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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

L'intervento di Monsignor D'Ambrosio su SUDEST n. 18, novembre 2006


Kalena. Negligenti e/o impotenti ?





1. Mi piace iniziare questo mio contributo ( ennesimo! ) sull�agonia della bella addormentata ( meglio anestetizzata! ) Abbazia di Kalena con le parole del sommo poeta Dante nel III canto dell�Inferno: �per me si va nella citt� dolente, per me si va nell�eterno dolore � Lasciate ogni speranza voi ch�entrate �. E� proprio da lasciare ogni speranza?

Mi sembra che ci sia una sorta di accanimento terapeutico nei confronti di questa meravigliosa testimonianza di un passato di fede, di arte e di cultura, che non riesco a capire. Ma � possibile che non ci sia una via di soluzione? Possibile che si debbano esperire altre strade e altri tentativi? Possibile che il dialogo tante volte tentato e iniziato resti tra sordi ?

Ho la forte impressione che stiamo assistendo a una vicenda che ha dell�incredibile.

- C�� un monumento di indubbio valore storico e artistico, gli atti della sovrintendenza lo certificano,

- c�� una comunit� che finalmente, dopo anni di silenzio colpevole e di una sorta di palese infingardaggine, sta prendendo coscienza del bene inestimabile che gli appartiene al di l� dei legittimi diritti di propriet� degli attuali possessori;

- c�� una opinione pubblica che pone questo monumento ai primi posti in quella ormai �hit parade� dei �luoghi del cuore �, Ne fa fede quella straordinaria raccolta di firme che in poche settimane ha coinvolto migliaia di persone;

- c�� l�impegno anche di istituzioni pubbliche che sono pronte, finalmente, a investire del denaro dei cittadini per liberare questo monumento dallo stato comatoso, sperando che si tratti di un coma indotto e quindi con qualche residuo di possibilit� per un iniziale recupero;

- c�� la disponibilit� di privati a mettere del proprio per bloccare un rovinoso disastro di pietre che cadendo l�una sull�altra, ci faranno perdere gli ultimi resti di una storia di fede e di arte.

2. Credo di dover dividere in due categorie gli attori e i protagonisti di questa incredibile vicenda �all�italiana�: i negligenti e gli impotenti. Forse la distinzione non � cos� netta, perch� talvolta assume i caratteri della trasversalit�.

I NEGLIGENTI

In molti professiamo attenzione, rispetto, impegno a salvaguardare e proteggere ci� che resta del monumento. Sotto gli occhi di tanti si consuma il detto di sallustiana memoria: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Noi discutiamo, tentiamo , proviamo, dialoghiamo ( !!!! ), e Kalena cade rovinosamente!

Dobbiamo chiederci e assumerci le nostre responsabilit�.

Parlo e con convinzione di negligenza a livelli vari.

- Con molto rispetto ma con profonda convinzione, nella categoria dei negligenti metterei al primo posto la Sovrintendenza ai beni artistici e culturali di Bari. Di sicuro per omessa vigilanza e tutela di un bene che appartiene alla comunit� nei suoi risvolti storici, artistici e religiosi. Kalena per secoli � stato luogo di preghiera e di fede, di lavoro e di arte. In che modo la Sovrintendenza ha fatto sentire questo suo compito?

Con un silenzio quasi assoluto, nonostante i vari e numerosi tentativi di coinvolgerla supportati da adeguata documentazione con la quale la si metteva a parte del degrado e della rovina del monumento.

- C�� indubbiamente la responsabilit� degli attuali proprietari, gli eredi Martucci. Certo hanno le loro ragioni e le difendono. Ma � necessario chiederci: questo monumento che appartiene alla nostra storia e alla nostra fede non ha diritto a un diverso approccio e usufrutto del diritto di propriet� che non pu� escludere e vietare la fruizione di un bene che tale � rimasto per secoli? Pu� un proprietario, dopo secoli di fruizione e di ingresso libero almeno nel cortile ( l�antico chiostro ), decidere di chiudere improvvisamente con un cancello di ferro l�accesso al monumento?

