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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

IL VADEMECUM - PERIODICO DI INFORMAZIONE SU CHI FA INFORMAZIONE diventa (a)periodico
 
di TERESA MARIA RAUZINO
 
 
Una piccolissima - ma pesantissima - lettera �a� trasforma, per la terza volta in quattro anni, il Vademecum, �periodico di informazione su chi fa informazione�, svuotandolo della sua ragione di essere. Un secondo drastico restyling dopo quello del 2003, in cui il periodico telematico di Maurizio de Tullio e di Arcangelo Renzulli da settimanale era diventato mensile.
La decisione del Vadonline nasce da una sofferta presa di coscienza che il giornale non ha centrato,  ha fallito il suo intento. Il target cui era diretto, il mondo dell�informazione di Capitanata, non ha risposto alle aspettative degli ideatori.  Il giornale, forse unico nel suo genere, nato con l�intento di fare informazione sul mondo dei media, si � scontrato di fronte al muro di gomma di un settore autoreferenziale �poco incline ad essere vivisezionato, narrato e ovviamente criticato�.
Non sono state le noie, ad aver bloccato Il Vademecum. In fondo erano state messe nel conto.
Non � stata la mancanza di lettori.
Paradossalmente al giornale non � mai mancato il consenso, se con questa parola vogliamo intendere l�alto numero di �contatti� registrati in 4 anni di vita telematica: 58.000 lettori. 
Un interesse testimoniato da un collegamento quasi spasmodico sul sito quando il Vademecum  stentava ad uscire. I contatti tra domenica 22 e luned� 23 maggio sono stati quasi 250: un record forse mai toccato in precedenza. Si chiedono de Tullio e Renzulli: �Perch� tante persone aspetta(va)no l�uscita del nuovo numero del �Vadonline�? L�ultima delle motivazioni non vorremmo fosse la curiosit�, non quella in fondo innocua di chi non ha niente da fare e si diverte a leggere qualcosa di diverso dalle solite menate tra cronaca, politica e sport di cui sono pieni i siti locali. E� forse quell�altra curiosit�, quella per cui qualcuno (moltiplicati gli ambienti potenzialmente coinvolti) �teme� di essere finito tra le righe del �Vadonline�, che ci fa pi� paura. Perch� non era questa la motivazione alla base del nostro impegno, o lo era molto marginalmente. Se cos� fosse prevarrebbe l�idea che un giornale come il nostro aveva ragion d�essere solo per �colpire� qualcuno. Invece abbiamo cercato di parlare pi� dei peccati che dei peccatori e se questi c�erano, e li abbiamo chiamati per nome e cognome, � perch� diversamente non si poteva fare�.
A spingere il Vadonline verso la drastica decisione dell�aperiodicit� � stata l�indifferenza degli operatori mass-mediali di Capitanata. Essa si era sostituita alle prime contestazioni, levate di scudi, giustificazioni. Il mondo giornalistico considerato e denunciato nei suoi aspetti deteriori improvvisamente � sembrato qualcosa di diverso da quello che con fatica si stava cercando di rappresentare: �Era come se il �Vadonline� � continuano De Tullio e Renzulli -  fosse una cosa e la stampa, l�informazione, i suoi protagonisti fossero altro. Non ricevendo pi� alcun segnale, abbiamo inteso che la nostra funzione era ormai del tutto relativa�.
L�ultimo editoriale � un�amara, cruda denuncia verso il mondo dell�editoria giornalistica di Capitanata. Dove sembra che al peggio non c�� mai fine. Dove i contratti sono cose dell�altro mondo. Dove gli abusi non si contano. Dove le sovrapposizioni restano sovrane. Dove la crisi � solo fittizia, visto che il saldo tra chi nasce e chi muore paradossalmente � sempre in attivo.
Muore invece il �Vadonline�.
E siamo d�accordo con De Tullio e Renzulli quando affermano che la fine di un periodico che voleva dare voce a chi fa  informazione, che voleva dare qualcosa di pi� al nostro territorio, pu�  �malinconicamente� paragonarsi al declino inesorabile che questa provincia sta registrando senza che gli attori preposti avvertano il bisogno di dire la loro in maniera degna e adeguata�.
Avvertiamo anche noi un�insopportabile cappa che impedisce a questo grande territorio di evolversi, di maturare e di far pesare la propria esistenza.
Ma anche se in questa provincia ci state sempre meno bene, incapaci di trovare un minimo segnale in controtendenza, pensiamo che il grande dispendio di energie  del �Vadonline� per migliorare un settore nel quale riteneva di avere qualcosa di da dire e da dare, non sia stato vano.
Per quanto ci riguarda, abbiamo imparato a  guardare con occhi sgombri una realt� che non ci piace, ma che non rinunciamo a voler cambiare.
Noi siamo quelli che pensano che un quotidiano sia una cosa seria...
Quelli che pensano che  il giornale non sia  soltanto  un foglio di carta stampato ogni giorno...
Quelli che aprono ancora un giornale convinti di trovarci qualcosa dentro...
Quelli che vi hanno letto, seguito, ribattuto, valutato, amato, contattato, recensito�
Quelli che da voi qualcosa  hanno imparato�
Quelli che vi dicono: NON MOLLATE!

 

  

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