San Nicola Imbuti sul
Varano cade a pezzi
L� IDROSCALO ABBANDONATO
di TERESA MARIA
RAUZINO
Lago di Varano (FG)
Idroscalo San Nicola Imbuti
Chi percorre la strada che da Cagnano porta al lago di Varano, si
stupisce vedendo sulla riva un villaggio disabitato: � l�ex Stazione
Idrovolanti �Ivo Monti�.
Centro di addestramento
per piloti, centro per il recupero e la riparazione di idroplani e di
mezzi leggeri di attacco, l�idroscalo di san Nicola � ricordato come
base militare strategica di notevole importanza per il controllo della
costa dalmata.
Numerosissimi i voli effettuati, diurni e notturni, per esplorare le
isole curzolane e per i soccorsi in Adriatico.
La storia dell�insediamento militare � stata ricostruita da Maria
Antonietta Ferrante nel volume �Memorie di guerra dall�Idroscalo�
(Edizioni del Rosone, Foggia). I documenti reperiti dall�autrice presso
l�archivio della Marina Militare di Roma, e utilizzati in chiave
narrativa, tracciano l�iter della Stazione negli anni della prima guerra
mondiale. In particolare, la Ferrante rievoca gli eventi relativi
all'insediamento: i lavori di cantiere, l�utilizzazione dei primi
alloggi, l�organizzazione militare, i problemi che l�ammiraglio Thaon de
Revel e il comandante Ghe dovettero risolvere, date le caratteristiche
sfavorevoli della zona, isolata e infestata dall�anofele.
A curare i militari decimati dalla malaria sar� chiamato Salvatore
Donatacci, un medico di Cagnano Varano che si era distinto nella ricerca
e nella profilassi della malattia.
L�anno 1915 trascorre a san Nicola fra la frenetica attivit� costruttiva
e i primi movimenti di perlustrazione dell�Adriatico. Il cantiere
funziona a ritmo serrato. Revel ha preso al cuore la sorte della
nascente stazione del Varano; l�ha voluta e desidera renderla efficiente
con ogni mezzo, compresi gli incentivi ai giovani militari l� destinati.
Per loro chiede, in data 2 settembre 1915, il supplemento massimo alla
paga stabilita. La risposta del ministero sar� negativa.
Il comandante Ghe, di gusti raffinati, ordina per la stazione mobili
funzionali ed eleganti. Riesce ad acquistare anche un pianoforte per
allietare le lunghe serate solitarie dei militari in questo piccolo
angolo di mondo. Giorno dopo giorno, l�idroscalo assume sempre pi�
l�aspetto di centro autonomo ed autosufficiente Sono ben curati i viali
lungo i quali si allineano le palazzine ad un piano. Sobrie,
dall�elegante architettura di ispirazione coloniale, sono disposte in
doppia fila fino alla zona di decollo prossima all�hangar costruito con
metallo, legno e tela.
Quelle che un tempo furono �costruzioni moderne ed eleganti� si
presentano oggi in una condizione di estremo degrado, �sgarrupate�, per
dirla con un linguaggio pi� pregnante. Gli infissi, i marmi pregiati,
sono stati tutti asportati, in quella che era considerata una �cava a
cielo aperto�, in cui era possibile rifornirsi di tutto e di pi�.
Erbacce e sterpaglie
hanno invaso le scalinate d�accesso, i muri e perfino le terrazze delle
palazzine, alcuni tetti sono crollati.
Un sonno profondo sembra
avvolgere la struttura. Uniche voci: lo stridio degli uccelli acquatici
e il belato degli armenti. Nell�ex stazione �Ivo Monti�, anche mucche e
torelli hanno trovato residenza stabile.
Non disdegnano, di tanto
in tanto, di farsi una passeggiatina nei palazzi di stile coloniale e
negli hangar ridotti a scheletri: tutti gli interni, i loggiati dell�ex
stazione sono pieni di sterco.
Oltre la strada, in
posizione panoramica, la chiesa di Santa Barbara, costruita per i
militari nel 1920, scoperchiata e con un bell�albero nella navata
centrale, � diventata il rifugio dei drogati e delle coppiette, che
hanno lasciato traccia del loro passaggio con murales immortalanti le
loro gesta.
Una visione desolante,
che ci fa riflettere sulle sorti ineluttabili che sembrano incombere sul
patrimonio monumentale dismesso di Capitanata.
S�, perch� in questo
remoto e suggestivo lembo di terra ci sono anche i resti di un antico
convento benedettino dell�anno 1058: San Nicola Imbuti. I monaci del
Varano furono sotto la giurisdizione della potente badia di K�lena (Peschici).
Il declino della casa madre di Tremiti, che si concluse nel 1782 con la
vendita ai privati di tutti i possedimenti da parte del Regio demanio
borbonico, segn� la fine anche della piccola badia i cui ruderi sono
ancora osservabili all�interno dell�Idroscalo. Certo i benedettini non
immaginavano che, un millennio pi� tardi di loro, un nutrito gruppo di
giovani militari avrebbe guardato lo stesso orizzonte, e che oggi noi
avremmo visitato quel che resta dei loro insediamenti, segnalandone il
degrado.
Monastero di Santo
Nicolay dello Inbuto, antica cella benedettina, pertinenza di K�lena
L�area di san Nicola Imbuti, dismessa dal ministero della Difesa, e
messa in vendita dal Ministero delle Finanze per sei miliardi e
250milioni di vecchie lire, pare sia stata acquistata da una societ�
privata, una STU, che dovrebbe costruirvi l�ennesimo villaggio
turistico. Ma finora � tutto fermo. L�unico palazzo dell�Idroscalo,
ristrutturato qualche anno fa dal Comune di Cagnano, � sempre chiuso.
Cos��? L�ultimo presidio nel deserto dei Tartari? Anche il suo intonaco
esterno comincia a deteriorarsi�
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