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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

COMUNICATO STAMPA 4 luglio 2005

 

CENTRO STUDI MARTELLA

PESCHICI (FG) 

XIX edizione del Premio �Conversano -Marangelli�

Segnalati gli storici Armando Gravina e Teresa Maria Rauzino

Diciannove. Tante sono le tappe del Premio di studio �Cultura e Societ� nella Puglia di ieri e di oggi�, bandito dal Comune di Conversano e dal Centro Studi �Maria Marangelli�, un concorso nazionale che  quest�anno ha avuto anche il patrocinio delle Province di Bari e di Foggia. Il 30 giugno 2005 c�� stata nel Palazzo Municipale di Conversano la premiazione dei vincitori e degli autori segnalati. Notevole il numero e la qualit� delle opere presentate. La Commissione, composta dalla prof. Pina Belli D�Elia, dall�on. Pietro Mezzapesa, dal prof. Angelo Massafra, dallo scrittore Raffaele Nigro, dal prof. Vito L�Abbate, dal prof. Luigi Pietro Marangelli, ha avuto soltanto l�imbarazzo della scelta.

Teresa Rauzino e il Castello, simbolo del Premio "Conversano-Marangelli

Per la sezione �Monografie� il premio � andato a Isabella Nuovo, con �Il mito del Gran Capitano Consalvo di Cordova tra storia e parodia (Palomar, Bari 2003)�; il Premio speciale della Giuria � toccato ad Antonio d�Itollo, �Storie di Abati e cavalieri (Palomar, Bari 2004)�. Sono state inoltre segnalate le opere: �Garofano rosso. Curiosit� sulla storia dei socialisti di Conversano, 2003� di Gianvito Mastroleo; �Il Regio Liceo Lanza, dalle scuole Pie agli anni del Regime (Edizioni Parnaso, Foggia 2004)� di Teresa Maria Rauzino.

Il premio per le opere �Miscellanee� � stato assegnato a Ada Riccardi per �Gli antichi Peucezi a Bitonto. Documenti ed immagini dalla necropoli di via Traiana (Edipuglia, Bari 2003)�. Segnalati Rosanna Basso - Marisa Forcina, �Il Filo di Arianna. Materiali per un repertorio della Bibliografia femminile salentina (Milella, Lecce 2003)�  e Armando Gravina, Preistoria, protostoria e storia della Daunia, Atti del 23� Convegno Nazionale (San Severo 2003).

La Lepore ha presentato 'Oria e il suo territorio nell�altomedioevo,

fonti storiche ed evidenze archeologiche (Oria 2004)'.

Per la sezione �Opera prima� il premio � andato a Giorgia Lepore che ha presentato �Oria e il suo territorio nell�altomedioevo, fonti storiche ed evidenze archeologiche (Oria 2004)�.

Il prof. Luigi Marangelli ha ringraziato tutti i convenuti, porgendo il saluto di Francesca Marangelli, promotrice del premio e anima del Centro Studi di Conversano. Una donna che ha operato in campo scolastico in tempi difficili senza pregiudizi e condizionamenti, importante punto di riferimento intellettuale e culturale della citt�. Un esempio per le future generazioni di donne libere, consce del loro ruolo in una societ� moderna.

il pubblico in sala

la giuria

 

Il prossimo appuntamento del Premio �Conversano- Marangelli� � fissato per la XX edizione del 2007, in cui festegger� anche il suo 40� anno di vita. Un bel traguardo grazie all�abnegazione di Vito L�Abbate, Marisa Cacciapaglia, Marisa Galgano e dell�intero consiglio direttivo, che molto ha da lavorare per dare sempre nuovo smalto al Centro Studi �Maria Marangelli� adeguandolo ai tempi.

Municipio di Conversano, simbolo Premio Conversano- Marangelli

Gli otto volumi vincitori e segnalati dal Premio �Conversano-Marangelli� sono stati illustrati dai vari componenti della Giuria, oltre che dagli autori.

Riferiamo in particolare sulla presentazione delle opere di Armando Gravina e Teresa Maria Rauzino: oltre alla segnalazione della Giuria, hanno ricevuto la Targa della Provincia di Foggia, consegnata loro dal Dirigente scolastico del Liceo Lanza, prof. Davide Leccese, delegato dall�Ente e dal prof. Luigi Pietro Marangelli.

�Preistoria, protostoria e storia della Daunia, Atti del 23� Convegno Nazionale (San Severo 2003)�, a cura di ARMANDO GRAVINA.

