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Notizie del 8 settembre 2013

FOGGIA -Stefano Benni incanta Foggia con la sua ironia

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

Più di 300 foggiani hanno partecipato ieri sera, al Chiostro di Santa Chiara, ad un incontro con Stefano Benni, uno dei più amati scrittori italiani.

L'iniziativa fa parte della rassegna Questioni Meridionali (il programma) Intervistato da Michele Trecca (Ubik) e Sergio Colavita (Spazio Baol) lo scrittore ha presentato il suo ultimo romanzo "Di tutte le ricchezze”, edito da Feltrinelli, ma ha anche passato due ore a parlare di sè, dei suoi libri, della fantasia e della realtà.

Nel video la chiusura dell'incontro

 

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Link Diretto al video

Sandro Simone da Foggiacittaaperta

PANNI – È morto Leonardo De Luca, il “guerriero” dei Monti Dauni

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

 Fu sindaco di Panni dal 1998 al 2007, l'ultima battaglia contro la discarica di Savignano quando, a 75 anni, fu ferito e trascinato nel fango

                                                                                                                                                  Leonardo De Luca

La polizia caricò la folla con i manganelli: trascinato per la fascia tricolore nel fango per oltre 50 metri, rimase gravemente ferito ma, non per questo, smise la sua lotta a difesa del suo territorio.  La storia umana e politica di Leonardo De Luca travalica, però, le colline dei Monti Dauni.

A riannodarla ci ha pensato, nel suo blog "Lettere Meridiane", il collega Geppe Inserra, con una testimonianza esemplare che ci fa piacere riportare e condividere con i nostri lettori. Eccola.

Si sono tenuti questa mattina i funerali di Leonardo De Luca, nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Panni: piccolo centro del Subappennino in cui era nato 84 anni fa e di cui è stato sindaco dal 1998 al 2007.

Una vita, la sua, spesa per far consocere e difendere il Subappennino. L'ultima battaglia fu quella capeggiata contro la discarica di Savignano Irpino, ai confini con Monteleone e Panni. Era il 2004, dicembre del 2004, quando Leonardo, nonostante avesse 75 anni, vestito di fascia tricolore, decise di capeggiare la manifestazione di oltre 300 persone contro la discarica dei rifiuti. La polizia caricò la folla con i manganelli: trascinato per la fascia tricolore nel fango per oltre 50 metri, rimase gravemente ferito ma, non per questo, smise la sua lotta a difesa del suo territorio. 

La storia umana e politica di Leonardo De Luca travalica, però, le colline dei Monti Dauni. A riannodarla ci ha pensato, nel suo blog "Lettere Meridiane", il collega Geppe Inserra, con una testimonianza esemplare che ci fa piacere riportare e condividere con i nostri lettori. Eccola. «Leonardo De Luca è stato per me un fratello maggiore, un caro amico, un fraterno compagno.

È doveroso ricordarlo come un uomo e un socialista tutto d'un pezzo, un abile ed efficiente amministratore che ha mostrato come un piccolo comune come Panni possa diventare grande, ed offrire a quanti vi abitano una qualità della vita superiore a quella delle aree metropolitane. Ha dedicato tutta la sua vita al riscatto dei Monti Dauni o più precisamente a dare senso e spessore politico all'idea che questa parte della Puglia è una formidabile risorsa da investire per il futuro dell'intera regione, un laboratorio per sperimentare una prospettiva concreta di sviluppo sostenibile.

Oggi questa idea si è fatta strada nella coscienza collettiva, come certifica anche il progetto del turismo d'eccellenza che la Regione ha localizzato proprio in queste plaghe. Ma quarant'anni fa non era così. In questo senso, Leonardo De Luca è stato un autentico pioniere. Da amministratore provinciale (è stato assessore ai lavori pubblici e successivamente assessore alla cultura) si spese molto per la realizzazione di un'opera nevralgica per il futuro dell'Appennino Dauno: la strada Pedesubappenninica, la cui progettazione era stata finanziata dalla giunta di sinistra presieduta da Francesco Kuntze.

