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Sar� presentato a Foggia, venerd�
18 marzo, alle 17.00, presso la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana, il volume
di Teresa Maria Rauzino �Il Regio Liceo Lanza: dalle Scuole Pie agli anni del
Regime�, pubblicato dalla casa editrice �Parnaso�.
L�evento � organizzato dalla
Provincia di Foggia, dal comune capoluogo e dal Liceo classico �Vincenzo Lanza�.
Nel corso dell�appuntamento, interverranno Carmine Stallone (presidente della
Provincia di Foggia); Orazio Ciliberti ( sindaco di Foggia) e Giuseppe Tenore,
(dirigente del CSA Centro Servizi Amministrativi).
Le relazioni saranno affidate
a Davide Leccese, (dirigente del liceo classico �Vincenzo Lanza�); a Saverio
Russo (docente di Storia moderna presso l�Universit� degli Studi di Foggia); a
Luigi Marangelli (editore). L�autrice del libro, Teresa Maria Rauzino
(presidente del Centro Studi �Martella� di Peschici), illustrer� la metodologia
storiografica seguita nel corso della sua ricerca. L�incontro sar� moderato dal
giornalista Micky de Finis.
La vicenda del Liceo classico �Lanza� di Foggia � stata sondata dalla Rauzino in
una ricerca storiografica che fa soprattutto parlare i documenti.
Le fonti
inedite pubblicate (reperite presso l�Archivio di Stato di Foggia, l�Archivio
storico comunale e nei Fondi Manoscritti della Biblioteca provinciale e del
Museo Civico) aprono uno spaccato interessante sulla storia della citt� dal
periodo postunitario al secondo dopoguerra. Il controllo degli apparati
educativi fu la via privilegiata dal fascismo: la ricerca ha verificato in che
modo esso si esplic� e si concretizz� a Foggia. I vari cambiamenti di sede
segnano le vicende di un'intera citt�.
Il Palazzo degli studi, progettato e
realizzato negli anni Trenta da Marcello Piacentini, uno dei pi� importanti
architetti del Novecento, attesta l'importanza che venne data alla scuola,
chiamata a formare l�italiano nuovo di Mussolini. La storia del Lanza diventa
emblematica del disegno totalizzante perseguito dal Regime nell�inquadramento
della giovent� studiosa italiana.
Storia del Regio Liceo Lanza
Teresa Maria Rauzino ricostruisce
in un innovativo lavoro storiografico la vita del prestigioso lstituto classico
di Foggia
Recensione di Lucia Lopriore
�Il Regio Liceo Lanza, Dalle Scuole Pie agli anni del Regime�. Questo il titolo
del libro di Teresa Maria Rauzino, ricercatrice e presidente del Centro Studi
�Giuseppe Martella� di Peschici, pubblicato dalle Edizioni Parnaso di Foggia (ill.,
pp. 400, prezzo � 20,00).
Questo lavoro inaugura la collana editoriale intitolata: �Anni di Scuola� della
casa editrice di Luigi Pietro Marangelli che tiene a �battesimo�, con questa
pubblicazione, l�Autrice. E� questo infatti, il primo lavoro monografico di
Teresa Maria Rauzino, che finora � stata impegnata a lungo nel recupero della
storia e delle tradizioni della sua cittadina d�origine e del Gargano. Non nuova
alle iniziative editoriali (ha curato alcuni volumi de �I luoghi della memoria�
del Centro Studi Martella) � stata, recentemente, protagonista di una
�battaglia� che l�ha vista e la vede impegnata, con la sua associazione, nel
recupero dell�antica Abbazia benedettina di K�lena.
Il volume, frutto di una difficile ricerca durata quattro anni, racconta la
storia del Liceo �Vincenzo Lanza� di Foggia dalle origini fino agli anni
immediatamente successivi al Regime fascista. Un lavoro unico nel suo genere,
che rappresenta una pietra miliare non solo per lo storico Istituto e per la
citt�, ma anche per la storia dell�ordine classico.
Lo studio, meticoloso e capillare per la metodologia storiografica seguita,
traccia, attraverso un lungo excursus storico, derivante dalla consultazione
delle carte degli archivi pubblici e privati, una nuova strada per acquisire
conoscenze sulla storia della scuola.
