IRIIP,
ovvero Deposito Cavalli Stalloni di Foggia: un pezzo di storia italiana da
difendere
di Lucia
Lopriore
Quotidiano di Foggia � domenica, 15 maggio 2005
Prosegue con la
raccolta di firme la battaglia condotta dal Comitato pro IRIIP (Istituto
Regionale Incremento Ippico) per rilanciare il Deposito cavalli stalloni e
per riattivare l�Ippodromo-galoppatoio di Foggia.
La Petizione
popolare in corso gi� sottoscritta da migliaia e migliaia di cittadini si
rivolge alle istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali affinch� la
struttura foggiana, che da sempre � stata vanto della Capitanata, non venga
definitivamente dismessa per essere destinata ad altri usi.
Ringrazio il
Sig.Franco Cuttano per aver insistito con noi ricercatori di storia nel
visitare la struttura ed � cos� che io e i miei amici Maria Teresa Rauzino e
Silverio Silvestri ci siamo ritrovati proiettati in un�altra dimensione� non
sembrava nemmeno di essere a Foggia � Quel pomeriggio primaverile ha
risvegliato i ricordi della nostra infanzia, quando l�aria ed i profumi
inebriavano le strade paesane ed si vedevano passare i traini tirati dai
muli o dai cavalli condotti da braccianti e contadini che rincasavano dopo
una faticosa giornata di lavoro nei campi.
L�attuale
direttore � il dott. Roberto Benvenuto, che ringrazio per averci accolto
presso la sede IRIIP.
Al dottor
Benvenuto, rivolgiamo un particolare ringraziamento per averci consentito di
visionare il cospicuo Archivio Storico dell�Istituto, che rappresenta un
fulgido esempio di un passato prossimo ancora denso di emozioni e ricco di
sorprese.
La storia dell�IRIIP
raccontata dallo stesso Dirigente nella prefazione del volume dal titolo
�Cavallo delle Murge e Asino di Martina Franca� pubblicato nel 2003,
evidenzia l�importanza della struttura foggiana che egli descrive, lasciando
trasparire la propria emozione, nel seguente modo:
�[�] Gi� il
primo Presidente del Deposito dei �Cavalli Stalloni� di Foggia, il sen. Avv.
Gustavo Nannarone aveva guardato con lungimiranza alla migliore riuscita
dell�impianto destinandolo alla riproduzione dei cavalli di razza, che
avrebbero reso celebre l�Istituto in tutto il mondo.
Se guardiamo un
po� indietro fino al 1861, anno in cui risale l�istituzione nel Meridione
d�Italia dei �Depositi dei cavalli stalloni�, ci rendiamo conto che
l�Istituto foggiano ha avuto un incremento notevole fino ai giorni nostri.
Percorrendo un
po� la storia dell�Istituto foggiano ci rendiamo conto che gi� nel 1861,
furono creati nove depositi stalloni, ridotti a sei nel 1867 ed il
Distaccamento di Foggia venne incorporato nel Nuovo Deposito di Santa Maria
Capua Vetere. Solo nel 1886 il Ministro Grimaldi fece promessa di
ripristinare il Deposito di Foggia, ma per la forte spesa occorrente per le
installazioni la cosa non ebbe buon esito.
Il Decreto
luogotenenziale del 28 novembre 1915 ripristin� il Deposito di Foggia e, con
la costituzione del Consorzio tra le province interessate, il Comune nel
1919 fece approntare il progetto donando al nuovo Ente il gran parco di Pila
e Croce.
Con le Delibere
del Consiglio comunale del 13-23 giugno 1919, infatti, fu approvato il
progetto dei lavori per l�ammontare di L. 3.460.000 e fu autorizzata la
concessione gratuita del suolo occorrente. Il Ministero dell�Agricoltura,
Industria e Commercio assicur� un contributo straordinario di L. 1.300.000 e
da un mutuo di L. 1.160.000, di cui un quarto era a carico del Comune di
Foggia, che si riserv� la facolt� di avvalersi del campo di esercitazione
degli stalloni per le gare sportive.
Il 12 aprile
del 1921 i rappresentanti degli Enti consorziati presero atto del progetto
ed autorizzarono il Comune ad appaltare i lavori che, in seguito vennero
affidati al Consorzio delle Cooperative baresi. I lavori iniziarono nel 1922
e proseguirono fino all�agosto del 1924, data in cui furono sospesi per
difficolt� finanziarie dell�impresa appaltatrice. La sospensione dei lavori
dur� fino ai primi mesi del 1927 e, per queste ragioni le opere subirono
danni gravissimi. Per effetto di tali inadempienze, l�Amministrazione
Podestarile guidata dall�avv. Alberto Perrone, insediatasi nel gennaio 1927,
promosse una riunione con i rappresentanti del Consorzio del Deposito
Stalloni e del Ministero dell�Economia Nazionale, il 1� febbraio 1927, ed in
quella tornata si decise di rescindere il contratto di appalto con la citata
impresa e di affidare la prosecuzione dei lavori al Consorzio tra le
Cooperative �Gaetano Postiglione�.
Il progetto di
costruzione dell�impianto fu affidato all�Arch. Accademico d�Italia Marcello
Piacentini, al quale venne dato anche il mandato di dirigere i lavori; la
struttura fu ultimata ed inaugurata il 28 ottobre 1931 e rappresent�
immediatamente il punto di riferimento di tutte le attivit� comprese quelle
sportive, legate al cavallo ed al suo indotto occupazionale, con enormi
ricadute positive per l�intera economia prevalentemente agricola, sia dal
Meridione che dalla Capitanata, contribuendone in questo modo anche alla
differenziazione degli investimenti in essa previsti.
