Da foggia & foggia n. 217 - Il Foggiasco/
Sere d´estate
di Raffaele
Vescera
L´estate a Foggia, promossa dal nostro assessorato alla cultura, si presenta
con un bel programma. Quest´anno, grande musica con grandi nomi, a partire
dal favoloso Bob Dylan, inserito nella selezione di 'Musiche dal mondo´ che
vedrà nelle prossime sere l´esibizione di musicisti argentini, africani,
cinesi e greci con il lieto ritorno degli X Darawish, molto amati da noi. E
poi alcuni grandi nomi della musica italiana, da Carmen Consoli a Gianna
Nannini, vale a dire il meglio del rock femminile della Penisola.
Un po´ meno eccellente sembra la rassegna di lirica, che tuttavia propone
quattro serate, con opere di Puccini, Verdi e Lehar. Peccato che manchi
Umberto Giordano, la sua città natale dovrebbe fare del grande concittadino
un punto di forza identitario per la promozione della propria immagine,
inventandosi un grande festival giordaniano, cosí come fanno altre città con
i propri autori, magari in collaborazione con il grande festival lirico
della vicina Valle D´Itria. Anche il programma cinematografico poteva essere
un po´ piú coraggioso, con meno film di cassetta, tra l´altro già visti.
Ecco, siamo al punto dolente, la mancanza di una strategia che possa
contribuire alla costruzione di una nostra identità, originale e
riconoscibile. Impariamo dai salentini che sono riusciti a fare della loro
tradizione musicale e culturale un punto di forza straordinario che ha
portato l´immagine del Salento in tutto il mondo, con un eccellente ritorno
economico per il turismo e l´esportazione dei loro prodotti. Anche a noi
corre l´obbligo di inventarci qualcosa per dare un po´ di speranze alle
decine di migliaia di cittadini che non sanno come sbarcare il lunario.
Parliamo da tempo del nostro Tavoliere come terra d´aria, di passaggi, di
attraversamenti e dunque di velocità. Foggia, città del vento. E l´aria qui
ha portato sempre graziosa leggerezza, dalle 'arie´ di Giordano, alla grande
scherma, alla velocità dei cavalli, delle 'mongolfiere´ e degli aerei,
seppur malintesi dal brutto e costoso monumento recentemente edificato
davanti alla provincia. Partendo da questa tesi si puó lavorare, anche
utilizzando il grande spazio dell´ex ippodromo, per ospitare grandi
spettacoli 'd´aria´, raduni equestri spettacolari, per esempio, avvalendosi
della nostra 'comunanza´ con le pianure del mondo, la putza magiara, la
pampa argentina, le steppe mongole, ad esempio, per fare a Foggia un grande
ed originale festival equestre internazionale, che, insieme, proponga le
grandi culture di quelle terre lontane, sarebbe unico in Italia.
Questo sí, richiamerebbe turisti 'veri´, e non solo quelli delle province 'limitrofe´,
come auspica il sindaco. Basti pensare che cosa muove il Palio di Siena. Ma
per fare questo, non bastano le 'agenzie di spettacolo´, occorre piú
fantasia e piú cultura.