Continua la querelle tra Iriip e
Ateneo. Il parere articolato dell'altra
campana. L'approccio 'laico' alla
questione in discussione del segretario
provinciale Prc, Fedele Cannerozzi.
Altre sono le priorit� rispetto alla
difesa della razza murgese, ma
l'Universit� non pu� occupare via
Caggese (13/4/2007)
Carissimo Direttore, nell'ultimo numero
di 'Foggia&Foggia' vi siete occupati
diffusamente, con la solita e
riconosciuta professionalit�, della
questione IRIP. Avete ospitato
esclusivamente interventi a sostegno
della posizione 'pro Universit�', da te
sostenuta con argomentazioni di assoluto
rilievo (un po' meno comprensibili le
ragioni esposte da universitari ed 'ex',
che mi aspettavo 'naturalmente'
schierati su posizioni meno appiattite
su quelle del Rettore e un po' pi�
autonome e innovative). Sono sicuro -
credo di conoscerti sufficientemente per
pensarlo - che stai pensando ad una
'seconda puntata' per consentire
l'esposizione articolata dell''altra
campana', che pure ha gi� trovato
ospitalit� sul tuo giornale. E cos� ho
pensato di proporti un mio contributo.
Nella querelle tra IRIP e Ateneo io mi
schiero al fianco dei cavalli per
sostenere le ragioni di sviluppo
dell'Universit� di Foggia. Premetto che
non sono un appassionato di arte
equestre e, dunque, non mi annovero tra
coloro che sostengono (ma credo, in
tutta sincerit�, che non ce ne siano, se
non come figura retorica da te
magistralmente evocata) che
l'equitazione sia pi� utile e importante
dell'universit�. Non ho mai posseduto un
cavallo (non potendo permettermelo) e in
realt� neanche un cane, un gatto o un
canarino. Confesso che se avessi
l'opportunit� di salire in sella a
qualcosa (non me ne vogliano quelli del
Comitato pro-IRIP) preferirei una
infernale due cilindri ad un bucolico
quattro zampe. E dunque vorrei tentare
un approccio 'laico' (cio� non
compromesso da preconcetti
pseudo-religiosi) alla questione.
Vorrei anche partire da una verit�
difficilmente contestabile. La difesa
della razza murgese proprio non possiamo
considerarla una priorit� per la citt�
di Foggia. Non che non sia una questione
degna di attenzione. Ed infatti in altre
parti del Paese (in Toscana, ad esempio,
o in Sardegna) o del mondo (in
Inghilterra) la difesa e l'incremento
delle razze equine pregiate
costituiscono una importante occasione
di sviluppo socio economico. Ma,
nonostante ci�, il problema della difesa
della razza murgese proprio non regge il
confronto con le vere emergenze che
attanagliano la citt� di Foggia.
Vogliamo elencarne qualcuna? L'emergenza
casa, ad esempio; l'emergenza sociale,
con larghi strati della popolazione che
proprio non ce la fanno a condurre una
vita libera e dignitosa; l'emergenza
criminalit� che � figlia del disagio
sociale e che meriterebbe soluzioni un
po' pi� innovative e meno forcaiole del
limitarsi a chiedere un presidio
anticrimine nella caserma Miale.
Eccetera. Una serie drammatica di
emergenze che l'amministrazione
cittadina (che pure abbiamo contribuito
a salvare da morte certa, ma con
evidenti dubbi esiti) affronta in
maniera scialba e senza impeto, a volte
addirittura caricaturale come quando
sembra voler acquietare la propria
coscienza (dopo tutto, siamo di
centrosinistra) regalando uova di Pasqua
ai bambini ricoverati in Ospedale.
Certamente, per�, tra le emergenze della
citt� possiamo annoverare la necessit�
di creare le condizioni perch�
l'Universit� possa svilupparsi e
crescere in termini di offerta
scientifica e di strutture adeguate a
quell'offerta. E dunque su questo tema �
opportuno che si sviluppi una
discussione ampia, partecipata e
responsabile.
A me sembra che nell'affrontare l'ormai
annosa questione IRIP/Ateneo vi siano
alcuni elementi che stentano ad entrare
nella discussione. Primo elemento.
L'Universit� � oggi all'interno dell'IRIP
e ne ha occupato alcuni spazi, non in
forza di un accordo (come qualcuno
vorrebbe farci credere), ma, esattamente
al contrario, in violazione dei patti
sottoscritti con gli altri attori
istituzionali. Ed infatti, l'accordo di
programma del 1996, tanto richiamato in
questi giorni, prevedeva, quale
condizione (ovvia, peraltro) per la
cessione delle strutture di Via Caggese
all'Universit�, che si fosse trovata e
realizzata una diversa e consona
sistemazione dell'IRIP.Ed invece
l'Universit�, con un vero e proprio atto
di estromissione forzata, si �
introdotta nell'area, ha occupato alcuni
padiglioni, ha speso circa sei milioni
di euro per la loro ristrutturazione e
cambio d'uso e oggi pretende di occupare
anche il resto. 'Pacta sunt servanda' si
grida in coro. Sono d'accordo. Solo che,
stando a quei patti, oggi l'Universit�
dovrebbe lasciarle le strutture dell'ex
ippodromo che, invece, occupa 'sine
titulo'. E stando a quei patti, non � la
Regione l'ente inadempiente, ma coloro
che avrebbero dovuto cedere alla Regione
suoli ed infrastrutture per poter
realizzare il nuovo IRIP e che, sino ad
ora, non hanno adempiuto ad alcuno degli
impegni presi.
