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La storia 

secondo Stefano 

 

Primo Atto 

Il sonno dei deboli

La pace su Gaya dura da più di 500 anni, ma viene scossa dal soffio bellico della regina Brahne, sovrana di Alexandria. Per ordine del granduca Cid, accorgendosi della guerra che sta per scoppiare, fa rapire la figlia del vecchio monarca, la principessa Garnet Til Alexandros. Gidan, Steiner e Vivi vengono coinvolti nel rapimento. Giunti a Lindblum, dopo i tentativi di recupero della principessa da parte della madre, Garnet decide di tornare ad Alexandria per fermare la mamma, che ha attaccato Burmesia, terra natia di Freyja, una draghiera in cerca del suo amore perduto. Il trio (Vivi, Gidan e Freyja), durante il cammino verso Burmesia, fa un insolito incontro con una Qu, Quina, che li segue per imparare l'arte del mangiare. Arrivati alla loro meta, non trovano che morte e distruzione fino al palazzo del re, dove un uomo di nome Kuja, e la Shogun di Alexandria, Beatrix, preparano l'attacco finale a Cleyra, l'ultima città rimasta come via di scampo al popolo di topi di Burmesia. E qui, nel palazzo del regno della pioggia perenne, vengono sconfitti contro la shogun Beatrix dalla sua potentissima Estasi Siderale.

 

Secondo Atto 

Prima Parte: Le anime purificate

Intanto, Garnet, a bordo della funivia Burmequa, ritrova un vecchia conoscenza, Marcus, uno del gruppo incaricato di rapirla. La loro meta è di andare a Toleno, dove devono recuperare l'Ago di Platino per curare dalla pietrificazione Blank, rimasto nella foresta di pietra. Nel dirigersi alla città delle notti eterne si ritrovano contro il terzo Walzer, uno dei maghi neri sopravvisuto per riportare la principessa a casa. Raggiunta Toleno, vanno alla ricerca dell'ago dentro la bottega di un fabbro. Qui incontrano il precettore della principessa, il dottor Totto, che offre alla principessa il tanto ambito ago. Per farle raggiungere Alexandria subito, mette in funzione Gargant, una specie di scarafaggio gigante che funge da funivia. Questi si ritrovano nei sotterranei del castello, dove vengono fatti prigionieri da due giullari, Son e Zon, che devono portare via il potere invocativo alla principessa. Gidan, nel frattempo, riesce a riprendersi e si dirige verso Cleyra, una città costruita su un albero enorme, protetta da una violenta tempesta di sabbia. Risalendo il tronco, raggiungono la città, dove deve essere ballata una danza propiziatoria, per rinvigorire la tempesta. Purtroppo, le corde dell'arpa che accompagnava il ballo si spezzano e la tempesta scompare. La città viene messa d'assedio dai maghi neri e dalle guerriere di Beatrix, che si ritrovano ancora a combattere. Anche se subiscono un'amara sconfitta, è chiaro il piano della regina: vuole impossessarsi degli antichi monili, i gioielli ancestrali, per invocare gli spiriti degli sciamani. Intanto è Faltrey, il fidanzato di Frayja che ha perso misteriosamente la memoria, a dar manforte ai superstiti. Mentre approfittano di  raggiungere il Red Rose, l'idrovolante da guerra di Alexandria, la regina invoca Odino, che distrugge Cleyra in un colpo solo. A bordo della nave, ben nascosti ascoltano le disposizioni per il ritorno ad Alexandria: uccidere Garnet. Usando il teletrasporto anticipano il ritorno di mezz'ora. Steiner e Marcus, fino a quel momento rimasti rinchiusi, si liberano e raggiungono Gidan, dove si affrettano a trovare la principessa, mentre Marcus va a liberare Blank. Trovatala, si accorgono che è caduto in un sonno magico apparantemente impossibile da sciogliere. Intanto si affrettano a fuggire dal castello, ma si ritrovano nuovamente contro Beatrix, con esito pari ai precedenti. Ma quando vede la principessa sotto l'incantesimo, si ribella alla regina e cura Garnet dalla magia. Steiner, Freyja e Beatrix rimangono nel castello a combattere, mentre Gidan, Garnet e Vivi scappano per Gargant, grazie all'intervento di Blank e Marcus. Purtroppo vengono attaccati da un mostro e l'insetto funivia li porta sino a Lindblum, dove osservano la semi-distruzione del castello, demolita da Atomos. Il granduca, tramutato in uno scaraburi per la gelosia della moglie, racconta di sapere dove è nascosto Kuja, il mago che fornisce armi alla regina, e pare che sia stato lui a influenzare la regina alla guerra. L'unico mezzo per arrivare in questo luogo, che è in un'altro continente a nord del mondo, è passare per una miniera nascosta in una palude. Il gruppo si dirige là, dove rincontrano Quina scampata alla distruzione.

