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Un po di storia ...
Loasi agrumaria del Gargano
di Teresa Maria RauzinoTrionfo di arance
Scriveva lagronomo vichese Giuseppe Nardini :
La costa settentrionale che va da Rodi a Vieste si eleva dal mare per una serie di dolci colline verdeggianti. E questa la parte pi� deliziosa ed incantevole del Gargano; quivi fiorisce larancio che riempie di fragranza le ampie vallate e i ridenti colli ricoperti di un perenne manto di smeraldo trapunto di innumerevoli casini.
Dal 1870 al 1900 le ditte agrumarie attive a Rodi erano Ciampa, De Felice, Ricucci, Ruggero, Del Giudice, Pacifico, Russo, Ognissanti, Gramigna e Carnevale. A San Menaio operavano: Pirandello e Baller; nel 1893 subentrarono Mastrovalerio, Gargiulo e Santovito.
Nell'oasi cera una vera e propria divisione del lavoro...
La raccolta
Negli agrumeti operavano compagniecostituite ognuna da 18 persone:
1. un capociurma del giardino;
2. un capociurma du mnt�ne, cio� del mucchio dei frutti raccolti;
3. sei ragazzi addetti al trasporto di sporte e cuffine;
4. tre taglia-pedicine (peduncoli),
5. un addetto alla conta;
6. tre scapatrici che con i firitte (calibri) selezionavano i frutti;
7. tre ncartatrice-ncassatrice che li avvolgevano in carte veline e li riponevano nelle casse.
Le casse venivano trasportate a dorso di mulo nelle barracche, magazzini di lavorazione ubicati sulla spiaggia.
La confezione
Nei baracconi circa 60 persone procedevano sul filatorio (bancone), ad una seconda selezione e alla confezione della casse drmballete(casse di esportazione).
Limbarco
La compagnia dei facchini di mare provvedeva a trasferire il prodotto dai magazzini alle imbarcazioni in partenza per Trieste.
Or a Vico, ed a Rodi, i giardini degli agrumi sono pressoch� tutti esposti al Greco, il quale essendo un vento di mare, � freddissimo insieme ed umido. Ed ecco perch� spesso perisce col� la maggior parte de limoni, e de portogalli. La stagione, che ad essi � fatale, � quando dopo le piogge, e i venti caldi, vengono tutto un tempo dei freddi umidi.
Questo particolare vento, come dice il nome stesso, proviene da nord-est; sorprende e spaventa chi non lo conosce per il suo orrendo romore che si amplifica quando si frange sulle scogliere. Qui solleva una polvere di acqua e vapore, il cosiddetto polverino.
Gli agrumicoltori di Vico e di Rodi riparavano i giardini da questo polverino salato, che faceva avvizzire le piante, con siepi di leccio o lentisco o di alloro, ma questo accorgimento si rivelava spesso insufficiente, perch� a malapena proteggeva gli alberi pi� vicini. E cos� i contadini dividevano il giardino in tanti quadri e tra luno e laltro, sul perimetro dei medesimi, vi piantavano delle canne. Ma se i terreni erano ubicati in collina, molte volte anche questo non bastava!
In tai luoghi le siepi de quadri atte non sono a ripararli interamente dal Greco: ed ecco perch� al gelo sono pi� soggetti i giardini delle colline, che quelli delle valli.
Il Manicone spiega il perch� il limone si ghiaccia di pi� del Portogallo, e il Portogallo si ghiacci prima dellarancio forte: la pianta del limone riesce ad assorbire pi� rapidamente lacqua e prima delle altre piante di agrumi, e quindi vi circola pi� vischio. Ecco perch� con i primi geli viene colpita subito.
La gelatura di molti alberi di limone � causata anche da una pratica colturale poco accorta: i contadini, prima che inizi la stagione fredda, mettono del letame sotto gli alberi come fertilizzante. Questo in un primo momento tiene calda la linfa , ma poi, quando leffetto svanisce, la pianta soffre di colpo il freddo e quindi si gela.
