Spedizione fiori Interflora

Appartamenti a Peschici Gargano

Guida al Turismo sul Gargano

Cartucce per stampanti

Camping Bungalow Peschici

Residence Peschici Gargano

Appartamenti Vacanza a Peschici

 

Home Page | Chi siamo  | CONOSCI DAVVERO IL GARGANO? SCOPRILO CON NOI.. | IL CONVENTO DELLO SPIRITO SANTO DI RODI RACCONTA UNA STORIA ANTICA ... | Chiesa e religiosita' popolare a Peschici | Oasi archeologica La Salata di Vieste | �Il figlio dell�uomo�, un film su Ges� girato a Peschici  | Grotta di Manaccora |Insoliti itinerari turistici nel Gargano Nord | Il Gargano tra natura e cultura  |Annuario degli Esercizi Ricettivi di Foggia e Provincia |Carpino Folk Festival | Peschici a misura di Paz | Comunit� peschiciani a Roma | Diomede : un soldato bronzeo del Gargano | Bortoluzzi : La Bauhaus sul Gargano | Canti e storie di vita contadina | Alla riscoperta della musica popolare del Gargano | Il sentiero dell'Arcangelo 3�Simposio Internazionale di arte e cultura  | Ischitella e il Varano | Quando i turisti erano eroi in diligenza | Scolpire la pietra |  L'abbazia di C�lena  | Il Gargano del 1943 in un filmato dell�Istituto LUCE | Quando sbarcarono i Micenei | Andar per campane | Telai e panni del Gargano | La Dimensione del Sacro  | La grotta di Celestino V :l'avventura di un povero cristiano | La via sacra dei Longobardi  |  I Sammichelari | "La dimensione del sacro in Peschici dei ricordi"  | Pasqua com'era: riti della Settimana Santa | Il pianto della Madonna | Natale com'era | Il Natale. Tradizioni pugliesi degli anni Cinquanta | Turismo? Non solo mare Peschici set cinema  | Luogo dell'anima | Antichi aedi del Gargano | I suonatori e i cantatori di Carpino | Varano... specchio di antiche lune  | Peschici, paese slavo  | Segni micaelici  |  La Madonna di Loreto | Storie del perduto amore | A passeggio tra gli agrumeti  | L' Oasi agrumaria  | A tavola con le arance  | Un'icona a Rodi  | Jurassik Park ovvero Gargano | Terra di frontiera | Il respiro del borgo antico Peschici jazz  | Fotogrammi ... dall'oasi di Rodi  |

 

Peschici luogo dell’anima per due artisti d’eccezione

Alfredo Bortoluzzi e Romano Conversano

di Teresa M. Rauzino

 

L’ispirazione materica � alla base della passione che alcuni pittori nutrono per Peschici e per i colori della sua tavolozza mediterranea, che costituiscono da sempre un polo di attrazione per molti artisti italiani e stranieri. Intorno agli anni ‘70 la Torre di Montepucci divenne per qualche anno la residenza di Manlio Guberti, che vi apr� un ospitale salotto ed il Club della Tavolozza.

Gerardo Gerardi nell’estate ‘87 arricch� l’arredo delle strette stradine del centro storico con l’originale percorso artistico denominato Peschici, citt� delle sedici porte

Domenico Mazzone, allievo pre�diletto di Bortoluzzi, � il sensibile autore di un Notturno  e di una C�lena   di suggestivo cromatismo.



ALFREDO BORTOLUZZI

Alfredo Bortoluzzi, leggendario artista di origine italiana, si stabil� a Peschici nel 1957, in un bianco villino laboratorio antistante la spiaggia, in localit� Valle Clavia. Un fascio di luce mediterranea trasfiguratrice di ogni cosa, lo aveva ammaliato e ancorato ai piedi della rupe di Peschici

Nella Germania degli anni Trenta il pittore era stato allievo dei mitici maestri della Bauhaus: Klee, Kandisky, Albers, Schlemmer. Una loro mostra collettiva di dirompente speri�mentalismo fu sequestrata dal regime nazista nel 1933 a Dusseldorf. Bortoluzzi smise di dipingere e si dedic� al balletto classico, divent� quindi coreografo e sce�nografo di successo.

In un documento raro, una bellissima intervista di una deci�na di anni fa, l’artista, visibilmente commosso dai ricordi, ci racconta il suo pri�mo rocambolesco ma affascinante viaggio-scoperta verso il favoloso Gargano:

“Sono arrivato a Peschici nel 1953 per la prima volta, era in febbraio... Il mio cri�tico d’arte mi aveva raccontato del Gargano... molto bello, verde e selvaggio e cos� mi sono messo in viaggio fino a Roma.

A una agenzia di viaggi ho chiesto come si arriva nel Gargano. Mi hanno detto: “Si pu� andare fino a San Severo e l� non c’� pi� un mezzo per andare pi� avanti; prenditi una bicicletta”. Ma abbiam tro�vato un trenino e un pullman che ci hanno portato fino a Peschici.