In seguito il
Consorzio Depositi Cavalli Stalloni fu affidato alla gestione degli
�Istituti di incremento ippico�, e con decreto del Presidente della
Repubblica del 24 luglio 1977 n. 616, furono trasferiti alle Regioni i beni
ed il personale degli istituti di incremento ippico, con attribuzione ad
esse delle relative entrate statali. Da allora successivi emendamenti
legislativi hanno portato l�Istituto alle condizioni in cui si trova oggi.
L�attuale
struttura ha competenza in materia di ippicoltura nonch� di tutela e
salvaguardia della diversit� animale, riferita in particolar modo all�asino
di Martina Franca ed al cavallo murgese, iscritti entrambi nel libro
genealogico delle razze equine autoctone a rischio di estinzione.
Presso
l�IRIIP vi sono circa 50 stalloni della razza Cavallina delle Murge e 20
stalloni della razza Asinina di Martina Franca pi� altri 20 stalloni di
varie razze. Nella Regione Puglia gli allevamenti che aderiscono al Registro
Anagrafico, regolato da proprio disciplinare, sono circa 300, con una
consistenza di circa 1.800 fattrici. Tali allevamenti si estendono in
prevalenza nel territorio della Murgia sud orientale verso le province di
Bari, Brindisi, Taranto e soprattutto in agro di Martina Franca, Mottola,
Noci, Alberobello, Cisternino, e nel Parco del Gargano in agro di Foggia e
comuni limitrofi anche in quelli compresi nell�arco appenninico meridionale
e della Capitanata.
E� evidente che
per tali ragioni la scelta di destinare Foggia quale sede del Deposito
Cavalli Stalloni operata sia dal Governo monarchico sia dal Regime fascista
nonch� dallo Stato Italiano e dal legislatore regionale non � stato casuale.
Si sa che
l�allevamento degli equini � presente sin dai tempi antichi e gi� dal
periodo Neolitico: la zona est della sede di Via Caggese a Foggia, � infatti
attraversata da un insediamento neolitico gi� tutelato ai sensi delle
vigenti leggi dello Stato e dalla Soprintendenza Archeologica, cos� come gli
stessi immobili che hanno di gran lunga oltrepassato il 50� anno
dall�edificazione. E� attualmente in programma una campagna di scavo in
detta zona.
In Capitanata
era anche diffusa la razza autoctona �Pugliese� presumibilmente estinta nel
1980 che agli inizi del �900 contava 90mila capi; questa razza fu utilizzata
ampiamente dall�esercito italiano durante il 1� ed il 2� conflitto mondiale.
Infine, a
quanto sopra detto bisogna aggiungere che la citt� di Foggia, negli ultimi
novant�anni, ha costituito il polo di riferimento degli allevamenti italiani
che trova il suo arch� nella fiera di Foggia trasformata pi� tardi in Fiera
dell�Agricoltura, attorno alla quale si sviluppa una rilevante economia
legata anche al settore dell�ippicoltura nazionale che fino a pochi anni fa
contribuiva a rendere crescente il settore socioeconomico ed occupazionale
della nostra terra.[�]�
Le funzioni
istituzionali dell�IRIIP sono anche tante altre, tra le tante: la promozione
di tutto ci� che riguarda l�equitazione come ad esempio: corsi formativi di
mascalcia, di istruttori, di sport ippici, di scuola di equitazione, di
fecondazione, di ippoterapia, etc..Non si capisce perch� - conclude il dr.Roberto
Benvenuto - queste altre funzioni istituzionali non siano mai state
sviluppate ed attivate. Cos� come rimane un mistero la disattivazione
dell�ippodromo-galoppatoio di Foggia (ben altra cosa rispetto
all�ippodromo-trotto di Castelluccio dei Sauri). Era un fiore all�occhiello
della Capitanata molto seguito e popolato. Era uno dei pochissimi esistenti
nel sud mentre nel centro-nord sono moltissimi e continuano a costruirli. Mi
chiedo perch� non si voglia far sviluppare questo settore di sicuro
riscontro occupazionale�.
Parafrasando il
detto di un noto conduttore televisivo che diceva: �La domanda sorge
spontanea�, ci chiediamo perch� distruggere quello che � stato cos�
faticosamente creato e perch� far cadere nel dimenticatoio la cultura delle
tradizioni agresti: non sempre ci� che si crede sia il �progresso� �
sinonimo di tale accezione.
L�Universit�
degli Studi di Foggia che occupa gi� parte dell�impianto, vuole destinare la
struttura alla creazione di nuove aule per la facolt� di Economia� ma non
sarebbe meglio lasciare che l�Istituto IRIIP proseguisse il suo lavoro
magari facendo sorgere la facolt� di veterinaria con specializzazione in
Ippologia, di cui la citt� � sprovvista? In tutt� Italia c�� solo a Parma.
Quale sinergia
migliore per dare un�accelerazione al settore e valore aggiunto per entrambe
le due Istituzioni: Iriip e Ippoterapia? La Facolt� di Economia potrebbe
trovare certamente una pi� idonea e dignitosa sede che non derivi dalla
ristrutturazione delle �storiche� stalle.
A noi sembra
piuttosto evidente che finora i tentativi di eliminare uno spaccato di
storia e di archeologia industriale siano il frutto di una mancata volont�
di riconoscere l�importanza del Deposito Cavalli Stalloni, oggi IRIIP, quale
veicolo culturale per nuovi sbocchi occupazionali.
Ai
lettori chiediamo di aderire all�iniziativa del comitato pro IRIIP apponendo
la propria firma alla petizione popolare sul sito
http://www.foggiaweb.it/cavallistalloni/petizioneelettera.doc
Impediamo che
si compia un ennesimo �scempio�della nostra preziosa storia!
Articolo pubblicato da
Garganopress
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