L�azione di migliaia di cittadini, in difesa dell�Irip, pi� noto
come ex ippodromo, sta dando i primi risultati.
Appena un anno fa, parlare di salvare i magnifici cento cavalli
stalloni, nel pi� vasto progetto di un parco cittadino di venti
ettari, un parco verde attrezzato, ma anche un parco
archeologico ed equestre, sembrava pura utopia.
Oggi, a dimostrazione che le idee giuste alfine prevalgono,
numerosi politici e la stessa Giunta regionale stanno
considerando come possibile ed opportuna la difesa dell�Istituto
Ippico. Intanto, sarebbe giusto pensare di trasferire in una
sede pi� adatta e meno angusta la facolt� di Economia che, in
virt� di un accordo miope, difeso dall�ex sindaco Agostinacchio,
ha trasformato le stalle in aule, sottraendo aria ai cavalli e
speranze ai foggiani.
La speranza di vivere anche noi in una citt� civile ed europea
si pu� realizzare solo con progetti grandi e coraggiosi,
soltanto cos� si potr� trasformare il brutto anatroccolo in un
bel cigno. Foggia non ha la fortuna di avere un grande scenario
naturale, niente mare, n� fiumi, n� colline, n� foreste, solo
case in un centro storico degradato, prima dalla guerra e poi
dalla povert� economica e politica, un brutto centro moderno
frutto di caotiche speculazioni ed una grande periferia anonima.
Ma abbiamo un bene che molti ci invidiano: lo spazio di una
grande pianura. Tocca a noi dare a questa citt� la bellezza che
le manca partendo dal nostro unico bene. Allora, facciamo dei
venti ettari del-l�Ippodromo il pi� bel parco del Meridione,
liberiamo gli immensi spazi ferroviari del centro trasferendo la
stazione solo di un chilometro pi� a Sud, anzich� di dieci come
dicono a Bari, restauriamo le case recuperabili nel centro e
apriamo nuovi spazi, a partire dall�abbattimento del mo-struoso
parcheggio Ginnetto.
Fare bella una citt� non � solo una questione estetica ma �
soprattutto una questione civile perch� una bella citt� � fatta
da buoni cittadini e forma buoni cittadini che portano pi�
ricchezza. Alcuni politici dicono che per fare questo non ci
sono soldi.
Non � vero, � che non ci sono idee. I soldi si possono trovare,
a Bruxelles e a Bari ci sono fondi disponibili. Ma per ottenere
soldi occorrono progetti grandi e coraggiosi. Purtroppo di
questi progetti non se ne intravedono nella proposta di nuovo
piano regolatore della citt�. Non c�� niente per il Parco della
Speranza (proporrei questo nome ove diventasse realt�), non c��
niente per il centro storico, niente per nuovi insediamenti
pubblici.
Si propone solo di allargare ancor di pi� l�anonima periferia.
Dicono che solo cos� si fa sviluppo economico. Ma l�emergenza
abitativa si deve risolvere in modo armonico, non come
propongono questi politici. Costoro non capiscono che far vivere
i cittadini nel brutto e nell�immondizia � il primo scalino del
degrado, anche economico.