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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

Peschici La rottura con la famiglia Martucci (proprietaria di Kalena) � totale
Abbazia Kalena, via agli espropri
Comune, il sindaco chieder� l'utilizzo delle aree sottoposte a vincolo

 

Il sindaco Francesco Tavaglione avvier� le procedure per l'esproprio di quelle parti dell'abbazia di K�lena sottoposte a vincolo. Non c'era altra da strada da seguire, anche se l'amministrazione comunale ha tentato fino all'ultimo momento di arrivare a un'intesa con la famiglia Martucci, proprietaria dell'ex complesso benedettino, per chiudere un accordo che sembrava, fino a qualche mese addietro, possibile ma che, poi, ha mostrato che, in effetti, non c'erano le condizioni oggettive per concludere le trattative che erano in atto da circa un anno. La volont� dell'amministrazione comunale di accogliere moltissime delle richieste della propriet�, � stata riconosciuta anche dal capo di gabinetto del ministro per i beni culturale, Tufarelli, che ha ricevuto una delegazione composta dal sindaco di Peschici Tavaglione, dall'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Domenico D'Ambrosio, dal consigliere comunale Fasanella, e dal dirigente dell'ufficio tecnico comunale Follieri. Incontro sollecitato dal primo cittadino allo scopo di concordare una comune strada al fine della definizione delle procedure per l'esproprio. Una via che nessuno avrebbe voluto percorrere, ma alla quale l'amministrazione - come ha spiegato il sindaco Tavaglione - � stata costretta viste le resistenze degli eredi Martucci a sottoscrivere la convenzione. Il sindaco dovrebbe, a giorni, emanare una prima ordinanza per consentire ai tecnici di accedere all'abbazia per effettuare i primi rilievi, per poi passare alla fase progettuale e all'inizio dei lavori che interesseranno le due chiese, ormai ridotte in uno stato di degrado spaventoso. Per il momento c'� un primo finanziamento di trecentocinquantamilaeuro concesso dal Tesoro per i primi lavori di ristrutturazione dell'importante complesso monastico. La procedura dell'esproprio non spaventa, per�, pi� di tanto gli eredi Martucci (proprietari del complesso da centocinquant'anni), in quanto ritengono che �ne ricaveranno certamente notevoli dei vantaggi, mentre - sempre a loro parere - risulter� mille volte peggio per la comunit� che, in questo caso, vedr� il monumero restaurato tra una ventina d'anni�. Di diverso avviso, naturalmente, sia gli amministratori che la totalit� dell'opinione pubblica, associazioni culturali e, soprattutto, il vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Domenico D'Ambrosio, il quale aveva gi� invitato il consiglio comunale e lo stesso sindaco a procedere all'esproprio, in quanto le condizioni dettate dalla famiglia Martucci nella proposta di accordo, erano �restrizioni assurde, ingiuste e penalizzanti la comunit�. K�lena: una storia infinita. La monumentale abbazia, antica di un millennio,(data di nascita 872, grazie ai frati greci di san Basilio, e poi intorno al Mille, come risulta da atti pubblici, donata al monastero benedettino delle Isole Tremiti), � testimonanzia di un percorso che ha attraversato le �stagioni� di questo lembo di terra del Gargano, tra i pi� suggestivi: Peschici, l'incantevole cittadina che, da tempo, ha fatto del turismo la sua vocazione. Ma K�lena � anche custode di segreti, passioni ed emozioni che toccano profondamente il sentimento comune. Ecco spiegate le mille battaglie che hanno riscaldato i cuori e acceso tensioni; lo sforzo di tanti teso al recupero dell'ex complesso monastico per riaprire le sue porte al culto. Proprio mons.D'Ambrosio (� nativo di Peschici) garant� che non sarebbe rimasto a guardare perch� - disse - ho sognato K�lena recuperata e valorizzata, ora voglio sognare ad occhi aperti e, per questo, mi adoperer� perch� l'ex abbazia torni ad essere luogo di culto�. L'abbazia di K�lena � costituita da una antica chiesa a cui si accosta la pi� tarda chiesa abbaziale, con navata centrale ed abside semicircolare. Nel complesso monastico si insedi� una comunit� di Benedettini, la cui attivit� segn� un momento storico e sociale fondamentale per la vita e l'economia del territorio che, in quell'epoca, era tormentato dalle scorribande dei pirati. Dai primi anni del secolo scorso � sottoposto a vincolo nazionale, con obblighi di tutela da parte della propriet�, vincolo che � stato ribadito nel 1951 dal Ministro pro-tempore. L'ex complesso monastico, che presenta il crollo di met� della copertura linea a spioventi (cos� da rendere tragicamente visibili le pareti di conci, squadrati e firmati da scalpellini borgognoni, itineranti sulla via Francigena), da moltissimi anni, come ricordavamo, versa in uno stato di completo abbandono che, unitamente alla vetust�, rappresenta un serio rischio per la conservazione dell'importante testimonianza storica. E ci� rappresenta la pi� grande delle preoccupazioni, proprio perch� le condizioni del complesso impongono tempi brevi per i necessari interventi, quantomeno di consolidamento. I primi lavori che saranno effettuati riguarderanno, appunto, la messa in sicurezza della struttura. Una curiosit�. Agli atti parlamentari della Camera dei Deputati del 15 gennaio 1973 risulta una interrogazione parlamentare del deputato Ascari Raccagni Renato, all'allora ministro della pubblica istruzione, Oscar Luigi Scalfaro, con la quale lamentava �l'enorme fatiscente degrado edilizio cui soffre l'abbazia�.



Francesco Mastropaolo [email protected]


La Gazzetta del mezzogiorno 12 ottobre 2005
 


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