Il monumento � in stato di pietoso abbandono e le poche residue opere d�arte, rischiano di rovinare, a causa di erbacce e disinteresse totale. Alla fine raccoglieremo solo dei frammenti!

Che tipo di manutenzione almeno ordinaria, i proprietari mettono in atto?

Chi � tenuto a vigilare cosa attende?

- Di sicuro sul piano dei negligenti vanno messe le istituzioni locali, i cittadini, anche le autorit� ecclesiastiche. Per troppi, lunghi anni hanno taciuto e si sono disinteressati di questo scrigno di fede e di arte ancora da scoprire.

GLI IMPOTENTI

Il numero degli appartenenti a questa categoria � abbastanza elevato. Qui possiamo entrare in tanti: privati e istituzioni, semplici cittadini e amanti dell�arte e della storia. Ma � una categoria che finora si e� scontrata contro un muro, non come le mura dell�Abbazia che facilmente possono crollare. Qui ci troviamo di fronte a una resistenza coriacea, dura, incomprensibile. Ma � tanto faticoso e strano che un bene del genere venga restituito alla comunit�? Ma gli Enti pubblici ( Ministero Beni Culturali, Ente Regione, Comune, Ente Parco, Sovrintendenza ) non potrebbero farsi perdonare la lunga latitanza e la omessa tutela e vigilanza, portando avanti una procedura difficile, forse anche costosa, quale � quella dell�esproprio per un interesse acclarato della comunit�?

Come Arcivescovo e quindi interessato a che un bene che nasce dalla fede cristiana e dalla generosa presenza e animazione anche delle realt� sociali delle tante generazioni di monaci che hanno dato vita all�Abbazia, sono pronto a rilevare il bene con sacrifici e collaborazioni varie: possiamo farcela! Ma aprite qualche canale di dialogo serio e finalizzato a una positiva conclusione!

Ben venga anche la costituzione di una Fondazione pro Kalena. Vado a ruota libera. So che lascio parlare il cuore, i ricordi, il significato alto di questo monumento di fede. Potrebbe tornare a risuonare delle voci e delle suppliche di oranti. Potrebbe divenire un�oasi dello spirito per i tanti moderni cercatori di Dio. Potrebbe essere luogo di raccolta delle testimonianze del passato per offrirle ai tanti visitatori e innamorati della nostra terra garganica!

Ben vengano tutte le iniziative che aiutino i tanti protagonisti e cursori di questa vicenda ad uscire da questa situazione di stallo, tutti pronti ai nastri di partenza in attesa che i giocatori facciano la prima mossa che potrebbe anche risultare sbagliata !

A lungo andare per� questa situazione di incomunicabilit� e di stallo, ove non intervengano prospettive risolutive del problema, potrebbe prestare il fianco ad atteggiamenti sbagliati, irrazionali e perci� inadatti e impropri.

Sono pronto a convocare un incontro tra le varie parti per addivenire a una soluzione definitiva che non penalizzi le attese della comunit� e non leda i legittimi diritti degli attuali possessori ai quali si domanda di entrare finalmente nella categoria evangelica degli �uomini di buona volont��.

+ Domenico D�Ambrosio arcivescovo

L�intervento di Monsignor D�Ambrosio (arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo) � stato pubblicato sulla rivista mensile SUDEST n. 18, novembre 2006. Si ringrazia il direttore Franco Mastroluca per la gentile concessione di aver potuto pubblicare l'articolo integrale su questo sito web.


 





