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SAN GIOVANNI ROTONDO – Ospedale di Padre Pio vanto della ricerca primo nel Sud Italia

Pubblicato: domenica, 29 gennaio 2012 Commenta questo articolo Leggi il CommentoTorna alla pagina iniziale

Se c’è un «olimpo» anche per la ricerca bene, vuol dire che Casa sollievo ci è entrata a pieno titolo; e se non c’è stata intercessione di santi, c’è stata sicuramente una profezia di quel Cappuccino con le stimmate diventato santo che fin dal 5 maggio del 1957, primo anniversario della Casa Sollievo della Sofferenza, annunciò profeticamente: «Una città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e un centro di studi intercontinentale che possa stimolare i sanitari a perfezionare la loro cultura professionale e la loro formazione cristiana. Dobbiamo completare la formazione di quest’opera perché essa diventi tempio di preghiera e di scienza». Se non era un altro miracolo…

Fatto sta che in quell’olimpo mezzo secolo dopo l’ospedale Casa sollievo della sofferenza classificato come è noto come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) con decreto del Ministero della Sanità dal 1991 oggi viene valutato dal Sir world report tra i primi 365 centri al mondo per qualità della ricerca scientifica e per la copiosità delle sue pubblicazioni ritenute di qualità.

Un risultato sensazionale se si pensa che in quell’olimpo ci sono americani e svedesi, centri di prim’ordine tedeschi e giapponesi.

A dirigere questa struttura (150 ricercatori all’opera) il professor Angelo Luigi Vescovi dal gennaio del 2010 è direttore scientifico dell’ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Angelo Luigi Vescovi, bergamasco d’origine, laurea in Scienze biologiche presso l’Università degli Studi di Milano.

Dal 1990 al 1992 lavora come postdoctoral fellow presso il dipartimento di Patologia del Foothills Hospital all’Università di Calgary, Canada. Dal 1993 al 1995 è a capo dell’Unità di Neurofarmacologia all’Istituto Nazionale Neurologico di Milano. Vice-direttore dal 1995 al 1999 della Neurospheres Ltd, Calgary, Canada, opera come Professore a contratto all’Università di Milano Bicocca dal 1999 al 2000.

Codirettore dello S.C.R.I., istituto per la ricerca delle cellule staminali, presso l’Ospedale San Raffaele di Milano dal 2001 al 2006, è attualmente professore di Biologia cellulare presso il Dipartimento di Bioscienze e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e dirige la Banca delle Cellule staminali Cerebrali di Terni ed il centro di Nanomedicina ed Ingegneria dei Tessuti dell’ospedale Cà Granda Niguarda di Milano. Le sue ricerche e la produzione scientifica sono rivolte allo studio di cellule staminali finalizzato alla terapia di malattie neurodegenerative e del cancro.

Le attività dei laboratori dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza si concretizzano nella pubblicazione dei risultati delle ricerche sulle più prestigiose riviste internazionali. In particolare, gli ultimi anni hanno visto un valore crescente dell’Impact Factor dell’istituto .

«Ho guardato la tabella: bel traguardo – ammette il prof. Vescovi; è una classifica quella di Sir world report che va a valutare come dato oggettivo le pubblicazioni scientifiche di più alta qualità e che può rientrare in quel 10 per cento che rappresenta la più alta qualità scientifica internazionale». «Abbiamo diverso motivi per essere contenti: tutto questo lo si deve ai nostri ricercatori. L’Irccs a livello mondiale si colloca al 145° posto per la qualità della ricerca in campo biomedico: ma questo è un altro dato che ci inorgoglisce.

Se consideriamo il dato a livello nazionale Casa sollievo è al nono posto per qualità della ricerca in biomedica. Una valutazione sulla base del lavoro fatto negli ultimi cinque anni. A livello regionale siamo primi, come siamo primi nel centrosud.

Ma una precisazione è importante: tutto questo riguarda la ricerca in campo medico con l’università. E deve pensare che la nostra produzione è aumentata del 25 per cento».

Vien da chiedersi: merito di chi? «Guardi, è l’impostazione che ha dato questo risultato. Certo la ricerca avviata sulle staminali ha avuto il suo contributo: noi operiamo da gennaio su malattie genetiche ed ereditarie ed è un tipo di ricerca che studia cause e meccanismi, la diagnosi e la cura.

Stiamo cercando di allargare la nostra ricerca, ma stiamo ancora a metà del guado. Noi non ci sentiamo né migliori né peggiori di altri. Tutto è sulla falsariga della missione di Padre Pio».

E incalza: «Per le staminali è stato fatto parecchio: la sperimentazione clinica per la Sla è appena iniziata ai primi di dicembre, è la prima in Europa e seconda al mondo, stiamo costruendo una nuova struttura che amplia la possibilità di fare sperimentazioni sull’uomo per le cellule staminali. Abbiamo avuto riconoscimenti anche dall’ Ospedale Emory, Università di Atlanta ma quella è una struttura profit, lì hanno investito 12 milioni di dollari, noi non siamo profit», sorride Vescovi parlando con l’umiltà di un missionario nel nome di quel Santo.
Ernesto Tardivo da La Gazzetta del Mezzogiorno

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Un commento per “SAN GIOVANNI ROTONDO – Ospedale di Padre Pio vanto della ricerca primo nel Sud Italia”

Commento di Giovanni Corleone
Data 7 febbraio 2012 ora 13:49

Quello di Torremaggiore l’hanno fatto sparire. San Severo non ne parliamo chiedete al PD…… E non ci resta che piangere.

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