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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

 

Testimoni del nostro tempo

          Incontro con Moni Ovadia

 Apricena, 18 marzo 2008 ore 11:30  

 Aula magna Liceo Scientifico ISISS �Federico II��

 

Moni Ovadia - L'ebreo corrosivoLa libreria Mediabooks di Apricena (Fg), d'intesa con la Pro Loco cittadina e gli insegnanti di Lettere dell'Istituto ISISS �Federico II�,  nel quadro delle attivit� culturali denominate �I gioved� letterari�, promuove una iniziativa rivolta principalmente ai ragazzi delle classi del triennio degli istituti medi superiori di Apricena.

Cogliendo l�opportunit� di una imminente stagione di grande fervore per la cultura e l�editoria italiana, a partire dalla Giornata Mondiale della Poesia promossa dall�UNESCO per il 21 marzo fino alla nuova edizione della Fiera del Libro di Torino nel mese di maggio, ritiene di poter alimentare il clima di interesse e di sollecitazioni con un proprio contributo che ha intitolato �Testimoni del nostro tempo�.

L�iniziativa, in una delle rare occasioni ad Apricena, mette gli alunni e gli insegnanti al cospetto di una delle personalit� pi� stimolanti del panorama culturale italiano, Moni Ovadia.

Autore ed attore colto ed acuto, scrittore, egli � interprete struggente ed ironico della condizione di sradicamento religioso e culturale dell'ebreo contemporaneo assunta come metafora della condizione esistenziale dell'uomo del nostro tempo.

Tema, questo, che risuona con maggior eco proprio quest�anno al Salone del Libro di Torino. Il pi� grande evento editoriale e culturale d'Italia ospita la cultura d'Israele nella sezione Stranieri, quale espressione dei dilemmi, delle contraddizioni e dei conflitti che agitano il mondo contemporaneo.

 Abbiamo chiamato Ovadia, anche per testimoniare il suo pensiero su una delle figure chiave della cultura locale e del nostro passato recente: Matteo Salvatore. Abbiamo pensato che fosse necessario da parte sua, ricordare questo artista ai giovani delle scuole in un momento in cui lo scollamento col passato e coi nostri padri rischia di farsi pi� marcato.

�Il nostro rapporto col passato e col futuro � sostiene Adriano Sofri nel suo ultimo libro �Chi � il mio vicino� (ed. Sellerio) - si � come corrotto, sospeso, interrotto. Sentiamo di non assomigliare pi� ai nostri antenati (e questo ci rende maramaldi nei loro confronti) e, nello stesso tempo, sentiamo per� di non sapere pi� come saranno le generazioni future. Per la prima volta nella storia l'uomo ha la sensazione di aver combinato un guaio cos� grande da pregiudicare l'esistenza delle generazioni future....� 

Questa visione catastrofista e disincantata �della consumazione del mondo per via ordinaria� di Sofri fa da contrapposto a quella luminosa e neoumanista del sognatore Ovadia che vede nella letteratura, nel teatro e nell'arte (e, dunque, �nella rivoluzione dolce�) gli strumenti �per esprimere ci� che sono,  la gente da cui derivo e garantire il futuro di ci� che � umano�.

Dunque l�arte, il teatro, la musica, la letteratura possono liberare l�uomo dalle proprie angosce, riscattarlo da un destino estremo, al limite della catastrofe?

�E� vero, sire, che una volta avete detto che sar� la Bellezza a salvare il mondo?�

Con questa domanda, che Dostoevskij fa recitare ne l�Idiota all�umile servo rivolto al principe Miskin, ripetuta infinite volte, citata nei pi� diversi contesti, vogliamo presentarci all�appuntamento con Ovadia e su questo terreno, quello dell�etica e dell�estetica, vorremmo iniziare a confrontarci...............

 

 
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