Anch�io vorrei
ritrovare la IV D dell�a.s. 1969-70
Teresa Maria Rauzino
Il mitico Liceo Lanza l�ho
frequentato soltanto in IV ginnasiale. Correva l�anno scolastico 1969-70, il
preside di allora era il prof. Michele Melillo. Il primo impatto non fu
positivo.
Avevo la media
dell�otto, prescritta per l�esonero totale. Agli esami di terza media avevo
preso �ottimo� in tutte le materie e un �distinto� in Latino, allora materia
facoltativa. Ma ebbi solo l�esonero parziale delle tasse.
Mia madre ci rimase
male, protest� in segreteria, ma non ci fu niente da fare. La mia professoressa
di Lettere era Rosa Goffredo. Una bella signora distinta. Ricordo che a un
compito di italiano presi sette e mezzo. Era un voto alto, mi dissero le mie
amiche liceali che avevano avuto la prof. come docente al ginnasio. Ma io
prediligevo i temi nostalgici, la Goffredo se ne accorse ed al terzo compito mi
blocc� con un punitivo cinque e mezzo.
Da allora cercai di
scegliere le tracce su argomenti di studio �oggettivi�. Eravamo in tanti
studenti, in quella IV ginnasio del corso D, sicuramente sui trenta. Quell�anno
si facevano i doppi turni. Uscire di scuola di sera non era certo piacevole,
quando pioveva. Dur� per tutto l�autunno e l�inverno.
Ricordo vagamente,
tra i compagni di classe, Isabella Varraso (ora insegna geografia
all�Universit�) e Teodoro Maruotti, un bel ragazzo biondo. La mia compagna di
banco si chiamava Carla, aveva i capelli cortissimi. Gli altri visi si sono
persi nei tenui ricordi di quell�anno: ricordo Marilena Torres, Rita Bucci,
Immacolata. Di loro ricordo soltanto i visi, i nomi, non tutti i cognomi. Chiss�
perch�. Eravamo in collegio, quell�anno, presso le Canossiane dell�Educandato
Concettina Figliolia, e frequentavamo da esterne il Liceo/ginnasio Lanza.
Le Marcelline erano
troppo care e non tutte le famiglie di provincia potevano permettersi di pagare
una retta cos� alta. Noi ragazze frequentanti il ginnasio non ce la facevamo a
svolgere tutti i compiti assegnati, nonostante fossimo molto studiose. Dopo la
chiusura della sala studio e la cena, ricordo che portavamo di nascosto i libri
su in camerata, avevamo delle piccole torce e studiavamo sotto le lenzuola per
non farci vedere dalle suore. Le amiche collegiali che frequentavano il Poerio,
il Giannone e il Rosati, ma anche lo scientifico, non avevano questo problema:
finivano i compiti sempre prima di noi. Trovavano il tempo di uscire per Foggia,
il pomeriggio.
Io ricordo solo il
tratto a piedi, i Tre Archi, Piazza Giordano�il Palazzo degli studi. Non fu un
anno bello. Potevo tornare a casa solo per le vacanze lunghe. Peschici era
troppo lontana, la Garganica impiegava tre ore, e la mattina dovevo prendere il
pullman a Calenella quasi ad alba, alle 4 di mattina. Avevo una forte nostalgia:
la vista della stazione di Foggia mi faceva venire una stretta, ogni volta che
vi tornavo. Il mio medico di Peschici, il dottor Michele Protano (ex presidente
dell�amministrazione provinciale di Foggia ndr. ), che mi conosceva da
piccolina, mi prescriveva cure ricostituenti.
Medicine che io non
volevo prendere. La mia malattia era un�anemia/nostalgia. Captavo che qualcosa
in famiglia non stava andando per il verso giusto. Mio padre stava davvero male.
Sindrome vertiginosa, ma nessun medico l�aveva ancora capito. Lui che lavorava
sui ponti, quell�anno dovette stare a terra, in casa. A fine Agosto fu visitato
da un luminare dell�universit� di Torino, il primario otorino laringoiatra delle
Molinette, prof. Paolo Menzio, in vacanza a Peschici, che seppe diagnosticare la
malattia e prescrivergli la cura opportuna. Pap� a ottobre ritorn� al lavoro, ma
io non tornai pi� al Lanza. Dal V ginnasio fino al terzo Liceo frequentai il
Tondi, presso la sede staccata di Vico del Gargano.
Misteriosamente mi
spar� il mal d�autobus, che mi aveva sempre afflitto da piccola ed era stato uno
dei motivi della mia decisione di andare in collegio a Foggia, l�anno prima. Mi
dispiacque molto non poter frequentare il Liceo pi� prestigioso della provincia.
Ma rimossi il Lanza dalla mia mente.
Quel nome l�ho ritrovato, tre anni fa. Tra le carte dell�Archivio di Stato di
Foggia. Una storia ritrovata. Con ancora un grande piccolo vuoto: anch�io, come
la signora Bianca Maria Granata vorrei ritrovare la mia classe perduta: la IV D
dell�anno scolastico 1969-70.
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