E anche qui il Manicone d� un prezioso consiglio. Rifacendosi ad un metodo usato dai genovesi, dice che il letame deve essere sparso allinizio della stagione calda e cos� la pianta lo assorbir� meglio; quando arriver� il freddo, lo soffrir� gradualmente, e quindi non si geler�.
Un sonetto cantato durante la raccolta degli agrumi
In una ricerca effettuata a Carpino, abbiamo raccolto un sonetto che si riferisce a un tema amoroso-agrumario.
Come dice Bennato, in questo paese dellentroterra garganico il folklore zampilla vivo e forse questo canto � riuscito a conservarsi ancora oggi nella tradizione orale, perch� gli operai specializzati che scendevano a lavorare nei giardinio nei baracconi rodiani o di san Menaio, lhanno importato a Carpino, fuori dallarea di origine.
Il tema � a dispetto.
Linnamorato, respinto dalla sua bella, vuole vendicarsi del grave affronto subito. La paragona ad a un limone avvizzito, la rimprovera di andare in giro a vantarsi di non averlo voluto. Ma lui nel suo giardino ormai c� entrato, lha passato tutto; ne ha assaporato la migliore arancia, si � scelto il limone migliore. Nel giardino cera anche una rosa, e lui si � inebriato del suo profumo, ma ne ha lasciato il vaso scoperto.
Adesso, chi vuole entrarvi, pu� farlo liberamente. Per quel che lo riguarda, lui ne � uscito per sempre. Il guaio � della ragazza: ormai violata nella sua purezza, � diventata una scorza di limone ingiallito, che ha perso definitivamente la sua freschezza, il suo delicato profumo.
Trascriviamo il sonetto , affinch� non vada definitivamente perduto.
Faccia di limungell ngiallanut
tv� vantann che non mha vlut
inta li toi giardin ci songh stat
pizz p pizz lhai cammin'at
la megghia purtagall m lei magnat
lu meggh limmuncell m lei capat
Allut'm c stav na ros e llei ddurat
lu vas lei rumast pur sturat
chi vo trasc� che trasch ii song sciut
faccia di limungell ngiallanut!
Ricette a base di agrumi
di Celeste Ottaviano
Acciughe in olio e limone
(Lic, oghe pu Kmun)
Prendere delle acciughe freschissime, non tanto grandi. Liberarle dalle teste e disiliscarle, lavare in varie acque, asciugarle ed adagiarle su un piatto. Aggiungere olio doliva, succo di limone, sale e pepe q.b. Tenerle in fusione per circa un ora prima di servirle.
Agostinelle in olio e limone
(Iustnedd, ogh e kmun)
Dalla fine di agosto a tutto ottobre si possono trovare delle triglie minute, chiamate agostinelle. Questo pesce dal sapore molto delicato, viene attentamente diliscato e preparato con la stessa ricetta delle accinge con il limone.
Liquori
Arancino
Ingredienti: 800 g. di zucchero, 1 litro di acqua, 1 litro di alcool.
Preparazione: sbucciare le arance, mettere le bucce e lalcol in un barattolo da un litro di capacit� chiudendolo ermeticamente e lasciare macerare per 8 giorni avendo cura di agitare il contenitore tutti i giorni. Far bollire lacqua e sciogliere lo zucchero. Versare lo sciroppo di zucchero raffreddato, filtrare con una tela la miscela ed imbottigliare.
Limoncino
Ingredienti
6 limoni verdi, 600 g. di zucchero, 1 litro dacqua, 1 litro dacqua.
Preparazione
sbucciare i limoni, mettere le bucce e lalcol da un barattolo di 1 litro di capacit� chiudendolo ermeticamente e lasciare macerare per 8 giorni avendo cura di agitare il contenitore tutti i giorni. Far bollire lacqua e sciogliere lo zucchero. Versare lo sciroppo di zucchero raffreddato, filtrare con una tela la miscela ed imbottigliare.
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