Era una stagione politica in cui la politica non era quella tela di Penelope che è diventata oggi, e vigeva il principio della continuità amministrativa: le buone idee non venivano buttate alle ortiche solo perché ad averle avute era stata una maggioranza di diverso colore politico. Per convincere gli altri colleghi della giunta, presieduta da Michele Protano, socialista come lui, sulla necessità di investire nel Subappennino, Leonardo fece una cosa semplice e bella, destinata a restare negli annali della storia dell'amministrazione di Palazzo Dogana: chiese e ottenne che una seduta dell'esecutivo provinciale si svolgesse nella sua Panni. Era la prima volta che accadeva una cosa del genere: al termine della riunione invitò a cena tutti i partecipanti, che restarono conquistati dal fascino profondo, dalle potenzialità, allora del tutto inespresse, del piccolo paese.

De Luca era bravissimo nel fare pressing sulle autorità regionali e così, grazie anche alla grande amicizia che lo legava a Domenico Romano e a Roberto Paolucci, riuscì a fare in modo che la Regione adottasse il progetto della Pedesubappenninica, che divenne Strada regionale n.1.

La Provincia le sarebbe stata la stazione appaltante. La Regione finanziò anche i primi tre lotti dell'arteria, che si decise in modo salomonico di iniziare contestualmente da sud e da nord. I primi due lotti, da Candela e Deliceto, sono andati in esercizio, quello settentrionale non è stato mai completato, né sono mai stati più finanziati gli altri lotti, ma questo è un altro discorso, anzi un altro capitolo delle grandi opere incompiute che hanno bloccato lo sviluppo provinciale.

Allora ero addetto stampa della Provincia e ricordo l'entusiasmo con cui io e Leonardo preparammo la relazione che avrebbe dovuto leggere in un convegno organizzato dalla Provincia proprio al fine di sensibilizzare la Regione sulla necessità dell'opera. Trovammo un prezioso suggeritore in quello straordinario intellettuale che è stato Salvatore Ciccone, che teorizzava da sempre l'idea del Subappennino Dauno come città intercomunale:

la Pedesubappenninca era un progetto strategico per dare senso a questa intuizione. Mettendo più rapidamente i piccoli comuni collinari in collegamento tra di loro, rendeva possibile, finalmente praticabile l'idea di servizi intercomunali e diffusi, in una città ideale che annodava tutti i paesi dei Monti Dauni.

Leonardo è stato un politico sui generis per almeno due ragioni: la sua proverbiale, titanica puntualità, che gli derivava dalla professione militare che aveva esercitato prima di darsi alla politica e la sua passione per la poesia e per la letteratura. Una volta che dovevamo andare assieme a Bari per ragioni istituzionali, mi lasciò a terra per un ritardo di cinque minuti (fui costretto a recarmi nel capoluogo regionale col treno), ma ciò non impedì che tra noi sbocciasse un'amicizia fraterna e una stima sincera, che si è andata consolidando con gli anni

. La passione per la letteratura lo accomunava a due altri grandissimi politici dei Monti Dauni, Gabriele Consiglio, presidente della Provincia, principe del foro ma anche autore d'eccezione, e Peppino Papa, noto come il sindaco poeta di Lucera. Qualche anno fa, assieme al sindaco di Pietramontecorvino, Rino Lamarucciola, li mettemmo tutti e tre assieme in una sorta di talk show, in cui si raccontarono, spiegando come per loro politica e letteratura fossero unite dall'invisibile filo della tensione a cambiare le cose, a costruire un mondo migliore, che è poi l'anima, lo spirito vitale della buona politica.

Divisi dall'ideologia (Consiglio era democristiano, Papa comunista, De Luca socialista) erano accomunati dalla stessa tensione culturale. Adesso che se ne sono andati tutti i tre, spero di ritrovare il video che girammo nell'occasione: quella memorabile serata costituisce una imperdibile lezione ideale, morale, culturale. È stato proprio il comune amore comune per le parole e per i Monti Dauni a far crescere e sedimentare la nostra amicizia è nel corso degli anni.

Sono stato l'editor di diversi suoi libri, che spaziano dai racconti e romanzi (che quasi sempre raccontano sul filo della nostalgia la civiltà contadina, gli anni della sua infanzia a Panni) alle poesie in vernacolo, di cui ricordo in modo particolare Lu Juse (Il chiuso), che è il ripostiglio dove soprattutto nelle case antiche si raccoglievano gli oggetti non più usati, storia sedimentata, per dirla con Jean Baudrillard, capace di sprigionare ricordi e, appunto, poesia.

Quando Luciano Emmer girò il suo film, rimasto poi incompiuto, De Luca, che era allora sindaco a  Panni, si lasciò entusiasmare dal progetto: diversi interni sono stati girati nel suo paese, che il grande regista ha amato in modo particolare, proprio grazie a quello straordinario primo cittadino. Leonardo è stato fino agli ultimi giorni della sua vita terrena un vulcano di idee, di entusiasmo.

