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QUOTIDIANO DI FOGGIA 14 OTTOBRE 2010
Centro di Medicina Sociale ed ex Iriip, trovare un’intesa nell’interesse di tutti

L’università di Foggia sfratta presidi scientifici importanti. Le necessità dell’ateneo sono sacrosante. Ma non possono andare a scapito di altri legittimi interessi.

Non è la prima volta che le esigenze dell’università vengono in collisione con quelle del territorio. Prima del caso del Centro di Medicina Sociale diretto dal Dr. Mariano Loiacono, sfrattato dalla sua storica sede di via Arpi, per far posto alla facoltà di lettere, si era registrato quello dell’ex Iriip, il deposito dei “cavalli stalloni” che, in forza di un accordo di programma a suo tempo sottoscritto da Comune, Provincia, Regione ed Università, dovrebbe lasciare la sua sede di via Guglielmi per essere trasferito presso l’Ippodromo di Castelluccio dei Sauri.

In entrambi i casi, i diretti interessati – gli operatori del centro e le famiglie degli assistiti per quanto riguarda la struttura sanitaria, e gli appassionati di ippica per quanto riguarda i “cavalli stalloni” – aveva espresso la loro ferma contrarietà al trasferimento.

E in entrambi i casi non è stato possibile trovare soluzioni che fossero condivise da tutte le parti. C’è un altro aspetto ad accomunare le due vicende: l’ex Iriip da un lato e il Cms dall’altro sono entrambi “incardinati” in due strutture che da tempo fanno organicamente parte dell’articolazione universitaria cittadina: l’area dell’ex ippodromo e l’ex ospedale di via Arpi. E sono gli ultimi avamposti della destinazione originaria delle strutture.

Il problema non è soltanto di natura logistica, però.

Per capire meglio la situazione, va detto pure che qui non si sta parlando di due strutture qualsiasi, o peggio ancora antitetiche rispetto all’università, ma di due pezzi importanti, se non addirittura d’eccellenza, del panorama scientifico cittadino non ricadente nell’orbita universitaria.

Il Centro di Medicina Sociale si sta segnalando in tutt’Italia e non solo, per il “metodo alla salute”, ovvero per l’approccio con cui Loiacono affronta il problema del disagio psichico e dell’alcolismo, senza ricorrere agli psicofarmaci. L’ultimo e forse più significativo riconoscimento alla qualità dell’approccio terapeutico utilizzato da Loiacono è giunto proprio qualche settimana fa, da un neurologo di fama internazionale come Fred Baughman che è venuto in Italia ed a Foggia espressamente per approfondire sul campo il “metodo alla salute”, che ha giudicato una esperienza unica a livello internazionale, apprezzandone la originalità metodologica e il non utilizzo di psicofarmaci.

Per quanto riguarda, invece, l’ex Iriip le stalle dell’ex Ippodromo sono il solo presidio italiano in cui si allevi e si studi il cavallo murgese che, a detta degli esperti, rappresenta una delle razze autoctone di maggior pregio sull’intero territorio nazionale.

Intervenendo qualche tempo fa sul blog del Quotidiano di Foggia Mauro Aurigi, massimo esperto italiano del cavallo murgese allevato nei “cavalli stalloni” di Foggia pubblicò un “post” quanto mai polemico sulla diatriba riguardante la destinazione delle stalle e dell’immobile. “Vorrei insistere su un discorsetto semplice, tanto semplice che anche un politico può capire – scriveva Aurigi -. Se a Foggia si fa la Facoltà (e l’Università) da un’altra parte, la città avrà sia la Facoltà, magari anche più moderna e funzionale e a costo minore, sia l’IRIIP (la città avrebbe guadagnato qualcosa in più). Se si fa la Facoltà nell’IRIIP la città avrà solo la Facoltà e non avrà più l’IRIIP. La città avrebbe perso qualcosa e l’Università si guadagnerebbe il premio Attila, peraltro meritatissimo in tutta Italia per aver distrutto qualità e competenza nella maggior parte degli ospedali italiani (e magari si trattasse solo di quelli). Non ho mai capito perché a Foggia si sia data all’ippica: forse l’ospedale l’ha già distrutto?”

Paradossalmente, la scure dell’università a caccia di spazi si è adesso abbattuta proprio su una struttura ospedaliera, che dalla sua sede di via Arpi dovrebbe finire nell’ex ospedale psichiatrico di via Lucera, destinazione quanto discutibile: Loiacono cura i suoi pazienti con il “metodo alla salute”, alla base del quale c’è proprio l’idea di esorcizzare lo “stigma” con cui si guarda ai disagiati psichici reinserendoli in quella che lo psichiatra foggiano definisce “comunità reale”, per favorirne i processi maturativi inceppatisi con l’insorgere del disagio.

Le necessità logistiche dell’università sono sacrosante, e colmarle è un obbligo, se si vuole che effettivamente l’ateneo foggiano si radichi nel territorio. Ma per parte sua, l’università deve fare uno sforzo a farsi accettare dal territorio, che la deve percepire come “cosa sua”- È emblematico che in un sondaggio promosso dal nostro blog sulla destinazione dell’ex Ippodromo, la stragrande maggioranza degli intervenuti si sia schierata a favore dell’ex Iriip.

I due “casi” che abbiamo ricordato stanno a testimoniare che avrebbe dovuto esserci forse un dibattito più corale e più partecipato sulle scelte logistiche riguardanti l’allocazione del polo universitario e, più in generale, sui rapporti tra l’università e le strutture di ricerca già esistenti sul territorio provinciale, prima della sua nascita.

Qui non ci troviamo di fronte ad interessi contrapposti, ma semplicemente ad interessi diversi, che si può e si deve tentare di comporre in una visione alta dello sviluppo del territorio. È il caso di sottolineare che sia il Centro di Medicina Sociale, sia l’ex Iriip, sono tra le poche strutture foggiane ad essersi guadagnate una valenza nazionale.

La struttura diretta da Loiacono è meta di pazienti che giungono da tutt’Italia. L’ex ippodromo è una struttura d’avanguardia anche dal punto di vista economico, perché l’ippica è al cento di una ripresa d’interesse, e l’allevamento del murgese potrebbe rivelarsi un notevole business, con buone ricadute anche di carattere occupazionale.

Possibile, dunque, che le diverse parti non riescano a mettersi attorno ad un tavolo, per trovare soluzioni che garantiscano la tutela di tutti gli interessi che sono venuti a conflitto?

Luciano Ventura

 

 

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