Secondo elemento. A me pare che le
autorit� accademiche continuino ad
avere, nell'affrontare le questioni
legate alle infrastrutture
universitarie, l'approccio emergenziale
della prima ora: recuperiamo spazi in
vecchie strutture gi� esistenti, quale
che siano, anche se inadeguate, purch�
si abbia un posto in cui stare. In
questi giorni si sta parlando ad esempio
dell'Ospedale D'Avanzo da cedere alla
facolt� di ingegneria. Un ulteriore
colpo di genio, una ulteriore struttura
ed un ulteriore servizio sacrificato
sull'altare delle esigenze
dell'Universit�. Solo che questa volta
il confronto (anche qui eminentemente
retorico) salute/universit� suona un po'
meno pesante di quello
cavalli/universit�. E dunque un
approccio assolutamente non consono alla
attuale fase 'matura' dell'Universit� di
Foggia e che soprattutto, non ne pu�
garantire lo sviluppo. Guardiamo la
situazione attuale. La facolt� di
Lettere � costretta a vivere negli
angusti ed inadeguati spazi di Via Arpi.
La facolt� di Giurisprudenza �
'insaccata' nel budello dell'ex
Tribunale. La facolt� di ingegneria �
indecorosamente sistemata nei sottoscala
dell'Istituto Saverio Altamura. Gli
studenti della facolt� di Economia e
Commercio, proprio presso l'IRIP,
seguono le lezioni in padiglioni che
ricevono pochissima luce dalle
finestrelle poste alla sommit� dei muri
perimetrali, come gli operai di una
triste 'fabrica' di inizi ottocento. E'
questa l'Universit� di Foggia che
immaginiamo per i prossimi decenni? E
quale ristoro riceve questa drammatica
situazione dall'occupazione dei 2.500 mq
che ancora detiene l'IRIP e che sono
sfuggiti, per il momento, alla
occupazione 'sine titulo'? E occupati i
2.500 mq residui, domani l'altro quale
altra struttura pubblica si vorr�
'espropriare' e sottrarre alla sua
originaria destinazione per far fronte
alle necessit� dell'Universit�?
Terzo elemento. La Regione Puglia, si
apprende dalle dichiarazioni rilasciate
dall'As-sessore Lomelo, ha da tempo
messo a disposizione dell'Universit� di
Foggia circa 45.000 mq di suolo e circa
5 milioni di euro perch� si
realizzassero, su terreni posti tra la
Fiera di Foggia e la Motorizzazione
Civile, tutte le strutture necessarie
per consentire un reale sviluppo
dell'Ateneo Foggiano. Il confronto tra
le due opzioni non dovrebbe ammettere
replica: 45.000 mq di suolo sul quale
poter realizzare strutture moderne e
funzionali contro 2.500 mq di strutture
vecchie e riattate e, comunque,
inadeguate ed insufficienti. Non vi �
partita! Tanto basterebbe per
giustificare l'intitolazione della
Universit� di Foggia al Presidente della
Regione Puglia Nichi Vendola. Ma gli
accorti e prudenti accademici obiettano:
per realizzare le strutture sui suoli
che la Regione intende donarci c'�
bisogno di molto tempo e di molto
denaro. I cinque milioni di euro che la
regione vuole regalarci non sono
sufficienti. E cos� dicendo gli eminenti
amministratori di Ateneo si distraggono
dal compito che � stato loro affidato,
di gestire ed amministrare con efficacia
ed efficienza, compito che comporta,
evidentemente, anche lo sforzo di
ricercare le necessarie, ulteriori e
possibili altre fonti di finanziamento e
di assicurare tempi brevi nella
realizzazione di quanto programmato.
Perch� si preferiscono scorciatoie? Ma
quelle obiezioni, peraltro, non tengono
conto che tempo e danaro richiederebbe
anche la soluzione di ripiego
dell'espropriazione a danno dell'IRIP.
Ristrutturare ci� che rimane dell'IRIP,
infatti, non costerebbe poco (visto che
sino ad ora sono stati spesi ben 6
milioni di euro (!) solo per l'aula
magna) e necessiterebbe comunque di non
poco tempo. Peraltro i lavori di
ristrutturazione di Via Caggese non
potrebbero iniziare se non dopo che sia
stata completata la realizzazione della
nuova sede dell'IRIP (a meno di non
albergare provvisoriamente i cavalli a
Palazzo di Citt�) e, se non erro, anche
la mitica 'Masseria Giardino' (ma non
era tra i beni venduti e 'cartolarizzati'
dal Comune di Foggia?) nelle condizioni
nelle quali oggi � non potrebbe ospitare
neanche una scampagnata di amici.
Mi sia consentito, infine, dare conto,
per immediatamente rigettarlo, di un
ultimo dubbio che qualcuno solleva e che
cio� l'Universit� pi� che alle stalle
dell'IRIP sia interessata ai 22 ettari
di terreno di pertinenza dell'ex
ippodromo. E' un dubbio che io ritengo
assolutamente infondato poich� tutti
sanno che quel terreno - su cui insiste,
peraltro, un insediamento archeologico -
� indisponibile e non sar� mai aggredito
da alcun tipo di cementificazione, �
dell'intera citt� e deve rimanere verde.
Come vedi, caro Direttore, non
necessariamente sostenere le ragioni
dell'Universit� di Foggia hanno come
conseguenza l'estromissione dell'IRIP
dalla sede di Via Caggese. Anzi, credo
di aver dimostrato che sia contrario
agli interessi dell'Ateneo foggiano
relegarsi nel recinto di quella
struttura e limitarsi cos� le concrete
possibilit� di crescita e sviluppo.
di Fedele Cannerozzi*
*Segretario proviciale Prc (in foto)
da Foggia&Foggia