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Presentazione del volume di Maria Teresa Rauzino:

�Il Regio Liceo Lanza: dalle Scuole Pie agli anni del Regime�

dal Corriere del Mezzogiorno di giovedi' 17 marzo 2005

Album fotografico della Presentazione del volume

Altre foto


Sar� presentato a Foggia, venerd� 18 marzo, alle 17.00, presso la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana, il volume di Teresa Maria Rauzino �Il Regio Liceo Lanza: dalle Scuole Pie agli anni del Regime�, pubblicato dalla casa editrice �Parnaso�.

 L�evento � organizzato dalla Provincia di Foggia, dal comune capoluogo e dal Liceo classico �Vincenzo Lanza�.

Nel corso dell�appuntamento, interverranno Carmine Stallone (presidente della Provincia di Foggia); Orazio Ciliberti ( sindaco di Foggia) e Giuseppe Tenore, (dirigente del CSA Centro Servizi Amministrativi).

Le relazioni saranno affidate a Davide Leccese, (dirigente del liceo classico �Vincenzo Lanza�); a Saverio Russo (docente di Storia moderna presso l�Universit� degli Studi di Foggia); a Luigi Marangelli (editore). L�autrice del libro, Teresa Maria Rauzino (presidente del Centro Studi �Martella� di Peschici), illustrer� la metodologia storiografica seguita nel corso della sua ricerca. L�incontro sar� moderato dal giornalista Micky de Finis.

La vicenda del Liceo classico �Lanza� di Foggia � stata sondata dalla Rauzino in una ricerca storiografica che fa soprattutto parlare i documenti.

Le fonti inedite pubblicate (reperite presso l�Archivio di Stato di Foggia, l�Archivio storico comunale e nei Fondi Manoscritti della Biblioteca provinciale e del Museo Civico) aprono uno spaccato interessante sulla storia della citt� dal periodo postunitario al secondo dopoguerra. Il controllo degli apparati educativi fu la via privilegiata dal fascismo: la ricerca ha verificato in che modo esso si esplic� e si concretizz� a Foggia. I vari cambiamenti di sede segnano le vicende di un'intera citt�.

Il Palazzo degli studi, progettato e realizzato negli anni Trenta da Marcello Piacentini, uno dei pi� importanti architetti del Novecento, attesta l'importanza che venne data alla scuola, chiamata a formare l�italiano nuovo di Mussolini. La storia del Lanza diventa emblematica del disegno totalizzante perseguito dal Regime nell�inquadramento della giovent� studiosa italiana.


Storia del Regio Liceo Lanza


Teresa Maria Rauzino ricostruisce in un innovativo lavoro storiografico la vita del prestigioso lstituto classico di Foggia

Recensione di Lucia Lopriore

�Il Regio Liceo Lanza, Dalle Scuole Pie agli anni del Regime�. Questo il titolo del libro di Teresa Maria Rauzino, ricercatrice e presidente del Centro Studi �Giuseppe Martella� di Peschici, pubblicato dalle Edizioni Parnaso di Foggia (ill., pp. 400, prezzo � 20,00).

Questo lavoro inaugura la collana editoriale intitolata: �Anni di Scuola� della casa editrice di Luigi Pietro Marangelli che tiene a �battesimo�, con questa pubblicazione, l�Autrice. E� questo infatti, il primo lavoro monografico di Teresa Maria Rauzino, che finora � stata impegnata a lungo nel recupero della storia e delle tradizioni della sua cittadina d�origine e del Gargano. Non nuova alle iniziative editoriali (ha curato alcuni volumi de �I luoghi della memoria� del Centro Studi Martella) � stata, recentemente, protagonista di una �battaglia� che l�ha vista e la vede impegnata, con la sua associazione, nel recupero dell�antica Abbazia benedettina di K�lena.

Il volume, frutto di una difficile ricerca durata quattro anni, racconta la storia del Liceo �Vincenzo Lanza� di Foggia dalle origini fino agli anni immediatamente successivi al Regime fascista. Un lavoro unico nel suo genere, che rappresenta una pietra miliare non solo per lo storico Istituto e per la citt�, ma anche per la storia dell�ordine classico.

Lo studio, meticoloso e capillare per la metodologia storiografica seguita, traccia, attraverso un lungo excursus storico, derivante dalla consultazione delle carte degli archivi pubblici e privati, una nuova strada per acquisire conoscenze sulla storia della scuola.

