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CERIGNOLA – Rifiuti del Gargano nell’interporto Cerignola; Giannatempo: non esiste

Pubblicato: domenica, 27 luglio 2014 Commenta questo articolo Nessun commentoTorna alla pagina iniziale

“La soluzione dei problemi lasciati volutamente irrisolti da qualcuno non può comportare ulteriori danni per territori, come il Basso Tavoliere, che hanno già pagato un prezzo alto per la solidarietà offerta in tante occasioni a chi non sapeva come smaltire i propri rifiuti.”

E’ questo, in sintesi, il pensiero dei Sindaci di Cerignola e San Ferdinando di Puglia, Antonio Giannatempo e Michele Lamacchia, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato esecutivo del Consorzio di Igiene Ambientale Bacino Fg/4 e soci proprietari dell’Interporto di Cerignola, che in una conferenza stampa tenutasi oggi nel Palazzo di Città di Cerignola – presente anche l’avvocato Licia Morra, presidente del Cda di “Ofanto Sviluppo Srl – Interporto di Cerignola” – hanno espresso la propria posizione di assoluta contrarietà all’accordo siglato da Regione Puglia e Ferrovie del Gargano, che dà il via libera alla realizzazione di un progetto, denominato “Trasporto intermodale rifiuti solidi urbani dei Comuni del Gargano”, proposto dai 16 Comuni garganici dell’Ambito di Raccolta Ottimale 5 della Provincia di Foggia: questo prevede, a partire dall’inizio del 2015, il trasferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti negli stessi comuni, attraverso la rete ferroviaria, all’Interporto di Cerignola – che si trasformerebbe di fatto in un centro di stoccaggio – per il successivo conferimento nell’impianto di Forcone Cafiero, sempre a Cerignola. Un accordo presentato con inusitata enfasi a Bari dal Presidente della Giunta Regionale, Nichi Vendola, dagli assessori all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, e ai Trasporti, Giovanni Giannini, insieme al Presidente di Ferrovie del Gargano, Vincenzo Scarcia, e che è il frutto di trattative durate tre anni tra tutte le parti interessate.

O quasi tutte, perché chi dovrebbe ricevere l’immondizia, cioè i Comuni di Cerignola e San Ferdinando, e gli altri facenti parte del Consorzio, così come i vertici della società “Ofanto Sviluppo Srl – Interporto di Cerignola”, non ne sapevano assolutamente nulla e sono venuti a conoscenza del regalo di mezza estate solo grazie ai giornali. “Spero che si sia trattato di una semplice boutade – ha detto con invidiabile ottimismo il Sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia -.

Non è nemmeno ipotizzabile che tutti i rifiuti del Gargano arrivino qui. Nessuno ha chiesto permessi o autorizzazioni ai soci del Consorzio e dell’Interporto; l’impianto di Forcone Cafiero e lo stesso Interporto non sono assolutamente nella disponibilità della Regione Puglia. Siamo noi i proprietari delle due strutture, e noi siamo stati assurdamente scavalcati da chi ha fatto i conti senza l’oste. Ogni territorio deve dotarsi di strutture idonee per lo smaltimento dei propri rifiuti: lo prescrive il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani>>.

Ad ovviare alle altrui negligenze non può essere sempre il Consorzio deii Comuni del Basso Tavoliere, < Lamacchia si riferisce all’immondizia conferita nell’impianto di Forcone Cafiero proveniente da tanti comuni, privi di impianti, della Capitanata e di altre zone della regione.

Vendola, considerato un pasdaran dell’ambientalismo ma sempre un po’ distratto quando c’è da tutelare l’ambiente in provincia di Foggia, ha ringraziato a suo modo Giannatempo, Lamacchia e gli altri sindaci di quella che evidentemente considera una landa desolata della Puglia, definendo “un salto epocale” il trasporto sui treni delle Ferrovie del Gargano dei rifiuti che prendono il posto dei normali viaggiatori, che paiono una specie in estinzione.

“L’iniziativa senza precedenti in Italia”, così l’ assessore regionale Giannini ha definito il progetto che ha fatto gongolare di gioia FerGargano, non è compatibile con l’idea di sviluppo del territorio dei nostri sindaci

. “Il Tavoliere non può essere istituzionalmente trasformato in un immondezzaio – ha detto il primo cittadino cerignolano Antonio Giannatempo -. Non può vivere del business dei rifiuti ma deve crescere grazie alle tante eccellenze enogastronomiche della nostra terra. I prodotti agricoli, con l’attuazione del presunto provvedimento avveniristico e illuminato annunciato dalla Regione, subirebbero un ulteriore deprezzamento.

Se questa è la solidarietà offerta dai vertici della Regione a quello che è il territorio preso maggiormente di mira dalla camorra campana con lo sversamento illegale dei rifiuti….>>. Giannatempo ha ricordato inoltre che in provincia di Foggia < In questo modo, non sarebbero serviti assolutamente a niente gli sforzi profusi, durati quattro anni, per ottenere le autorizzazioni necessarie all’ammodernamento e miglioramento della struttura, vedi Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale.

"Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo – ha concluso Giannatempo – mentre la stragrande maggioranza degli altri Ambiti di Raccolta Ottimali sono all’anno zero. Possiamo utilizzare soldi del Cipe e fondi europei per migliorare le performance nel ciclo della gestione dei rifiuti, per non parlare dei crediti vantati dalla Sia. L’ Interporto, infine, per la cui riqualificazione stiamo cercando soluzioni adeguate, ha ancora un valore, e non può essere affossato da una sua eventuale trasformazione in una gigantesca pattumiera"

. Ph copertina – marchiodoc

da Stato Quotidiano

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