Centro di Medicina Sociale ed ex Iriip, trovare un’intesa
nell’interesse di tutti
L’università
di Foggia sfratta presidi scientifici importanti. Le necessità dell’ateneo
sono sacrosante. Ma non possono andare a scapito di altri legittimi
interessi.
Non è la prima volta che le esigenze dell’università
vengono in collisione con quelle del territorio. Prima del caso del Centro
di Medicina Sociale diretto dal Dr. Mariano Loiacono, sfrattato dalla sua
storica sede di via Arpi, per far posto alla facoltà di lettere, si era
registrato quello dell’ex Iriip, il deposito dei “cavalli stalloni” che, in
forza di un accordo di programma a suo tempo sottoscritto da Comune,
Provincia, Regione ed Università, dovrebbe lasciare la sua sede di via
Guglielmi per essere trasferito presso l’Ippodromo di Castelluccio dei
Sauri.
In entrambi i casi, i diretti interessati – gli operatori
del centro e le famiglie degli assistiti per quanto riguarda la struttura
sanitaria, e gli appassionati di ippica per quanto riguarda i “cavalli
stalloni” – aveva espresso la loro ferma contrarietà al trasferimento.
E in entrambi i casi non è stato possibile trovare
soluzioni che fossero condivise da tutte le parti. C’è un altro aspetto ad
accomunare le due vicende: l’ex Iriip da un lato e il Cms dall’altro sono
entrambi “incardinati” in due strutture che da tempo fanno organicamente
parte dell’articolazione universitaria cittadina: l’area dell’ex ippodromo e
l’ex ospedale di via Arpi. E sono gli ultimi avamposti della destinazione
originaria delle strutture.
Il problema non è soltanto di natura logistica, però.
Per capire meglio la situazione, va detto pure che qui non
si sta parlando di due strutture qualsiasi, o peggio ancora antitetiche
rispetto all’università, ma di due pezzi importanti, se non addirittura
d’eccellenza, del panorama scientifico cittadino non ricadente nell’orbita
universitaria.
Il Centro di Medicina Sociale si sta segnalando in
tutt’Italia e non solo, per il “metodo alla salute”, ovvero per l’approccio
con cui Loiacono affronta il problema del disagio psichico e dell’alcolismo,
senza ricorrere agli psicofarmaci. L’ultimo e forse più significativo
riconoscimento alla qualità dell’approccio terapeutico utilizzato da
Loiacono è giunto proprio qualche settimana fa, da un neurologo di fama
internazionale come Fred Baughman che è venuto in Italia ed a Foggia
espressamente per approfondire sul campo il “metodo alla salute”, che ha
giudicato una esperienza unica a livello internazionale, apprezzandone la
originalità metodologica e il non utilizzo di psicofarmaci.
Per quanto riguarda, invece, l’ex Iriip le stalle dell’ex
Ippodromo sono il solo presidio italiano in cui si allevi e si studi il
cavallo murgese che, a detta degli esperti, rappresenta una delle razze
autoctone di maggior pregio sull’intero territorio nazionale.
Intervenendo qualche tempo fa sul blog del Quotidiano di
Foggia Mauro Aurigi, massimo esperto italiano del cavallo murgese allevato
nei “cavalli stalloni” di Foggia pubblicò un “post” quanto mai polemico
sulla diatriba riguardante la destinazione delle stalle e dell’immobile.
“Vorrei insistere su un discorsetto semplice, tanto semplice che anche un
politico può capire – scriveva Aurigi -. Se a Foggia si fa la Facoltà (e
l’Università) da un’altra parte, la città avrà sia la Facoltà, magari anche
più moderna e funzionale e a costo minore, sia l’IRIIP (la città avrebbe
guadagnato qualcosa in più). Se si fa la Facoltà nell’IRIIP la città avrà
solo la Facoltà e non avrà più l’IRIIP. La città avrebbe perso qualcosa e
l’Università si guadagnerebbe il premio Attila, peraltro meritatissimo in
tutta Italia per aver distrutto qualità e competenza nella maggior parte
degli ospedali italiani (e magari si trattasse solo di quelli). Non ho mai
capito perché a Foggia si sia data all’ippica: forse l’ospedale l’ha già
distrutto?”
Paradossalmente, la scure dell’università a caccia di
spazi si è adesso abbattuta proprio su una struttura ospedaliera, che dalla
sua sede di via Arpi dovrebbe finire nell’ex ospedale psichiatrico di via
Lucera, destinazione quanto discutibile: Loiacono cura i suoi pazienti con
il “metodo alla salute”, alla base del quale c’è proprio l’idea di
esorcizzare lo “stigma” con cui si guarda ai disagiati psichici
reinserendoli in quella che lo psichiatra foggiano definisce “comunità
reale”, per favorirne i processi maturativi inceppatisi con l’insorgere del
disagio.
Le necessità logistiche dell’università sono sacrosante, e
colmarle è un obbligo, se si vuole che effettivamente l’ateneo foggiano si
radichi nel territorio. Ma per parte sua, l’università deve fare uno sforzo
a farsi accettare dal territorio, che la deve percepire come “cosa sua”- È
emblematico che in un sondaggio promosso dal nostro blog sulla destinazione
dell’ex Ippodromo, la stragrande maggioranza degli intervenuti si sia
schierata a favore dell’ex Iriip.
I due “casi” che abbiamo ricordato stanno a testimoniare
che avrebbe dovuto esserci forse un dibattito più corale e più partecipato
sulle scelte logistiche riguardanti l’allocazione del polo universitario e,
più in generale, sui rapporti tra l’università e le strutture di ricerca già
esistenti sul territorio provinciale, prima della sua nascita.
Qui non ci troviamo di fronte ad interessi contrapposti,
ma semplicemente ad interessi diversi, che si può e si deve tentare di
comporre in una visione alta dello sviluppo del territorio. È il caso di
sottolineare che sia il Centro di Medicina Sociale, sia l’ex Iriip, sono tra
le poche strutture foggiane ad essersi guadagnate una valenza nazionale.
La struttura diretta da Loiacono è meta di pazienti che
giungono da tutt’Italia. L’ex ippodromo è una struttura d’avanguardia anche
dal punto di vista economico, perché l’ippica è al cento di una ripresa
d’interesse, e l’allevamento del murgese potrebbe rivelarsi un notevole
business, con buone ricadute anche di carattere occupazionale.
Possibile, dunque, che le diverse parti non riescano a
mettersi attorno ad un tavolo, per trovare soluzioni che garantiscano la
tutela di tutti gli interessi che sono venuti a conflitto?
Luciano Ventura