Fu Lorenzo
Scillitani a volerne la nascita nel lontano 1868
Dall�intuizione di un sindaco la nascita del liceo che ha formato le classi
dirigenti di Capitanata
Il Lanza, da un vecchio convento al Palazzo degli studi
di TERESA MARIA RAUZINO
Nell�home page del sito web del Liceo Classico �Vincenzo Lanza� di Foggia
campeggia un'immagine antica del Palazzo degli Studi di Marcello Piacentini,
focalizzato dalla visuale di una statua desnuda. Un punto di vista insolito, che
simboleggia la classicit� dell'Istituzione. La visione d'epoca � smorzata da una
pagina �sfogliata�, il logo del Liceo, illuminato da una luce calda/metallica.
Un ossimoro che rende bene l'immagine di un'istituzione scolastica che deve
conservare la patina antica dei prestigiosi �certamina� nazionali, ma immersa
nella modernit� del Terzo Millennio. Il punto di forza della vetust�/modernit� �
lanciata in dimensione europea dal seguente promo in inglese: The school
possesses a centenary tradition and has formed most of the ruling class of the
town. Through the years, it has modified its formative courses however,
maintaining, its classical and humanistic identity. Today there are experimental
courses in multimedia, law and economy and bilinguism (English and French). (La
scuola ha una tradizione centenaria ed ha formato gran parte delle classi
dirigenti della citt�. Nel corso degli anni i suoi corsi di studio si sono
modificati, mantenendo comunque la loro identit� classica e umanistica. Oggi ci
sono corsi sperimentali in multimedialit�, discipline giuridico-economiche e
bilingui in inglese o francese).
La data di istituzione del Liceo � il 1868: il Lanza viene aperto 135 anni fa,
grazie all�impegno del sindaco Lorenzo Scillitani, rappresentante illuminato
della Destra storica, e dirigente sui generis dell�Istruzione pubblica foggiana,
che intendeva fornire alla citt�, insieme alle varie tipologie scolastiche, la
cosiddetta �scuola d��lite�. Una scuola che segnasse la differenza, che avviasse
alla formazione universitaria, che formasse le cosiddette professionalit� alte.
Un corso ginnasiale a Foggia esisteva gi� da tempo, nel Convento San Gaetano.
Erano le cosiddette scuole pie, operanti gi� dalla fine del Settecento ad opera
degli Scolopi. Questo ordine religioso sar� soppresso nel 1866, e Scillitani
pens� a rimpiazzarlo �per il bene della giovent� studiosa� con un liceo ginnasio
municipale, e convitto annesso. Nel 1868 il liceo apre. Gli iscritti, tutti
maschi, raggiungono quota 31. Formano ben quattro classi, con una media di
alunni per classe veramente esigua che oggi farebbe inorridire i dirigenti
scolastici, cos� determinati a tagliare le classi sottodimensionate per evitare
spreco di denaro pubblico. Ma i Dirigenti della Destra Storica come Scillitani
la pensavano evidentemente in un altro modo, e accollarono la quasi totalit�
delle spese al bilancio del Comune di Foggia. Il preside Michelangelo d�Atri e i
docenti di quel primo anno si preoccuparono di creare �le passerelle�, per
permettere a chi proveniva da scuole diverse e non aveva i necessari
prerequisiti culturali, di mettersi alla pari con gli altri studenti che avevano
seguito i corsi ginnasiali. I docenti rinunciarono alle vacanze estive per
preparare degnamente i ragazzi agli esami, visto che la scuola aveva aperto a
marzo, ad anno scolastico gi� inoltrato. Ma a passare gli esami in quel primo
anno del 1868 furono soltanto in venti. Peraltro non tutti avevano avuto la
costanza di frequentare regolarmente le lezioni: a fine anno una classe risult�
senza studenti.
Ma chi furono i primi docenti? Gli stessi padri scolopi delle scuole pie, ma
anche laici provenienti da tutta Italia. Non tutti erano forniti delle fatidiche
patenti, cio� delle abilitazioni all�insegnamento, ma tant��: Scillitani,
conoscendo la situazione delle scuole del Regno d�Italia, prive di insegnanti
abilitati, con il bando di concorso del 15 Novembre 1867, permise di accedere
all�insegnamento non soltanto a chi aveva presentato attestati di �studi
mezzani� ed universitari, il diploma di laurea, ma anche a chi produceva titoli
equipollenti, e altre �carte� per le quali il candidato �credesse per avventura
d�essere eleggibile senza prova d�esami�. Era altres� richiesta �una narrazione
ove il richiedente esponesse l�istruzione ricevuta, gli studi preferiti, gli
incarichi espletati nel mondo dell�istruzione, e gli insegnamenti ai quali
credeva di essere idoneo�. Sentito il parere della �Giunta Esaminatrice dei
titoli prodotti dai concorrenti, era il Consiglio Municipale che sceglieva �a
voti segreti� il preside, i professori, gli istitutori. Fra i prescelti di
valore ci fu il metereologo Vincenzo Nigri, che era medico, ma non era abilitato
all�insegnamento delle Scienze.