L'ho visto per l'ultima volta soltanto qualche settimana fa, quando mi ha consegnato una preziosa raccolta inedita di racconti e di poesie che progettavamo di trasformare in un e-book da presentare a Panni ad agosto. Una serie di disguidi ci avevano convinto a spostare la presentazione in autunno. Purtroppo non sarà tra noi, quel giorno, ma sono certo che ci guarderà commosso da lassù. Assieme a Gabriele Consiglio e a Peppino Papa».

Geppe Inserra

da Il Mattino di Foggia

APRICENA – Renzo Arbore ad Apricena, successo per il concerto inaugurale della stazione

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

 

Il mattatore radio-televisivo ha intrattenuto il pubblico con aneddoti e racconti legati anche alle sue radici foggiane e con la musica della tradizione napoletana Grande successo, ieri sera, ad Apricena, per il concerto di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana. Oltre un migliaio gli spettatori che hanno assistito all’evento organizzato per “salutare” la nuova stazione ferroviaria della città del marmo, “Apricena Città”.

Il palco dal quale Arbore e compagni hanno intonato i più grandi successi della canzone napoletana (cominciando con “Reginella” e proseguendo con omaggi, tra gli altri, a Murolo e Carosone) è stato allestito proprio nel piazzale antistante lo scalo ferroviario inaugurato lo scorso due settembre e che dimezzerà i tempi di percorrenza della tratta Apricena – Foggia.

FOTO | ARBORE IN CONCERTO AD APRICENA – PH. ROBERTO D'AGOSTINO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arbore, capitano dell’Orchestra italiana – gruppo fondato nel 1991 per rilanciare e portare in giro per il mondo la musica napoletana, ma rivisitata in chiave jazz, blues e swing –  ha saputo coinvolgere il pubblico presente con aneddoti e racconti legati alla musica, alle sue radici foggiane, alla sua lunga esperienza televisiva e radiofonica. Felice di tornare “a casa” anche lo stesso Arbore giunto in terra di Capitanata direttamente da Praga, una delle tappe della sua tournée mondiale. Il mattatore della radio e della tv simbolo anni ’80 è tornato ad esibirsi ad Apricena dopo 40 anni: l’ultima volta, infatti, duettò con Matteo Salvatore. 

da Foggiatoday

FOGGIA – al Palazzetto dell’arte espone Fraschetti

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

Con la mostra personale “Camminante”, appuntamento dal 10 al 18 settembre

Accogliendo una proposta dell'Associazione culturale “Cittadini di Macondo, l'Amministrazione comunale ha organizzato la mostra personale “Camminante” di Lucio Fraschetti. Appuntamento dal 10 al 18 settembre presso la Sala Grigia Palazzetto dell’arte.

da Daunia News

RODI GARGANICO – Foggia, riordino tribunali salve solo le sedi di Rodi e Cerignola

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

 La sentenza con cui il Tribunale amministrativo regionale di Bari ha sospeso la chiusura della sezione distaccata di Rodi Garganico del Tribunale di Lucera ha riacceso le speranze ed aperto uno spiraglio grande quanto una montagna nelle aspettative della gente del Gargano Nord di mantenere in piedi il locale presidio giudiziario (Rodi insieme ad Apricena sono le due sezioni distaccate del Tribunale di Lucera, anch’esso a rischio chiusura).

Nel quadro caotico che si sta creando in seguito alla riforma della geografia delle sedi giudiziarie decisa dal governo Monti un anno fa – soppressione di tutte le sezioni distaccate in Italia, chiusura di una trentina di Tribunali tra cui Lucera – giustificata dall’ex premier dalla necessità di ottemperare alla spending review allo scopo di risparmiare 31 milioni, e che sta interessando tutta l’Italia, il pronunciamento, seppure temporaneo, del giudici del tribunale amministrativo regionale pugliese, è manna dal cielo per la Montagna del Sole. Il borsino della fiducia ha ripreso a salire tra sindaci, amministratori ed avvocati impegnati in queste concitatissime ore in una battaglia di civiltà allo scopo di centrare l’obiettivo.

