Nasce �Capitanlibri�, repertorio bibliografico della
Capitanata pubblicato da Maurizio de Tullio
di Antonio De Cosmo
�CapitanLibri�, titolo
evidentemente derivato da una crasi fra �Capitanata� e �Libri�, rappresenta un
encomiabile sforzo di Maurizio De Tullio di offrire una �mappa� della produzione
cul-turale a stampa della Provincia di Foggia nel 2000. Encomiabile per diversi
motivi, dei quali vorrei sottolinearne almeno due. Il primo � intrinseco al
lavoro, ed � quello di mettere a disposizione degli interessati (e dovrebbero
essere in molti) l�elenco esauriente del contributo culturale, piccolo o grande
che sia, di un territorio con scarsa coscienza di s�, anche per mancanza di
punti di riferimen-to come questo. Il secondo � che gli istituti culturali
territoriali che avrebbero proprio questa primaria funzione, hanno smesso di
esercitarla, se non erro sin dall�inizio degli anni �90 epoca in cui
�Segnalazioni� e �Schede�, le rubriche-supplemento del periodico �La
Capitanata� della biblioteca provinciale di Foggia, dedicate appunto alla
produzione editoriale locale cominciarono per cos� dire a �sfumare� fino
all�interruzione senza rimorso.
La mancanza di una bibliografia, non dico di una bibliografia critica, ma di un
semplice elenco ordinato, il pi� completo possibile, rende impossibile una
valutazione di quel tanto di buono, nel tanto di inutile e subculturale, che
avviene nel nostro territorio.
Chiunque faccia l�inevitabile sforzo iniziale richiesto per avvicinare in modo,
non occasionale, ma sistematico questa produzione culturale, non pu� che
restare stupefatto dai motivi umani, prima che culturali, impliciti, ma
facilmente intuibili, che sostiene la gran parte delle pubblicazioni. Lo stesso
Maurizio De Tullio sembra sorpreso, almeno a scorrere �La fabbrica di carta�, la
nota introduttiva al suo lavoro. �Si scrive per diletto, mandando in stampa (e
molto spesso nemmeno in libreria) una caterva di volumi che narrano di amori
non corrisposti, di sogni fantasiosi, di speranze ultraterrene, alimentando cos�
case editrici che spesso sono nate col preciso intento di spillare soldi a tanti
sprovveduti�.
La cultura provinciale � sommaria, per qualche verso ingenua, va per assonanze e
finisce per confondere, in questo caso, l�editore col tipografo, con grande
vantaggio morale ed economico per quest�ultimo.
Il fenomeno � notevole per quantit� e durata. Carlo Della Corte e Alcide Paolini
in un saggio: �La mistificazione� (Sugar Editore) ne parlano gi� negli anni �60
dell�ormai secolo scorso. Ma sicuramente il fenomeno nasce molto prima. Non
tantissimo perch� un certo livello di alfabetizzazione generalizzata, non ne �
la causa, ma � preliminare.
Manca invece uno studio sul peso dell�ente pubblico in questo campo, sia in
relazione ai contributi erogati per sostenere le spese di stampa, sia sul suo
ruolo di volenteroso acquirente del classico �congruo numero di copie�. Tra
parentesi, non trovate che qui ci sia un interessante �conflitto di
disinteresse�, per cui gli enti pagano due volte la stessa cosa, una volta al
tipografo e una volta all�autore, che attraverso queste forme marginali di abuso
riesce a coltivare i suoi bisogni spirituali e anche a mettere da parte �qualcosina�?
Il lavoro di Maurizio De Tullio ha un complemento del titolo che suona: �Il
primo catalogo dei libri, autori, editori e riviste della provincia di Foggia� e
che va inteso in senso proprio.
�CapitanLibri� infatti contiene una sorpresa interessante e di rilievo, che gli
vale una connotazione di indubbia originalit�: �La presente ricerca
bibliografica � privilegia la produzione editoriale delle case editrici locali
e quella degli autori nati in provincia di Foggia � vivono e operano al di fuori
del nostro territorio�. anche all�estero�. Se questo criterio inclusivo viene
inteso nell� arco di quelle valutazioni complessive, che fanno riferimento alla
Provincia di Foggia come terra di emigrazione, ormai, da anni, anche e
soprattutto intellettuale, allora questo tratto di originalit� diventa un
contributo fondamentale alla nostra storia civile. A questo proposito e per
inciso De Tullio promette la pubblicazione delle schede biografiche degli
autori per il 2006.
Naturalmente non tutto quello che nasce o vive in provincia � provinciale. Tutti
- quelli che erano in grado di farlo - hanno sperimentato il paradosso per cui
basta girare l�angolo per essere apprezzati pi� che in patria. La cultura
provinciale � presbite. La fauna pi� diffusa, per restare alle sole arti
scrittorie, � costituita da poeti, romanzieri e letterati in genere, i quali
cercano un ingenuo riscatto alla propria marginalit�, anche esistenziale,
attraverso un nome stampato su una copertina. Ma la provincia culturale e la
provincia geografica non coincidono. Come tutti sanno nella provincia
geografica c�� anche chi si giova semplicemente dei mezzi di comunicazione di
massa per partecipare della cultura senza aggettivi.
Non so, in fine, se qualche saputo esperto di catalogazione ceder� alla
tentazione di rimarcare la differenza fra catalogo, come raccolta di
descrizioni legate ai volumi attraverso la collocazione, e bibliografia come
raccolta di notizie senza localizzazione, come sono queste di De Tullio. Ma se �
tutto quello che ha da dire, non resta che ricordargli il proverbio cinese
secondo il quale �l�idiota � quello che quando il dito indica la luna invece
della luna guarda il dito�.
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