Abbazia di K�lena. Foto di Romano Conversano



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I firmatari della petizione
:
- Menuccia Fontana, Presidente �Italia Nostra� - Sezione Gargano
- Teresa Maria Rauzino, Presidente Centro Studi �Martella� di Peschici
- Monsignor Domenico D'Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di San Pio da Pietrelcina
- Raffaele Licinio, ordinario di Storia medievale presso l'Universit� di Bari e Direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi
- Giuseppe Cassieri, scrittore, Roma
- Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia
- Saverio Russo (ordinario di storia moderna, Universit� di Foggia)
- Giuseppe Strappa, architetto, docente universitario, Roma
- Mar�a Silvia Delpy, Universidad de Buenos Aires, Consejo Nacional de Investigaciones Cient�ficas y T�cnicas SAEMED
- Lucia Lopriore, studiosa di storia
- Marco Brando, giornalista del �Corriere del Mezzogiorno� - �Corriere della Sera�
- Sandro Simone, Bengodi Sity
- Sebastiano Valerio, professore associato di Letteratura Italiana presso la Facolt� di Lettere dell�Universit� degli Studi di Foggia
- Mariagraziella Belloli, ricercatrice IRRE Puglia
- Sergio D'Amaro, scrittore e giornalista
- Centro di Documentazione sull'Emigrazione di San Marco in Lamis
- Centro Studi �J. Tusiani� di San Marco in Lamis
- Peter Zeller, ricercatore di Storia della Scienza e delle Tecniche, Facolt� di Lettere, Universit� di Foggia
- Andrea Chiappella, studiosa di storia medievale
- Teresa Di Maria, associazione�Voci di donne� di Vico del Gargano
- Raffaele Ferrante Formato
- Francesco Granatiero, medico-poeta studioso dei dialetti garganici
- Franco Cuttano, Quadro Tecnico di Equitazione - componente del Comitato pro-IRIIP di Foggia
- Gianfranco Piemontese, architetto; Foggia
- Giovanni Rinaldi, ricercatore e operatore culturale - Direttore del progetto �Casa Di Vittorio� di Cerignola;
- Francesco Saggese, funzionario del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale
- Marco Gasparrelli, giornalista, Vicedirettore del settimanale �Cult time� e Responsabile Editoriale di �Culttime.it�
- Emilio Panizio, libero professionista
- Francesco Ferrante, giornalista e scrittore
- Raffaele Vescera, scrittore, giornalista della redazione cultura "L'Attacco"
- Antonio V. Gelormini, Esperto Turismo - Imprenditore - Pubblicista
- Saverio Serlenga, giornalista Teleradioerre e Garganopress, Manfredonia
- Salvatore Speranza, presidente Associazione Liberamente, Foggia
- Maurizio Serra, webmaster www.chiesecampestri.it, Villanovaforru (CA)
- Loris Castriota Skanderberg (giornalista, Direttore Responsabile settimanale �Cult time�)
- Lidia Croce, scultrice, Siena
- Giuseppe Maratea (Assessore alla Cultura della Comunit� Montana del Gargano)
- Maria Giuseppina di Monte (funzionario storico Galleria Nazionale d'Arte Moderna Roma)
- Maurizio De Tullio, giornalista, Foggia
- Antonio Vigilante, insegnante e scrittore, Manfredonia
- Arcangela Tatulli, presidente onorario Italia Nostra Sez. Bari
- Franco Mastroluca, ex parlamentare, Direttore rivista Sudest, Manfredonia
- Giuseppe Laganella, pubblicista, Ischitella
- Enzo D�Amato, studioso di storia calenense e autore del dossier �Salviamo K�lena�, Foggia
- Giuseppe Losapio, Bisceglie
- Vito Ricci, studioso di storia medievale
- Fernando Giaffreda, segreteria di www.storiamedievale.net
- Salvatore Villani (Presidente Centro Studi di Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata) - Rignano Garganico
- Enrico Ciccarelli, giornalista, direttore di "Foggia&Foggia"
- Francesco Giuliani, docente e giornalista, San Severo
- Corrado Rainone, �Rainoneeditore� casa editrice; Bergamo
- Claudia Clemente, insegnante, Bergamo
- Peppino Tavaglione, ex commesso parlamentare, portavoce Comunit� Peschiciani a Roma
- Victor Rivera Magos, Dottorando di ricerca Universit� degli Studi di Siena
- Pasquale Dal Sasso, professore ordinario di Analisi e Pianificazione del territorio presso l'Universit� degli Studi di Bari
- Tiziana Clara Luisi, storico d'arte, La Spezia
- Duilio Paiano, giornalista
- Laura Malinverni, scrittrice, studiosa di storia, coll. di Storiamedievale.net � Novara


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Le foto dell�Abbazia di K�lena a corredo di questo articolo sono di Romano Conversano





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