 Seconda parte: Il crollo di una solida realtà

Per l'ingordigia di Quina per le rane, trovano la miniera, dove all'entrata vengono accolti da guerriera sexi che rivuole il gioiello ancestrale in mano alla principessa. Dopo una cruenta battaglia, la ragazza scappa. La miniera non è altro che una zona di scavo per minatori abusivi e ladri, collegata dai tunnel da Gargant. Giunti nel nuovo continente visitano un villaggio di nanetti, e pare che in questo nuovo mondo non ci sia la "nebbia". Durante l'ispezione incontrano un mago nero capace di intendere e di volere, ma subito scappa alla vista di esseri umani. I nanetti raccontano che vengono a volte questi maghi neri a barattare merce. Dicono anche il luogo dove abitano:una foresta a est di un precipizio. Quando arrivano al fatidico villaggio, Vivi si trova a suo agio con altri maghi che non uccidono e diventa presto loro amico. Le informazioni che riescono a raccogliere danno una svolta alla loro missione: nella Terra Santa (così chiamata dai nanetti) sorge un enorme albero dove pare si generi la nebbia. Tornati a Conde Petit (il villaggio dei nani), Gidan e Garnet si sposano per poter passare. Mentre si dirigono verso la Terra Santa, fanno conoscenza di una piccola bambina che va a rubare cibo al villaggio. Anch'essa ha poteri di sciamana e la sua casa è popolata dai Moguri, tra cui una in particolare, Mogu, che porta sempre con sé. La sua abitazione non è altro che l'antico villaggio di Madain Sari, la terra degli sciamani. Eiko parla dell'"Albero di Lifa" come un posto sigillato. Intanto Garnet pare essere molto attratta dal muro invocativo, dove sono disegnati tutti gli spiriti. Il giorno dopo partono per l'albero. Arrivati al suo interno più profondo, incontrano una albero zombie, generatore della nebbia. Egli vuole distruggere il pianeta per mezzo della nebbia, che provoca uno stato bellico. Dopo un duro combattimento, da cui ne escono vincitori, un moguri li attende all'uscita per comunicare che il gioiello ancestrale di Madain Sari è stato rubato. Ritornati lì, Eiko viene rapita dalla stessa donna della miniera, che vuole anche il gioiello della principessa. Grazie all'intervento di Amarant, l'uomo salamandra, la ragazza viene messa in fuga, per poi combattere tranquillamente contro Gidan. L'apparente amico perde, ma Gidan lo risparmia e si fa ridare i gioielli. Garnet, nel frattempo ha avuto un flash mentale che gli ricorda come è stata distrutta Madain Sari. Quindi Eiko e Garnet sono le due ultime sciamane. Ormai si aspettano però il ritorno di Kuja all'Albero di Lifa. Nell'uscire dal villaggio, Amarant vuole unirsi a Gidan per capire perché l'ha risparmiato. Arrivati all'albero, Kuja è li, e attende le navi da guerra della regina: Brahne vuole uccidere Kuja. I mostri della nebbia si ritrovano ad affrontare i maghi neri, che vengono messi in ritirata. La regina si ritrova a invocare Bahamut, il dio dei draghi, che comincia ad attaccare il narcisista. Qualcosa di strano accade: lo spirito invocato si rivolta contro la regina e distrugge tutta la flotta. Sulla costa venne ritrovata su una scialuppa di salvataggio la sovrana. Era ormai morta, e ciò voleva dire che la principessa sarebbe diventata la nuova regina. Le acque si placarono. Le onde dei mari erano sospese e il mondo prese una nuova facciata.

Terzo Atto

Prima Parte: Il respiro del potere

Tornati tutti ad Alexandria, tutti si preparano per l'incoronazione