La Civilt� Perduta
Con
soddisfazione e piacere, avendo contribuito circa 10 anni fa ad
organizzare una colletta popolare per finanziarne i primi scavi nel
sito archeologico dell�Ippodromo al centro di Foggia, apprendiamo la
conferma di un insediamento neolitico di 6000 anni prima di Cristo, a
testimoniare come, proprio a Foggia, esistesse, prima ancora che
altrove, il germe della Civilt�, della cultura e dell�arte.
D�altra parte, c�� da chiedersi: �Dove �
finita quella Civilt�?� Chi si � avvicendato al potere a Foggia � stato
capace di perseguire impunemente, nonostante 10 ANNI di petizioni, di
manifestazioni e di assicurazioni da parte dei cosiddetti �uom�ni
politici�, lo smantellamento di una Istituzione come quella dei �Cavalli
Stalloni� tanto importante ieri quanto potenzialmente produttiva oggi.
Un sistema di intese pseudo-politiche � stato capace di sbattere la
porta in faccia perfino ai pazienti che si avvalevano della Ippoterapia
in quello che era l�unico maneggio coperto disponibile del nostro
territorio, oggi ridotto ad un�aula �magna�, vanificando anni di
faticosa opera di informazione e di persuasione. Gli �uom�ni politici�
interpellati hanno sempre risposto �non lo sapevamo� oppure �� troppo
tardi� e, sotto-banco, firmavano la condanna alla distruzione di quel
gioiello che � per Foggia l�area Ippodromo. Ma dov�� finita la Civilt�
dei Dauni?
Per fortuna (di altri) la forza di quella
Civilt� non � andata perduta nel corso di questi millenni. Ma dobbiamo
andare altrove ! In Inghilterra, terra che ebbe i primi contatti con
Roma soltanto all�epoca dell�Impero, vediamo riaffiorare i segni di
quella Civilt�. Ci� l� avviene, senza che sia necessario organizzare per
decenni petizioni popolari o manifestare ai cosiddetti �uom�ni politici�
il bisogno della popolazione. Si realizza quotidianamente l�esemplare
equilibrio fra le contraddittorie necessit� della vita moderna e le
esigenze naturali della gente.
Ad esempio, in Hyde Park, uno
dei tanti parchi situati, non soltanto in Inghilterra, AL CENTRO DELLA
CITTA� , � possibile passeggiare a cavallo e percorrere in tutta
sicurezza una pista in sabbia che segue un tracciato di diversi
chilometri immerso nel verde, dove le Persone, godendosi un momento di
ricarica psico-fisica, si dedicano alla lettura, al pattinaggio, al
ciclismo o, semplicemente, si rilassano.
Questo luogo, creato dalla
intelligenza dell�uomo che non ha distrutto ma ha utilizzato la risorsa
della tradizione in pieno centro urbano, grazie ai notevoli ricavi in
denaro legati all�uso di questi servizi da parte di residenti e turisti,
produce, tra l�altro, lavoro per numerose famiglie di operatori e
addetti.
Se pretende di essere parte di
un paese civile, l�uomo politico foggiano deve tirarsi fuori dalla massa
amorfa politicante, sempre d�accordo da destra a sinistra, per fare un
passo indietro e, con modestia, ammettere i gravi errori commessi.
D�altra parte, si deve prendere esempio da chi � migliore di noi (o
no?). Occorre ridiscutere l �accordo� di programma del �96, ormai non
adeguato ai tempi. Oggi, una citt� europea capoluogo di provincia con
uno spazio come quello dell�Ippodromo di Foggia ha la fortuna
irripetibile di contenere, in 20 ettari al centro urbano, una citt�
neolitica, un Istituto di Incremento Ippico, un insediamento
Universitario. Un luogo come questo non pu� che divenire il cuore della
citt� per produrre, attraverso la Universit�, l�Insediamento
Archeologico, l�Istituzione Ippica ed il Parco verde, il Benessere che
viene dalla Civilt� e non dalla distruzione. Oggi l�area dell�Ippodromo
di Foggia non pu� che essere questo: un Parco urbano attrezzato,
circondato e protetto dalle Istituzioni della cultura. Ogni altra
soluzione � incivile!