I vari cambiamenti di sede del Lanza segnano le vicende di un'intera citt�. Si
va dall�ex Convento San Gaetano, al Palazzo Lanza, al Seminario, all�ex Convento
della Maddalena, al Palazzo degli Studi di Piazzale Italia, a un palazzo di
civile abitazione in via De Nittis 7 durante l�occupazione alleata negli anni
della seconda guerra mondiale. Poi ci fu il ritorno nel Palazzo degli studi.
Proprio questa sede, progettata e realizzata nel Ventennio da uno dei pi�
importanti architetti del Novecento, Marcello Piacentini, attesta l'importanza
che venne data alla scuola pi� prestigiosa della Capitanata, chiamata a formare
�l�italiano di Mussolini�, la classe dirigente del domani.
Attualmente, il liceo-ginnasio �Vincenzo Lanza� conta un migliaio di iscritti ed
un centinaio di docenti, distribuiti su tre sedi. Oltre alla Sede centrale di
Foggia, in Piazza Italia, comprende due sezioni staccate: quella di Bovino e
quella di Ascoli Satriano. Nel corso degli anni si � costantemente adeguato ai
cambiamenti, conservando un solido impianto classico/umanistico. I risultati di
qualit� ci sono tutti: il pi� visibile ed oggettivo � rappresentato dai
neo-diplomati con il massimo dei voti, definiti dal preside Davide Leccese �I
magnifici 100/100�. Due anni fa sono stati quarantuno, l�anno scorso
cinquantasei. Testimoniano la qualit� dell'offerta formativa che la scuola ha
saputo dar loro. La maggioranza degli studenti-modello che si sono diplomati col
massimo dei voti negli ultimi anni sono delle ragazze. Diventeranno, insieme ai
loro compagni maschi entrati nella lista d'onore, la classe dirigente della
Capitanata di domani.
L�appuntamento
�Le ragazze della III B� cinquant�anni dopo
�La lunga storia del Liceo Classico � soprattutto la storia dei suoi ex allievi;
giovani che, passando tra i banchi e le aule di questa storica scuola, hanno
successivamente costruito il loro futuro umano e professionale. A tutti gli ex
allievi chiediamo di farsi sentire, di darci notizie della loro vita e di
farsi...ricordare. Abbiamo tanti progetti da condividere con loro�.
L�invito, rivolto dal Preside Davide Leccese a tutti coloro che hanno
frequentato il Liceo Lanza, � stato accolto da un�intera classe. Il 6 dicembre
alle ore 10.30 la III B dell'anno scolastico 1952/53, a distanza di 50 anni dal
conseguimento del diploma di maturit�, ha incontrato i docenti dell'epoca (fra
cui una centenaria!). L�iniziativa � stata intrapresa dalla prof.ssa Bianca
Maria Granata. Dopo la maturit� al Lanza, laurea in Lettere moderne, una vita
professionale all�insegna dell�avanguardia didattica (appassionata di teatro,
ancora oggi � regista del gruppo teatrale Thespis), grazie alle sue capacit�
organizzative (per anni � stata responsabile dell�associazione culturale
Federico II) � riuscita in dieci giorni a contattare tutte le ex amiche di
classe. Delle trentuno�maturate� della III B oggi sono rimaste in ventotto. Sono
sparse in tutta Italia: due risiedono a Milano, cinque a Roma, tre a Bari, una a
Taranto, diciassette sono a Foggia. Diciannove erano presenti al rendez vous al
Lanza dove hanno incontrato tre docenti della loro classe: la professoressa di
Scienze Chiara Sepe de Francesco, giunta all�invidiabile traguardo di 101 anni
(102 anni a gennaio); la prof.ssa di storia dell�arte Lina Cucci (87 anni), il
prof. di Lettere Carmine Gargiulo (anch�egli ultraottantenne). Una
gigantografia, ricavata da una delle due fotografie di gruppo del lontano
1952-53 custodita da un� ex allieva della classe, Caterina Molinaro, � stata
posta nel corridoio del Lanza. Gli attuali studenti hanno festeggiato le vecchie
leve, recitando brani scelti ed eseguendo pezzi musicali al violino. Era
presente RaiUno che durante le vacanze estive trasmetter� l�evento ne La vita in
diretta.
�Rivedersi e risentirsi dopo 50 anni � ci racconta la prof.ssa Maria Bianca
Granata - ha annullato il passato, divenuto ormai un album da sfogliare nei
momenti di solitudine. Ricongiungere tante compagne, riallacciare i rapporti con
i nostri docenti come se non ci fossimo mai lasciati, � stato un fatto
emozionante. Ha dato a tutte noi delle bellissime sensazioni, che abbiamo
comunicate alle nuove leve del Liceo. Hanno ascoltato dalla viva voce di ex
studentesse oggi quasi settantenni una pagina di vita vissuta 50 anni fa al
Liceo Lanza. Il mio ricordo � ancora vivo. C�era un rispetto enorme. Eravamo
silenziose, studiose, disciplinate. Ricordo che un giorno fui messa fuori
dall�aula perch� ero senza il collettino bianco. Il preside Regina non voleva
che i professori anticipassero i risultati degli scrutini agli studenti. Era
molto severo. Ma, se fosse vissuto, in quest�epoca non so proprio come se la
sarebbe cavata��.
Corsera - Corriere del mezzogiorno 12 dicembre 2003. Pagina 15 Cultura
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