemblea è regolarmente costituita con l'intervento di tanti condomini che rappresentino i due terzi del valore dell'intero edificio e i due terzi dei partecipanti al condominio.
Sono valide le deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza de- gli intervenuti e almeno la metà del valore delI ' edificio.
Se l'assemblea non può deliberare per mancanza di numero, I ' assemblea di seconda convoca- zione delibera in un giorno successivo a quello della prima e, in ogni caso, non oltre dieci giorni dalla medesima; la deliberazione è valida se riporta un numero di voti che rappresenti il terzo dei parteci- panti al condominio e almeno un terzo del valore del I 'edificio.
Le deliberazioni che concernono la nomina e la revoca dell'amministratore o le liti attive e passive relative a materie che esorbitano dalle attribuzioni dell'amministratore medesimo, nonchè� le deliberazioni che concernono la ricostruzione delI'edificio o riparazioni straordinarie di notevole entità devono essere sempre prese con la maggioranza stabilita dal secondo comma.
Le deliberazioni che hanno per oggetto le innovazioni previste dal primo comma dell'articolo 1120 devono essere sempre approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e i due terzi del valore dell 'edificio.
L'assemblea non può deliberare, se non consta che tutti i condomini sono stati invitati alla riu- nione.
Delle deliberazioni dell'assemblea si redige processo verbale da trascriversi in un registro te- nuto dall'amministratore.


1137 (Impugnazione delle deliberazioni delI'assemblea)

Le deliberazioni prese dall'assemblea a norma degli articoli precedenti sono obbligatorie per tutti i condomini.
Contro le deliberazioni contrarie alla legge o al regolamento di condominio ogni condomino dis- senziente può fare ricorso all'autorità giudiziaria, ma il ricorso non sospende l'esecuzione del prov- vedimento, salvo che la sospensione sia ordinata da l l 'autorità stessa.
Il ricorso deve essere proposto, sotto pena di decadenza, entro trenta giorni, che decorrono dal- la data della deliberazione per i dissenzienti e dalla data di comunicazione per gli assenti.


1138. (Regolamento di condominio)

Quando in un edificio il numero dei condomini è superiore a dieci, deve essere formato un regolamento, il quale contenga le norme circa 1' uso delle cose comuni e la ripartizione delle spese, secondo i diritti e gli obblighi spettanti a ciascun condomino, nonche le norme per la tutela del decoro dell' edificio e quelle relative all `amministrazione.
Ciascun condomino può prendere l'iniziativa per la formazione del regolamento di condominio o per la revisione di quello esistente.
Il regolamento deve essere approvato dall ' assemblea con la maggioranza stabilita dal secondo comma dell' art. l l 36 e trascritto nel registro indicato dall ' ultimo comma dell ` art. 1129. Esso può essere impugnato a norma dell ' articolo 1107.
Le norme del regolamento non possono in alcun modo menomare i diritti di ciascun condomino, quali risultano dagli atti di acquisto e dalle convenzioni, e in nessun caso possono derogare alle disposizioni degli articoli 1118, secondo comma, 1119, 1120, 1129, 1131, 1132. 1136 e 1137.


1139 (Rinvio alle norme sulla comunione)

Per quanto non è espressamente previsto da questo capo si osservano le norme sulla comunione in generale.