Anche per Cerignola il Tar nella serata di venerdì ha accolto il ricorso presentato il 4 settembre dal Comune e da dieci avvocati, in rappresentanza dei legali dell’Associazione Forense e dell’Udai, che una settimana fa avevano “occupato” gli uffici giudiziari di via Falcone riunendosi in assemblea permanente. Contestualmente è stata fissata al 3 ottobre 2013 l’udienza per discutere, in contraddittorio, la sospensiva 

Una udienza alla quale si è già costituito in giudizio, nella stessa serata di venerdì, il Ministero di Giustizia. Di fatto è stata dunque sospesa anche l’efficacia della nota con la quale il presidente del Tribunale di Foggia aveva trasmesso il crono-programma relativo alla soppressione ed al conseguente trasferimento della sezione distaccata, entro il 13 settembre.

Francesco Trotta e Antonio Tufariello da La Gazzetta del Mezzogiorno

BARI – Puglia, piano paesistico fa discutere: a rischio i progetti in corso

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

 È un po’ come prendere una cartina della Puglia e segnare con i pennarelli colorati le coste, i fiumi, le grotte, i boschi, le città, persino le strade panoramiche e gli scorci più belli. Decidendo, per ciascuno, se è possibile costruire e se sì dove, cosa ed a quale distanza.

E soprattutto stabilendo che da oggi (anzi, per essere precisi, dal 2 agosto, quando la giunta ha «adottato» il documento) quelle linee colorate sono invalicabili.

Ecco qui il Piano paesaggistico territoriale della Puglia, ed ecco spiegati i motivi dello scontro intorno a un traguardo che finora nessuna Regione italiana ha ancora tagliato: quello di dotarsi di un sistema di tutele adeguato al nuovo Codice dell’ambiente, non senza rinunce su ciò che è possibile fare del territorio.

La portata della novità non si capirebbe senza dire che rispetto al Piano paesaggistico vigente (Putt), il Pptr copre il 100% del territorio pugliese: entra, cioè, anche nelle città e nelle zone rurali. E dunque si occupa di ciò – la «città consolidata», quella costruita fino agli anni ‘50 – che fino a oggi è stato di quasi esclusiva competenza dei Comuni.

Questo perché oltre che dei beni tutelati «classici» previsti dallo Stato (tra i quali rientrano fiumi, laghi, coste, parchi, aree archeologiche e anche i 156 immobili o aree di interesse pubblico: dalle Tremiti alla gravina di Laterza, ai Trulli alle ville storiche di Bari), il Pptr si occupa pure di 24 «ulteriori contesti»: la città consolidata, ma pure (ad esempio), grotte, doline, pascoli, strade panoramiche, oltre che le aree di rispetto dei boschi, dei parchi e di alcuni beni culturali.

E questa è una novità nella novità: il vincolo «classico» protegge la chiesa rurale, quello «ulteriore» gli alza intorno un muro di altri 100 metri. I vincoli «classici» non cambiano rispetto al Putt, ma anche qui ci sono due novità.

La prima: ora i vincoli sono «vestiti», nel senso che oltre a individuare il bene tutelato dicono anche con estrema precisione cosa si può fare e cosa no (e dunque non sarebbe più possibile costruire Punta Perotti, perché non ci sono più incertezze del Putt). La seconda è che le distanze di sicurezza, pur rimanendo le stesse previste dal Putt (esempio: 300 metri dalle coste, 200 dai fiumi, 150 dalle lame) sono state tutte «resettate».

Anche quelle che alcuni Comuni, in sede di adeguamento dei propri piani regolatori al Putt, avevano ridotto con il consenso della Regione. Oltre che a correggere errori e imprecisioni, la fase delle osservazioni (che si chiude il 6 ottobre) servirà proprio a questo: sistemare i vincoli e ridurre le distanze di sicurezza, se ciò è possibile senza compromettere le necessità di tutelare il paesaggio. Ma nel frattempo la nuova stagione è già cominciata.

Dal 2 agosto sono infatti in vigore le norme di salvaguardia previste dal Codice dell’Ambiente. Anche se il piano non è ancora approvato (serve il voto del Consiglio regionale), tutto ciò che è in contrasto con le tutele individuate dal Pptr non si può più fare. Con una eccezione: le norme di salvaguardia non riguardano gli interventi che al 2 agosto (anche se non compatibili con il Pptr) avevano ricevuto il parere paesaggistico, oltre che quelli già in corso.

E naturalmente le opere di interesse pubblico, che non vengono toccate. Più che sulla parte dei vincoli (che, come detto, si può modificare), la partita si gioca su salvaguardia ed eccezioni. In questi giorni, infatti, i Comuni stanno verificando lottizzazioni e piani particolareggiati per verificare se sono o meno compatibili con il Pptr.