Varie le tematiche proposte dall�Autrice in questo lavoro: in primis affronta il
tema della importanza degli archivi scolastici come fonte di ricerca, dove
paragona l�esperienza della ricerca storica ad una �entusiasmante avventura che
pu� portare alla scoperta di piccoli tesori o, come pi� spesso � probabile, al
deludente nulla�. Nel capitolo relativo, Ella parla degli archivi scolastici e
dell�importanza di preservarli dalla distruzione e dall�incuria.
Per il �Liceo Lanza� � successo proprio questo: il trasferimento delle sedi, gli
eventi bellici, l�incuria da parte di chi, insensibile al problema del recupero
cartaceo, non si � preoccupato nel tempo della conservazione dei documenti,
preziosa fonte per tutti gli storici, utile alla ricostruzione degli eventi del
passato. Per l�istituto di Foggia, l�avventura della dispersione documentaria
cominci� con lo storico incendio della sede del palazzo di citt�, nel 1898,
quando il popolo foggiano insorse contro gli amministratori a causa delle tasse
troppo alte. Allora il Liceo �Lanza�, che nel 1868 aveva rimpiazzato le Scuole
Pie nell�attiguo Palazzo San Gaetano, antica sede dei Padri Scolopi, si era
appena spostato a Palazzo Lanza, attuale sede dell�Universit�. Nell�incendio del
municipio furono bruciate tutte le carte dell�archivio comunale. Il danno fu di
una tale entit� che, ancora oggi, i ricercatori trovano difficolt� a colmare il
vuoto storico lasciato dalla sua distruzione.
LA MISSION DEI �PRESIDIDUCE�
La parte centrale del volume della Rauzino interessa tematiche varie che vanno
dalle politiche scolastiche postunitarie, alla didattica nell�Ordine classico,
al sorgere della scuola come Liceo, ai primi docenti, alla fondazione del
convitto, fino a tracciare una curva ascendente che arriva agli anni del
Ventennio Fascista, in cui la scuola era funzionale alla cosiddetta �fabbrica
del consenso�. Ed � proprio dalla lettura di queste pagine che emerge la
personalit� dei �presididuce� come vengono definiti, in quel periodo, i capi
d�Istituto.
�[�] I Presidi dell�epoca � si legge nel libro � ci forniscono notizie sugli
studenti e le loro famiglie, e soprattutto sulla classe docente, sottoposta ad
un controllo che oggi ci sembra davvero poco rispettoso della libert� di
insegnamento e della privacy [�]. La documentazione di prima mano, ci ha
permesso la ricostruzione di una tranche de vie, che illustra il �fare scuola�
negli anni del Regime. La storia del Regio Liceo �Lanza� diventa storia
emblematica di una scuola, pi� o meno allineata alle direttive di un governo
dittatoriale. Diventa storia di un gruppo significativo della classe dirigente
italiana, i Presidi, in un periodo cruciale della storia nazionale, in cui la
scuola � un binario privilegiato per veicolare una �missione forte�: forgiare il
�nuovo italiano di Mussolini� [�]�.
In questo contesto, si evince il tratto umano dei personaggi protagonisti della
vita scolastica.
Uno fra tutti, pu� senz�altro essere rappresentato dal prof. Oronzo Marangelli,
docente dissidente degli anni del Regime. Il professore, grazie alla
segnalazione negativa e di un ispezione ministeriale sollecitata dai
�presideduce� del Lanza e del Poerio, viene volutamente allontanato da Foggia e
confinato a Benevento perch� personaggio ritenuto �pericoloso� per la Scuola.
Esperto paleografo elogiato dal Kehr, Marangelli era stato gi� allontanato dalla
Biblioteca Minuziano di San Severo a causa delle sue idee politiche: nei suoi
articoli sul �Popolo nuovo� si era permesso di �ignorare� i meriti del fascismo
e di Postiglione, limitandosi a parlare dell�importanza dell�Acquedotto Pugliese
per �l�arsa Puglia�. Confinato a Benevento, non riuscendo a sopportare tale
situazione, Marangelli pur di ritornare a Foggia dalla sua famiglia, si impose
di �rientrare nei ranghi�� ma tutto fu inutile. Dovette rifare il concorso
nazionale (risult� primo) per tornare ad insegnare in Puglia.
Un altro aspetto che evidenzia le peculiarit� del clima politico di quegli anni,
� dato dai frequentatori della �Libreria Pilone� di Foggia, che riuniva gli
intellettuali della citt�: i professori Francesco Perna ed Antonio Vivoli
vennero tradotti a Bari dall�Ovra quando fu scoperta la loro appartenenza al
Partito Liberal Socialista di Tommaso Fiore.
