Mimmo
Aliota, testimone del Novecento garganico, dedica un volume alla
marineria di Vieste
IL
PORTO DI VIESTE
di
Teresa Maria Rauzino
Domani,
23 giugno, alle ore diciotto, nei locali della Lega Navale di Vieste, lo
storico Mimmo Aliota presenter� il suo ultimo libro dal titolo: �Il
porto di Vieste�, edito nel maggio 2007 dalle Grafiche Iaconeta.
Una triste
storia a lieto fine, come sottolinea l�Autore nella dedica del libro;
una storia che vuole rendere �omaggio ai morti annegati in questo mare e
al popolo viestano, che li ha pianti come figli�.
Il porto di
Vieste, dopo anni di vane attese oggi � finalmente giunto alla
dirittura d�arrivo. Le varie tappe sono scandite in una documenta
cronistoria da Aliota, che illustra tutte le delibere comunali e
l�estenuante iter burocratico durato un secolo.
All'appuntamento per l'inaugurazione, purtroppo - sottolinea Aliota -
non ci saranno i pescatori. Quel popolo che affollava, di giorno e di
notte, i luoghi della marina e trafficava, per tutto il tempo, attorno
ai battelli e ai trabaccoli, per tenerli sempre efficienti per le uscite
in mare, oggi non c�� pi�. Quella dei pescatori � una razza estinta! La
consistenza della marineria viestana � quasi �inconsistente�.
Vieste,
oggi, si � decisamente incamminata su altre strade.
Per anni,
la mancanza di un approdo sicuro in porto ha provocato tante tragedie
del mare che sicuramente avrebbero potuto essere evitate! Morirono in
tanti, nelle acque prospicienti il borgo marinaro, tanti marinai che
Aliota elenca insieme al nome degli scafi affondati dalle sferzate delle
onde dei marosi e dei fortunali.
Spesso
l'assalto dei delfini alle reti piene di pesce, le riduceva a brandelli
e anche allora i tempi erano duri!
Bisognava
ricucire pazientemente le reti.
Quei posti,
ritrovi della marineria viestana, che ancora oggi conservano i vecchi
toponimi marinari �R�te la Torre�, �u Sciale Cumm�nde�, �u Sciale la
piscarije�, �Sotte la Ripe�, quando le barche approdavano a riva
stracolme di pesce, si affollavano di gente diversa, che si facevano
vedere dagli amici o �compari� pescatori con la speranza di ricevere un
po� di pesce fresco con cui preparare il gustoso �ciambotte�, ossia la
profumata e saporita zuppa di pesce garganica.
Aliota ci
aggiorna sulla odierna consistenza a Vieste marineria da pesca: di
pescherecci a strascico ne sono rimasti sei, in via di estinzione; ve
n'erano oltre venti. Di lampare ce ne sono due; ce n'erano dodici. Di
battelli con piccolo motore, che praticano ancora la pesca sottocosta,
ce ne sono una quindicina; un tempo erano alcune centinaia, tra battelli
con propulsione a vela o a remi. Anche l'equipaggio di questa
superstite, scarna marineria, � striminzito, non � pi� di razza. Alcuni
armatori hanno lasciato da anni Vieste, e continuano ad esercitare la
pesca da Ancona in gi�. Di pescatori innamorati del mare non ce ne sono
pi�. Qualcuno si vede ancora andare su e gi� per il piazzale Marinai . A
passare il tempo. Nient'altro.
La speranza
� che il nascente porto rivitalizzi un settore un tempo fiorente per
l�economia non solo di Vieste, ma dell�intero Gargano.
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