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     Foggia e provincia : Segnalazioni culturali da Teresa Rauzino






 

 

IL CORSIVO - K�lena. Quale futuro? - di Teresa Maria Rauzino (29/6/2005)


L�abbazia di K�lena � stata la protagonista delle ultime cronache del Grecale e ha fatto versare fiumi di inchiostro ai numerosi quotidiani e periodici che da anni seguono la sua intricata vicenda, ricca di numerosi colpi di scena.
Sono ben otto anni che ce ne occupiamo, e vorremmo veramente non occuparcene pi�.
Quando tutto sembrava sulla via di una prima risoluzione del caso, una serie di proposte di convenzioni inaccettabili da parte dei proprietari, di continui rinvii ci hanno indotto a dire NO!
Ci hanno indotto a porre il veto.
Abbiamo ribadito con fermezza che nell�interesse del popolo di K�lena, la parte pubblica doveva essere intransigente nel confronto aperto con i proprietari per stabilire i termini della pubblica fruizione. Il decisore pubblico non poteva essere l�unico responsabile delle scelte. Il Sindaco di Peschici non poteva derogare sui valori di principio e fare concessioni che il vasto popolo di K�lena, di fede, di storia e di cultura, non avrebbe compreso mai. Doveva adottare una pianificazione �comunicativa�, abbandonando la prassi �razionale� secondo cui tutto doveva essere circoscritto alla negoziazione riservata tra pubblici amministratori, tecnici e famiglia proprietaria.
Una comunit� allargata, attraverso le opinioni del Centro Studi Martella, di singoli studiosi, del clero, di comitati spontanei e liberi cittadini, si era espressa chiaramente in merito, animando con i suoi interventi le pagine di vari quotidiani. Interventi che si sono incrociati per dare altri punti di vista, per lanciare anche �provocazioni� e paradossi che suggerissero diverse strade ai vari attori della querelle.
Riteniamo importante che la vicenda sia approdata in Consiglio Comunale e poi a Roma, dove la delegazione del Comune di Peschici, insieme all�onorevole Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento Europeo, � stata finalmente ricevuta dal Ministro dei beni culturali in persona.
Ora speriamo che sul caso venga scritta finalmente la parola fine. Che finalmente cominci la fase operativa della progettazione e del restauro della millenaria abbazia.
Parliamo dell�intera abbazia, e non soltanto della chiesa �nuova� o di quella �vecchia�.
E� il recupero dell�intera abbazia l�obiettivo finale che il Comune di Peschici, cui vorremmo aggiungere la Diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, dovrebbe perseguire: tutto l�insieme non va assolutamente smembrato. Il valore storico-religioso-culturale dell�intero complesso � superiore alla somma del valore delle singole parti. L�integrit� inscindibile di chiese, cortile, residenze e annessi � superiore a quello dei singoli fabbricati. Diversamente, le singole parti, avrebbero un interesse e un valore decisamente inferiore.
Bisogna recuperare la dimensione religiosa del millenario complesso, che insigni studiosi e la fede popolare testimoniano da secoli, nonostante l�abbazia finora sia stata chiusa ai fedeli per 364 giorni o per 365 giorni all�anno.
Qualche tempo fa, avanzammo l�ipotesi che potesse essere costituita una fondazione per K�lena. Sull�esempio del teatro Petruzzelli di Bari, una cordata di enti pubblici e privati potrebbe gestire il restauro e la valorizzazione di K�lena. Sarebbe bellissimo fare una fondazione per K�lena: arriverebbero fondi da pi� parti: oltre che dal Ministero, dal Comune, dalla Diocesi, dall�Ente Parco, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Foggia, dalla Comunit� Montana del Gargano, da fondazioni bancarie, ma anche da imprenditori privati che volessero finanziare il restauro per avere esenzioni fiscali.
Ma c�� l�esigenza di vagliare l�aspetto pratico di questa ipotesi: questa "concertazione" comporterebbe tempi lunghi, e invece c�� bisogno di agire presto per evitare l�irreversibile degrado di K�lena. Bisogna altres� considerare che viviamo una realt� culturale dove il concetto sotteso alla �filosofia della fondazione per salvare un bene monumentale� non esiste affatto. Di imprenditori che amano l�arte e sborsano i soldi a fondo perduto non ne vediamo molti in questa nostra bella provincia.
Non c�� redditivit� nell�apertura di un monumento. Un�abbazia non rende come un teatro� a meno che non cambi la mentalit� corrente!
da 

 

 

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