Siamo anda�ti subito alla spiaggia, era dopo una pioggia, avevano messo le barche ad asciugare e le vele erano tutte dipinte dagli stessi pescatori con colori molto vivaci, anche una Madonna. Era bellissimo, mi ha impressionato molto. La gente aveva una cultura rustica, erano molto gentili.

Quello che mi � piaciuto molto a Peschici erano le cupolette delle case, quasi orientali, mi sembrava che le onde e le cupole avevano lo stesso movimento. E mi sono innamorato di Peschici. E adesso sono diventato proprio meridionale e mi sento a casa, qui..

Secondo il critico Carlo Munari, il pittore aveva colto Peschici quale simbolo del suo stesso atteggiamento spirituale, protesa com’�, simile ad un’invocazione, verso il mondo greco. I monti, e le valli, e il mare, le ore di Peschici diventano pretesti per evocare la Stimmung della solarit�. Molti pittori, avventuratisi a dipingere lag�gi� nella suggestione delle luci e dei colori garganici, si sono ritrovati, alla fine, prigionieri di quelle suggestioni. Solo lui, Bortoluzzi, ha saputo imprimere all’im�magine la vitale energia di un’intuizione poetica. E strutturarla, quell’immagine, in una durata, sottraendola all’occasionalit� effimera. L’immagine si decanta in visione, nella maniera impalpabile del sogno

Bortoluzzi � morto qualche anno fa, a novant’anni, ma il suo ricordo � ancora vivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. La Chiesa Matrice di Sant’Elia di Peschici ha il privilegio di essere ricca delle sue opere, tra cui uno stupendo polittico d’altare e le stazioni di una Via Crucis dolorosamente costrut�tivista.

 

 

“Quella luce, che aveva plasmato le sue figurazioni orfiche e i reticoli bidimensionali delle tipiche abitazioni del luogo con la volta a cielo di carrozza, l’aveva vissuta come animatrice del disegno e del colore, e ancor pi� come espres�sione di uno stato d’animo vibrante e commosso... Nel tema di Euridice, avvita�ta all’esistenza solo dal canto innamorato di Orfeo, Alfredo Bortoluzzi ha ripetu�to il suo ideale di pittura che dialoga perennemente con la vita”[4] .

  

Bortoluzzi.Orfeo ed Euridice a Venezia

ROMANO CONVERSANO

 

Un altro grande pittore, “innamorato” della nostra Peschici, � Romano Conversano. Egli nasce il 30 settembre 1920 a Rovigno d’Istria. Nel solaio della “casa veneziana, con l’altana, a picco sul mare”, ancora ragazzo ritrova, per caso, i vecchi attrezzi per dipin�gere del nonno materno. Scopre cos� la propria vocazione artistica, distinguendo�si per l’abilit� del segno che contorna le figure senza soluzione di continuit�. A Parigi, oltre ai quadri degli impressionisti, scopre la poesia dei simbolisti; “le bateau ivre”, l’ivresse di Rimbaud sono simili a quelli istriani, misti di bora, mare e cielo.

 

Pi� tardi in Spagna scopre i colori delle terre, le case contadine cubiche, scolpite nel tufo. Milano � il luogo di lavoro, ma la malinconia padana, le nebbie, le estati continentali non lo ispirano, se non nel “ripensamento”.

E’ l’Italia del sud ad attrarlo come un ricordo atavico, una necessit� del sangue: vi scende di corsa, tormentato dall’idea che l’improvvisa illuminazione gli possa sfuggire come acqua tra le dita aperte[5].

“Arroccata sul promontorio del Gargano, Peschici appare a Conversano, in un mattino d’estate, come una visione di fiaba: un bianco candeggiato, un lustro di rocce, un cielo satinato sul mare di smeraldo puro.

 

Quando rocce, mare e cielo appaiono agli occhi del pittore, non hanno bisogno di essere amati, poich� lo sono gi� da tempo immemorabile... E diventano un luogo della memoria, un luogo dell’anima.

E’ il lontano 1957. I1 mare, gli scogli, la pineta, la vegetazione aggrovigliata e lucente gli appaiono il luogo congeniale dove fermarsi, dove poter costruire, un quadro dopo l’altro, il proprio racconto pittorico... Cerca un luogo qualsiasi, un locale ampio, una stalla. Trova invece un castello medievale un tempo fortezza, torre d’avvistamento, a picco sul mare, ormai rudere, per il quale si trasforma in fabbro, falegname, restauratore...

Peschici. Il castello a picco sul mare, gi� propriet� dei principi Pinto, fu la residenza-studio di Romano Conversano  

Diventer� il suo rifugio, a con�tatto con la natura, lontano dal caos metropolitano, dove � possibile “addor�mentarsi col rombo del mare sotto le finestre, svegliarsi col suo respiro possente, avendo subito negli occhi colori incredibili[6]”. Dipinge ammaliato da quelle luci, dall’incantesimo di quel mare sempre azzurro, fra rocce, pini d’Aleppo e sabbie.

