Antonio Barile dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 13 febbraio
Il presidente Cia,Antonio Barile.
Appello a Vendola:«Senza
l�istituto ippico di Foggia
la Puglia sarà disarcionata»
Questi sono giorni decisivi per le sorti
dell�«Iriip» (Istituto regionale per l�incremento
ippico) di Foggia meglio conosciuto
come «Deposito cavalli stalloni di Foggia
».
Il mondo allevatoriale e le migliaia di appassionati
del cavallo pugliesi sono in ansia per
le decisioni che il presidente Vendola e il sindaco
di Foggia Ciliberti stanno per assumere. Il
rischio di uno smaltellamento dell�«Iriip» sono
purtroppo ancora dietro l�angolo: ci sono potenti
interessi che puntano a sottrarre alla comunità
foggiana e pugliese una struttura che è stata
definita «il luogo dell�anima di Foggia» e io
aggiungo uno dei luoghi dell�anima della Puglia,
che è indispensabile preservare e valorizzare.
In Italia sono appena sei e si trovano a
Foggia,Ferrara,Crema,Pisa, Ozieri e Catania.
Mentre gli altri furono adattati occupando monasteri
e fattorie, il nostro «Deposito cavalli
stalloni» di Foggia può vantare di essere l�unico
costruito proprio per quella funzione.
È una
struttura militare che ha quasi un secolo, progettata
dal famoso architetto Marcello Piacentini,
sicuramente la più bella esistente per
maestosità e valenze tecniche. Con un valore aggiunto:
possiede 23 ettari di terreno nudo dell�ex-
ippodromo al centro della città di Foggia,
in cui qualche decennio fa si svolgevano gare
nazionali di galoppo e di salto ad ostacoli.Hanno
gareggiato anche i famosi fratelli d�Inzeo.
La documentazione storica attesta che i 23 ettari
di terreno sono indivisibili dall�«Istituto incremento
ippico» di Foggia, perché donati proprio
per l�istituzione del «Deposito».
Nel 1977,
dopo il passaggio dell�Iriip alla Regione, si progettò
addirittura un�inutile strada che avrebbe
spaccato in due l�area dell�ippodromo. Lo scopo
era chiaro: eliminare il cordone ombelicale tra
il complesso Iriip e l�ex-ippodromo che impediva
di realizzare una enorme speculazione edilizia.
La lucrosa attenzione sui 23 ettari parte
quindi da molto lontano, prima del recente arrivo
dell�Università.L�indivisibilità è stata sempre
un grosso ostacolo per i «signori del cemento
»! Infatti per mettere le mani su quel nudo e
prezioso terreno al centro di Foggia bisognava
far morire chi lo nutriva, ossia colpire a morte
l�«Iriip». Come fare allora per strappare l�anima
a quell�Istituto? Evitare di parlare dell�«Iriip
» e nascondere alle nuove generazioni che
Foggia ha un «luogo dell�anima» con i suoi pregiati
80 stalloni che tutto il mondo invidia. Il
«cavallo Murgese» e l�equitazione, con il loro legame
con il territorio, sono una risorsa pregiatissima
per la Puglia.
Soprattutto per Foggia
perché la maestosa struttura è considerata da
sempre la sede ufficiale del «cavallo Murgese»:
razza autoctona, l�unica italiana sopravvissuta
in purezza. Il grande esperto Mauro Aurigi,
che fa risalire le origini del «cavallo murgese» a
Federico II di Svevia, impareggiabile allevatore
di cavalli, lo definisce così: «È un sontuoso e
fortissimo cavallo rinascimentale con tutte le
caratteristiche tipiche. Aspetto magnifico, docilità
assoluta anche negli stalloni,muscolatura
imponente su un telaio osseo di grande sostanza,
zoccoli così duri da poter lavorare sferrati,
rusticità senza pari per la secolare usanza di vivere
all�aperto senza protezione alcuna in qualsiasi
stagione».
Il progetto di smantellamento dell�«Iriip» deve
essere bloccato, in caso contrario Foggia subirà
un danno irreversibile sul piano urbanistico,
ma ancora peggiore sarà il danno inferto
alla razza del «cavallo murgese». Gli stalloni
murgesi dell�«Iriip» rappresentano il vertice
della selezione e sono autorizzati a fecondare le
circa mille fattrici in razza: da loro dovrebbe discendere
tutta la futura progenie. Il rischio concreto
è l�estinzione! La Puglia non può perdere
un patrimonio unico.
Fino a qualche tempo fa centinaia di ragazzi
diversamente abili facevano ippoterapia nello
storico maneggio coperto dell�«Iriip», il migliore
in Italia, ora trasformato in aula magna dell�Università
di Foggia. Occorre ripristinare la
sua destinazione originaria. Con l�Università
bisogna creare altre le sinergie: perché non istituire
un corso di laurea in Ippologia presso la
facoltà di Agraria di Foggia?
*Presidente Cia-Confederazione italiana agricoltori Puglia
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