Davide Leccese consegna il premio ad Armando Gravina

La miscellanea curata da Armando Gravina � stata recensita dal prof. Vito L�Abbate, direttore del Centro Studi Maria Marangelli.  Il libro raccoglie numerosi interventi e densi contenuti di studio presentati al Convegno Nazionale di San Severo: �Preistoria, protostoria e storia della Daunia, Atti del 23� Convegno Nazionale (San Severo 2003)�. E� il volume n. 23, edito due anni fa. Oggi � in stampa il n. 25. Un�opera, vista nel suo insieme, davvero monumentale, e degna di lode. L�iniziativa � della locale sezione dell�Archeoclub d�Italia e della Biblioteca civica �Minuziano�. Il prof. Gravina, che ha un�ampia conoscenza del territorio foggiano, � stato tra gli ideatori dell�iniziativa: l�editing di quest�ultimo lavoro gli ha richiesto un impegno non lieve.

E� un volume di ben 400 pagine, con foto, grafici, disegni, contiene numerosi contributi che si sommano per definire ed approfondire la conoscenza della preistoria e della storia antica di tantissime localit� del Foggiano. Vi si trovano numerosi nuovi dati, si comunicano i risultati di recenti scavi, si analizzano e si interpretano i materiali e, in definitiva, si procede non solo a tracciare un profilo, ma ad analizzare molti aspetti delle culture antiche e dei modi di organizzazione umana sul territorio.

Un libro tecnico, con contributi di studio di alta qualit�, materiale di base imprescindibile e necessario per ogni seria lettura dell�ambiente storico-culturale, per ogni possibile iniziativa  didattica e per proseguire in quella attivit� di comunicazione e di illustrazione dell�area foggiana gi� portata all�attenzione del grande pubblico attraverso mostre, esposizioni museali, organizzazione di itinerari e parchi archeologici, oggi resi accessibili al pubblico su quel territorio. 

Il Regio Liceo Lanza. Dalle scuole pie agli anni del Regime (Ediz. Parnaso, Foggia, 2004) di Teresa Maria Rauzino

Il prof. Luigi Pietro Marangelli

consegna il premio alla Rauzino

E� toccato al  prof. Angelo Massafra, docente di storia moderna presso l�Universit� di Bari,  recensire  la monografia su �Il Regio Liceo Lanza� di Teresa Maria Rauzino. Il libro, di ben 400 pagine, presenta una straordinaria ricchezza dell�apparato iconografico. �Nelle opere di storia, e anche in quelli di storia locale che riguardano un ambito territoriale e socio-culturale pi� ristretto - ha precisato il prof. Massafra -  le immagini d�epoca sono di grande importanza: consentono di ricostruire,  attraverso i volti delle persone, i fili conduttori, le storie delle famiglie, dei vari gruppi sociali. Molto belle, ed interessanti sono le fotografie delle varie classi ginnasiali e liceali, con alunni quindicenni fino ad arrivare ai diciannovenni�. Ma il volume dedicato alla storia del liceo classico di Foggia si qualifica soprattutto per la ricca documentazione inedita, per le cospicue fonti reperite negli archivi pubblici e privati di Foggia, censite e studiate  dall�Autrice con minuziosa attenzione.  Massafra ha ribadito come la carenza documentaria sia un problema davvero serio per gli studiosi che si dedicano a questo nuovo filone storiografico; la maggior parte delle scuole italiane non ha memoria, non ha documentazione: questo � accaduto perch�, in certi particolari momenti storici, i documenti sono serviti per fare i fal�. Anche a livello nazionale, i documenti confluiti nell�archivio centrale dello Stato di Roma negli anni 1947-48 sono stati �inopinatamente distrutti�. Questo �spoglio� fu autorizzato dai pi� eminenti archivisti italiani, per cancellare documenti, come quelli del Ventennio, forse ritenuti troppo �scottanti�.

Purtroppo lo �scarto� indiscriminato continua ancora nelle scuole italiane: nonostante una seria normativa raccomandi delle oculate procedure da parte dei Dirigenti scolastici, questa preziosa documentazione d�archivio viene spesso distrutta per �fare spazio�.

L�archivio storico del Liceo Lanza possiede soltanto i registri generali dei voti. Ecco perch� le cospicue �fonti� sul Ventennio fascista ritrovate dalla Rauzino nell�Archivio di Stato e nell�Archivio comunale, risultano di grande interesse storico. Si tratta, in particolare delle relazioni che i presidi inviavano al ministero dell�Istruzione pubblica (nel periodo postunitario) o dell�Educazione nazionale (nel ventennio fascista). Queste relazioni contenevano bilanci annuali, analisi delle attivit� didattiche svolte, e soprattutto le famigerate �note� sul comportamento (non solo didattico) dei vari professori. Si tratta di documentazione particolarmente efficace, interessante per ricostruire la storia interna della scuola e non solo. Un materiale documentario prezioso, visto nel quadro generale della storia italiana.