 

 

E’ il periodo dedicato alla “Puglia antica”, ma anche alle enigmatiche “donne del mare”, quelle donne che aveva ritrovato pro�prio qui, cariche del loro antico fascino slavo e mediterraneo.

 

 

E’ lo scrittore Dino Buzzati a descriverci magistralmente le sue marine, il chiaro�re accecante delle case mediterranee controra, i trabucchi, il mare di cobalto, le donne, facendoci immergere nella magia del Castello, studio artistico d’eccezio�ne, “antico fortilizio sul ciglio della rupe precipitante a picco nel mare”. 

L’artista riesce a comunicargli, come nessun altro era riuscito, il senso del vuoto, della profondit� dell’abisso: “scaglie di colore, verdi e azzurri dominanti, fuse e sovrapposte a creare un tipico fermento, vibrazione, lievitazione”. “Ma � soltanto la luce a far questo?” “o � una irrequieta sensibilit� del pittore che trasmette alle cose il fremito che porta dentro?” si domanda Buzzati.

 

 

 

 

E’ la sua stessa risposta ad evocare ulteriori suggestioni: “Non si muovono solo le acque laggi�, ma si muo�vono anche le scogliere, tremolano le bianche case nel sole meridiano e non rie�scono all’immobilit� neppure gli alberi, i prati, la pelle delle giovani donne, non parliamo poi degli occhi![7] “.

Anche il poeta Mario Luzi fu profondamente colpito dagli occhi delle “donne d’oggi e di sempre” di Romano Conversano, nereidi dotate di sguardo indagatore, franco, che rivelano a ciascuno di noi il suo cuore vero[8].

   


[1] Filippo Fiorentino, Il Gargano Nuovo 

[2] L’intervista fu filmata dalla regista Maria Maggiano nel documentario: La montagna del sole. Visione: Colori di luce.

[3] C. Munari, Alfredo Bortoluzzi: l’allievo prediletto di Klee, in Cahier d’art N.7, prima�vera 1995 pp 127-129

[4] Filippo Fiorentino, Il Gargano Nuovo

 [5] Cfr. Biasion in L. Serravalli, Romano Conversano, Silvia editrice, 1982, pp. 151-152

[6]    Ivi  [7] D. Buzzati, in Serravalli, cit. pp. 155-156

[8] M.Luzi, Impressioni di un poeta, in R. Conversano, Silvia editrice, Cologno Monzese, 1997, pag. 5

 

 

HHome Page | Chi siamo  | CONOSCI DAVVERO IL GARGANO? SCOPRILO CON NOI.. | IL CONVENTO DELLO SPIRITO SANTO DI RODI RACCONTA UNA STORIA ANTICA ... | Chiesa e religiosita' popolare a Peschici | Oasi archeologica La Salata di Vieste | �Il figlio dell�uomo�, un film su Ges� girato a Peschici  | Grotta di Manaccora |Insoliti itinerari turistici nel Gargano Nord | Il Gargano tra natura e cultura  |Annuario degli Esercizi Ricettivi di Foggia e Provincia |Carpino Folk Festival | Peschici a misura di Paz | Comunit� peschiciani a Roma | Diomede : un soldato bronzeo del Gargano | Bortoluzzi : La Bauhaus sul Gargano | Canti e storie di vita contadina | Alla riscoperta della musica popolare del Gargano | Il sentiero dell'Arcangelo 3�Simposio Internazionale di arte e cultura  | Ischitella e il Varano | Quando i turisti erano eroi in diligenza | Scolpire la pietra |  L'abbazia di C�lena  | Il Gargano del 1943 in un filmato dell�Istituto LUCE | Quando sbarcarono i Micenei | Andar per campane | Telai e panni del Gargano | La Dimensione del Sacro  | La grotta di Celestino V :l'avventura di un povero cristiano | La via sacra dei Longobardi  |  I Sammichelari | "La dimensione del sacro in Peschici dei ricordi"  | Pasqua com'era: riti della Settimana Santa | Il pianto della Madonna | Natale com'era | Il Natale. Tradizioni pugliesi degli anni Cinquanta | Turismo? Non solo mare Peschici set cinema  | Luogo dell'anima | Antichi aedi del Gargano | I suonatori e i cantatori di Carpino | Varano... specchio di antiche lune  | Peschici, paese slavo  | Segni micaelici  |  La Madonna di Loreto | Storie del perduto amore | A passeggio tra gli agrumeti  | L' Oasi agrumaria  | A tavola con le arance  | Un'icona a Rodi  | Jurassik Park ovvero Gargano | Terra di frontiera | Il respiro del borgo antico Peschici jazz  | Fotogrammi ... dall'oasi di Rodi  |

 

mily: Verdana; text-decoration: none">Peschici jazz  |
Fotogrammi ... dall'oasi di Rodi  |