Varie le tematiche proposte dall�Autrice in questo lavoro: in primis affronta il tema della importanza degli archivi scolastici come fonte di ricerca, dove paragona l�esperienza della ricerca storica ad una �entusiasmante avventura che pu� portare alla scoperta di piccoli tesori o, come pi� spesso � probabile, al deludente nulla�. Nel capitolo relativo, Ella parla degli archivi scolastici e dell�importanza di preservarli dalla distruzione e dall�incuria.

Per il �Liceo Lanza� � successo proprio questo: il trasferimento delle sedi, gli eventi bellici, l�incuria da parte di chi, insensibile al problema del recupero cartaceo, non si � preoccupato nel tempo della conservazione dei documenti, preziosa fonte per tutti gli storici, utile alla ricostruzione degli eventi del passato. Per l�istituto di Foggia, l�avventura della dispersione documentaria cominci� con lo storico incendio della sede del palazzo di citt�, nel 1898, quando il popolo foggiano insorse contro gli amministratori a causa delle tasse troppo alte. Allora il Liceo �Lanza�, che nel 1868 aveva rimpiazzato le Scuole Pie nell�attiguo Palazzo San Gaetano, antica sede dei Padri Scolopi, si era appena spostato a Palazzo Lanza, attuale sede dell�Universit�. Nell�incendio del municipio furono bruciate tutte le carte dell�archivio comunale. Il danno fu di una tale entit� che, ancora oggi, i ricercatori trovano difficolt� a colmare il vuoto storico lasciato dalla sua distruzione.

LA MISSION DEI �PRESIDIDUCE�

La parte centrale del volume della Rauzino interessa tematiche varie che vanno dalle politiche scolastiche postunitarie, alla didattica nell�Ordine classico, al sorgere della scuola come Liceo, ai primi docenti, alla fondazione del convitto, fino a tracciare una curva ascendente che arriva agli anni del Ventennio Fascista, in cui la scuola era funzionale alla cosiddetta �fabbrica del consenso�. Ed � proprio dalla lettura di queste pagine che emerge la personalit� dei �presididuce� come vengono definiti, in quel periodo, i capi d�Istituto.

�[�] I Presidi dell�epoca � si legge nel libro � ci forniscono notizie sugli studenti e le loro famiglie, e soprattutto sulla classe docente, sottoposta ad un controllo che oggi ci sembra davvero poco rispettoso della libert� di insegnamento e della privacy [�]. La documentazione di prima mano, ci ha permesso la ricostruzione di una tranche de vie, che illustra il �fare scuola� negli anni del Regime. La storia del Regio Liceo �Lanza� diventa storia emblematica di una scuola, pi� o meno allineata alle direttive di un governo dittatoriale. Diventa storia di un gruppo significativo della classe dirigente italiana, i Presidi, in un periodo cruciale della storia nazionale, in cui la scuola � un binario privilegiato per veicolare una �missione forte�: forgiare il �nuovo italiano di Mussolini� [�]�.

In questo contesto, si evince il tratto umano dei personaggi protagonisti della vita scolastica.

Uno fra tutti, pu� senz�altro essere rappresentato dal prof. Oronzo Marangelli, docente dissidente degli anni del Regime. Il professore, grazie alla segnalazione negativa e di un ispezione ministeriale sollecitata dai �presideduce� del Lanza e del Poerio, viene volutamente allontanato da Foggia e confinato a Benevento perch� personaggio ritenuto �pericoloso� per la Scuola. Esperto paleografo elogiato dal Kehr, Marangelli era stato gi� allontanato dalla Biblioteca Minuziano di San Severo a causa delle sue idee politiche: nei suoi articoli sul �Popolo nuovo� si era permesso di �ignorare� i meriti del fascismo e di Postiglione, limitandosi a parlare dell�importanza dell�Acquedotto Pugliese per �l�arsa Puglia�. Confinato a Benevento, non riuscendo a sopportare tale situazione, Marangelli pur di ritornare a Foggia dalla sua famiglia, si impose di �rientrare nei ranghi�� ma tutto fu inutile. Dovette rifare il concorso nazionale (risult� primo) per tornare ad insegnare in Puglia.