Presentazione del Regio Liceo Lanza da parte dell'Autrice

La Rauzino ha raccontato ottanta anni di storia del Liceo classico di Foggia, dall�unit� d�Italia agli anni quaranta del Novecento. In realt� sono anni che non pesano tutti nella stessa maniera. L�autrice ha dato, comprensibilmente, maggior spazio a due periodi cruciali: alla difficile costruzione postunitaria (anni settanta nel secondo Ottocento) e al Ventennio del regime fascista. Per il primo periodo si sofferma sulle difficolt� materiali che le scuole e i presidi dovevano sopportare. Occorrevano finanziamenti, ma soprattutto fa emergere il difficile avvio dell�istituzione scolastica foggiana. Il Lanza  nasce come liceo municipale nel 1868; soltanto pi� tardi, nel 1884-85, diventa Regio Liceo: la difficolt� maggiore � rappresentata dallo stato di estrema precariet� del corpo docente, un tema su cui l�autrice � molto sensibile e attenta. Al di l� delle ragioni di carattere sindacale e parasindacale (soprattutto negli anni sessanta-ottanta, c�� una precariet� oggettiva, con un difficile inserimento nella stabilizzazione del posto di lavoro); gli aspiranti docenti  dovevano superare molti esami fondati sull�accertamento delle competenze (anche se spesso queste competenze non c�erano). Dall�analisi delle fonti, emerge come ci fossero delle forti preclusioni di carattere ideologico-politico, che il Ministero dell�Istruzione pubblica si riservava di esercitare caso per caso.  �La guerre est la guerre (la guerra � guerra) - ha  sottolineato il prof. Massafra - e siccome si trattava di costruire lo stato nazionale, il  Ministero dell�Istruzione pubblica non poteva assolutamente permettere che cattolici integralisti o �borbonici mascherati� gestissero l�istruzione, un settore importante, determinante nel creare l�uomo nuovo dello stato liberale, dello stato laico�. Di qui la querelle con i Padri Scolopi di Foggia, costretti gradualmente ad abbandonare l�insegnamento nel liceo foggiano (che pur avevano aiutato a muovere i primi difficili passi),  per lasciare spazio ai docenti laici. 

L�altro tema focalizza l�eterno rapporto tra scuola e Ministero: in quegli anni c�era accentramento, controllo dall�alto, oppure autonomia?  E� indubbio che allora ci fosse un forte controllo politico, che passava soprattutto attraverso il controllo culturale� In questo senso, � interessante la tipologia dei presidi analizzati dalla Rauzino:  da una prima fase del periodo postunitario in cui il preside � essenzialmente un funzionario si passa a una seconda fase, durante il periodo giolittiano, in cui la societ� si apre, le istituzioni politiche si liberalizzano: il preside diventa coordinatore della didattica.

Nel ventennio fascista, assistiamo ad una terza fase in cui il dirigente scolastico, che l�Autrice chiama preside-duce, ha uno stretto obbligo di controllo su studenti e docenti. Il caso del prof. Oronzo Marangelli, da questo punto di vista, � un bell�esempio. Il libro dedica una trentina di pagine alla vicenda Marangelli, che non era un�antifascista, ma non voleva neppure essere fascista. In una scuola in cui il docente doveva essere pi� o meno allineato alle direttive del regime, il non  esserlo e per di pi� manifestando atteggiamenti democratici verso gli alunni, non era ammissibile. Colpisce la testimonianza di un�allieva che racconta come il docente permettesse agli studenti di avvicinarsi alla cattedra, mentre gli altri professori non accettavano affatto una tale forma di comunicazione. Ecco perch� Marangelli veniva visto male dai presidi-duce:  il suo �senso della disciplina� non si conciliava certo con l�idea di gerarchia che essi impersonavano.  Nel volume ci sono varie notazioni sul rapporto intellettuali- fascismo, un tema infinito�

Il prof. Massafra ha sottolineato come il volume sul Regio Liceo Lanza sia un lavoro di spiccato interesse sociologico: risponde spesso alle domande:  chi erano i docenti, chi erano gli studenti? A livello statistico ci sono rilevazioni di grande  interesse: colpisce che durante il ventennio circa il 40-45 % degli alunni era costituito da figli di impiegati pubblici; il 15% di impiegati privati, il 9% di commercianti, l�1% da figli di industriali�Il liceo classico rispecchiava il quadro sociale medio-alto della Capitanata e dell�Italia del sud.

Nel suo saluto di commiato, il prof. Davide Leccese ha sottolineato come il Liceo Lanza, di cui � l�attuale dirigente scolastico, purtroppo � ricordato dall�opinione pubblica e dalla stampa soltanto come il liceo frequentato dalla terrorista Nadia Desdemona Lioce, attuale capo delle Brigate Rosse. E ci�, nonostante al prestigioso classico foggiano siano passati, fra gli altri, personaggi di assoluto rilievo come Mario Sarcinelli e Renzo Arbore. Il libro della Rauzino finalmente restituisce la giusta immagine dell�importante, faticoso ruolo esercitato dal liceo classico �Vincenzo Lanza� nella costruzione dell�identit� democratica del cittadino italiano, oltre che dei ceti dirigenti nazionali.

Arrivederci alla prossima edizione Premio Conversano-Marangelli

 

 

 

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