Se non lo fossero, ovviamente, non potrebbero procedere al rilascio dei permessi di costruire. Per risolvere il problema ci sono due possibilità (o far ripresentare il progetto rendendolo conforme, oppure presentare una osservazione al Pptr per far eliminare il vincolo). Ma l’una o l’altra richiederanno tempo, da qualche mese (dice la Regione) fino a molti anni (dice l’esperienza): anche se l’osservazione viene accettata, bisognerà infatti aspettare l’approvazione definitiva del Pptr da parte del Consiglio regionale.

Dal punto di vista dei Comuni, la modifica alle norme transitorie è dunque la scorciatoia rispetto alla soluzione tecnica. Ma richiederebbe il ritiro e la ri-adozione del Pptr, facendo ripartire il procedimento da zero: ecco perché lo scontro da tecnico diviene politico, ed ecco anche perché (probabilmente) la giunta Vendola ha preferito il blitz agostano piuttosto che il confronto preventivo sulle norme di salvaguardia.

Ma ai Comuni non piace nemmeno l’obbligo di sottoporre d’ora in avanti le lottizzazioni ad accertamento di compatibilità paesaggistica, una incombenza cui possono sottrarsi soltanto quelli che hanno i piani regolatori «coerenti» con il Putt. Sono circa 70 su 285, tra cui l’unico capoluogo è Brindisi: segno che la tutela del paesaggio, fino ad oggi, non è stata una priorità dei Comuni pugliesi.

da La Gazzetta del Mezzogiorno

Lucera, Tribunale: chiusura entro due anni

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

Da Roma: “Due anni per smaltire il civile pendente, non un giorno in più”    

 Entro due anni il Tribunale di Lucera chiuderà definitivamente. Il tempo necessario per smaltire l’arretrato, il civile pendente. Due anni, non un giorno in più.  Dunque, il Palazzo di giustizia federiciano rientra tra i Tribunali soppressi dal decreto legislativo n. 155 del 2012 e per i quali non ci sarà l'auspicata proroga di 5 anni per i carichi pendenti civili e penali.

Una proroga di soli due anni ed esclusivamente per ciò che riguarda i carichi pendenti in sede civile è stata concessa al Tribunale di Lucera, così come alle sedi giudiziarie di Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Vigevano, Chiavari, San Remo e Rossano Calabro (quest'ultima potrà smaltire nei prossimi due anni anche i carichi giudiziari penali). Al termine di questo periodo di proroga i Tribunali interessati dal decreto chiuderanno i battenti. 

Per ciò che riguarda la sede giudiziaria di Lucera, dunque, a partire dal 14 settembre i faldoni dei procedimenti penali verranno trasferiti nella sede accorpante di Foggia, dove verranno portati a definizione i relativi processi. Immediato allora lo stato di agitazione dell'Ordine degli avvocati di Lucera e del Comitato locale contro la chiusura della sede giudiziaria per quello che viene definito "un aberrante decreto ministeriale".

da Daunia News  

FOGGIA – rapinatore solitario porta via soltanto 20 euro

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

Ha fatto irruzione in una tabaccheria in piazza Foscolo

 Ammonta soltanto a 20 euro il bottino della rapina messa a segno venerdì sera da un malvivente ai danni di una tabaccheria in piazza Ugo Foscolo. Il rapinatore solitario, indossava una felpa con cappuccio, ha puntato la pistola contro il titolare della rivendita di tabacchi, costringendolo a consegnare i soldi in cassa. Indagano gli agenti della questura di Foggia, che hanno acquisito i filmati registrati dalle telecamere della zona. Arraffato il magro bottino, il malvivente è poi fuggito a piedi.  da Daunia News

SAN SEVERO – doppia rapina in un solo colpo

Pubblicato : domenica, 8 settembre 2013

Nel mirino dei malviventi le titolari di due agenzie che gestiscono condomini  

 

Doppia rapina in un solo colpo. E’ accaduto venerdì sera a due titolari di due agenzie che gestiscono condomini in uno stabile in via D’Azeglio. Ad agire una coppia di malvivente, che  ha fatto irruzione armata di pistola e con il volto travisato. Il doppio bottino ammonta a circa mille euro tra soldi contenuti in cassa e delle due donne. Sono in corso indagini della polizia. da Daunia News