Dal libro della Rauzino emerge uno spaccato di vita e di consuetudini che oggi
ci sembra lontano anni luce. Inconcepibile risulterebbe oggi, ai nostri occhi,
il ruolo della donna nella societ� durante gli anni del regime: era relegata al
ruolo di madre e moglie, di angelo del focolare, di massaia votata all�arduo
compito di educare i figli per la �Patria�. Queste idee, durante gli anni del
regime, vengono proiettate anche nella scuola. I presididuce, in quegli anni
convinti sostenitori delle idee del regime, fecero di tutto per mettere in
difficolt� le insegnanti: nelle loro relazioni al Ministero dell�Istruzione
pubblica e dell�Educazione Nazionale non mancano di sottolineare quale fosse il
ruolo della donna: non nella scuola o negli uffici, ma a casa! A curare i figli.
Tutto questo per� si rivela un fallimento, la donna non abbandona il proprio
ruolo di educatrice e di madre, ma non lascia nemmeno che le idee misogine
prendano il sopravvento. Le insegnanti, secondo alcuni presidi, dovevano evitare
di �presentarsi� in classe con i capelli ossigenati e con �le labbra cariche di
minio�.
Non mancano nel volume della Rauzino momenti densi di pathos, che si evincono
dal ricordo dei protagonisti delle interviste, gli ex alunni. Ciascuno, secondo
la propria esperienza, si � raccontato ed ha raccontato il modo di vivere della
scuola dagli anni Trenta al secondo dopoguerra. Fra le testimonianze relative
agli anni Cinquanta, emergono quelle di Renzo Arbore e Mario Sarcinelli, ex
allievi noti a livello internazionale.
Gli alunni del Liceo sono diventati gli uomini pensanti di oggi, questo dalla
fondazione ad oggi � l�intento precipuo della �Scuola�: quello di �forgiare� le
classi dirigenti del �domani�.
Questa idea di �Ammaestrare� � stata sempre presente nelle classi dirigenti
scolastiche fin dal periodo postunitario. La frequenza al �Liceo Lanza�
all�inizio fu appannaggio di chi poteva permettersi di �studiare�. Basti
consultare la lunga lista del corredo, comprensivo dell�arredo delle camere, di
cui gli �Ospiti� del Convitto Lanza dovevano �dotarsi�.
Nel Novecento la base sociale si estese.
Il volume � impreziosito dalla trascrizione di documenti rinvenuti nei vari
archivi, da quello di Stato di Foggia, a quello del Comune. Il periodo
Ottocentesco della scuola emerge attraverso l�analisi documentaria della carte
rinvenute tra i Fondi Manoscritti custoditi al Museo Civico della citt� e della
Biblioteca Provinciale di Foggia. L�Autrice trascrive alcune parti delle
relazioni di Padre Marcangelo, non mancano inoltre: gli Statuti del Convitto, la
scuola che precede il �Liceo�, i relativi Bilanci con i Rendiconti degli
introiti del Convitto, il quadro orario delle lezioni, i voti d�esame degli
allievi del 1868.
Notizie inedite che tratteggiano i primi anni della vita della scuola. Sono
pagine importanti: descrivono, da un punto di vista originale, la situazione
storica del momento: i contrasti, le scelte derivanti da una politica che
contrapponeva le Scuole Pie degli Scolopi a quelle pubbliche, la Destra storica
alla Sinistra. E, se riflettiamo, tutto ci� non si discosta molto dalla
situazione politica di oggi.
Un profilo di �Vincenzo Lanza, scienziato e patriota�, tratteggiato da Nazario
Barone, studioso di storia militare risorgimentale, chiude questo lavoro con una
serie di cartoline d�epoca a lui dedicate, che testimoniano il radicale
cambiamento dell�assetto urbano, avvenuto nel corso del Novecento anche a
Foggia. Le planimetrie e le incisioni antiche delle varie sedi del Liceo
ritraggono la Scuola nei vari passaggi epocali.
Il libro pu� essere richiesto direttamente alla Casa Editrice (Edizioni Parnaso,
Via Zuppetta 52, 71100 Foggia; tel. 0881- 776177) oppure all�Autrice
(380-2577054).
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