Un altro aspetto che evidenzia le peculiarit� del clima politico di quegli anni, � dato dai frequentatori della �Libreria Pilone� di Foggia, che riuniva gli intellettuali della citt�: i professori Francesco Perna ed Antonio Vivoli vennero tradotti a Bari dall�Ovra quando fu scoperta la loro appartenenza al Partito Liberal Socialista di Tommaso Fiore.

Dal libro della Rauzino emerge uno spaccato di vita e di consuetudini che oggi ci sembra lontano anni luce. Inconcepibile risulterebbe oggi, ai nostri occhi, il ruolo della donna nella societ� durante gli anni del regime: era relegata al ruolo di madre e moglie, di angelo del focolare, di massaia votata all�arduo compito di educare i figli per la �Patria�. Queste idee, durante gli anni del regime, vengono proiettate anche nella scuola. I presididuce, in quegli anni convinti sostenitori delle idee del regime, fecero di tutto per mettere in difficolt� le insegnanti: nelle loro relazioni al Ministero dell�Istruzione pubblica e dell�Educazione Nazionale non mancano di sottolineare quale fosse il ruolo della donna: non nella scuola o negli uffici, ma a casa! A curare i figli.

Tutto questo per� si rivela un fallimento, la donna non abbandona il proprio ruolo di educatrice e di madre, ma non lascia nemmeno che le idee misogine prendano il sopravvento. Le insegnanti, secondo alcuni presidi, dovevano evitare di �presentarsi� in classe con i capelli ossigenati e con �le labbra cariche di minio�.

Non mancano nel volume della Rauzino momenti densi di pathos, che si evincono dal ricordo dei protagonisti delle interviste, gli ex alunni. Ciascuno, secondo la propria esperienza, si � raccontato ed ha raccontato il modo di vivere della scuola dagli anni Trenta al secondo dopoguerra. Fra le testimonianze relative agli anni Cinquanta, emergono quelle di Renzo Arbore e Mario Sarcinelli, ex allievi noti a livello internazionale.

Gli alunni del Liceo sono diventati gli uomini pensanti di oggi, questo dalla fondazione ad oggi � l�intento precipuo della �Scuola�: quello di �forgiare� le classi dirigenti del �domani�.

Questa idea di �Ammaestrare� � stata sempre presente nelle classi dirigenti scolastiche fin dal periodo postunitario. La frequenza al �Liceo Lanza� all�inizio fu appannaggio di chi poteva permettersi di �studiare�. Basti consultare la lunga lista del corredo, comprensivo dell�arredo delle camere, di cui gli �Ospiti� del Convitto Lanza dovevano �dotarsi�.

Nel Novecento la base sociale si estese.

Il volume � impreziosito dalla trascrizione di documenti rinvenuti nei vari archivi, da quello di Stato di Foggia, a quello del Comune. Il periodo Ottocentesco della scuola emerge attraverso l�analisi documentaria della carte rinvenute tra i Fondi Manoscritti custoditi al Museo Civico della citt� e della Biblioteca Provinciale di Foggia. L�Autrice trascrive alcune parti delle relazioni di Padre Marcangelo, non mancano inoltre: gli Statuti del Convitto, la scuola che precede il �Liceo�, i relativi Bilanci con i Rendiconti degli introiti del Convitto, il quadro orario delle lezioni, i voti d�esame degli allievi del 1868.

Notizie inedite che tratteggiano i primi anni della vita della scuola. Sono pagine importanti: descrivono, da un punto di vista originale, la situazione storica del momento: i contrasti, le scelte derivanti da una politica che contrapponeva le Scuole Pie degli Scolopi a quelle pubbliche, la Destra storica alla Sinistra. E, se riflettiamo, tutto ci� non si discosta molto dalla situazione politica di oggi.

Un profilo di �Vincenzo Lanza, scienziato e patriota�, tratteggiato da Nazario Barone, studioso di storia militare risorgimentale, chiude questo lavoro con una serie di cartoline d�epoca a lui dedicate, che testimoniano il radicale cambiamento dell�assetto urbano, avvenuto nel corso del Novecento anche a Foggia. Le planimetrie e le incisioni antiche delle varie sedi del Liceo ritraggono la Scuola nei vari passaggi epocali.

Il libro pu� essere richiesto direttamente alla Casa Editrice (Edizioni Parnaso, Via Zuppetta 52, 71100 Foggia; tel. 0881- 776177) oppure all�Autrice (380-2577054).

Album fotografico della Presentazione del volume

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