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Nuovi percorsi lungo le
torri costiere, l�oasi agrumaria, la Laguna di Varano e le chiese rurali snodati
dalle ricercatrici Teresa Maria Rauzino, Leonarda Crisetti e Lucrezia Apicella
VOCI DI DONNE presentano
insoliti itinerari turistici del Gargano Nord
Il gruppo �Voci di donne� ha organizzato, nel suggestivo �Largo del Conte�, una
bella serata, patrocinata dal Comune di Vico del Gargano, durante la quale il
tempo libero � stato impiegato per un momento di crescita culturale attraverso
la presentazione di tre itinerari forse inusuali per il turismo di massa e per
gli stessi residenti:
- Le torri del Gargano e l�oasi agrumaria di Rodi, a cura della prof.ssa Teresa
Maria Rauzino (presidente del Centro Studi Martella di Peschici);
- Sulle orme del Varano, presentato con un CD multimediale dalla prof.ssa
Leonarda Crisetti;
- Le chiese rurali di Vico, illustrate dalla prof.ssa Lucrezia Apicella con un
filmato.
La Rauzino, nel suo intervento, ha premesso come l'impiego di strutture
fortificate lungo la costa pugliese costitu�, sin dal medioevo, un importante
baluardo contro gli assalti turcheschi dal mare. Le citt� costiere si guarnirono
di mura e di castelli; lungo i litorali vennero costruite torri di avvistamento.
La difesa costiera non fu soltanto una questione pugliese, ma dell'intero Regno
delle due Sicilie. Nel 1532 il vicer� don Pietro di Toledo ordin� la
costruzione, anche lungo le coste del Gargano, di una serie di torri, che
vennero ultimate nel 1568-69, aggiungendosi a quelle gi� presenti nel periodo
svevo-angioino. Esse divennero dei presidi militari a difesa del territorio, ma
anche dei punti di osservazione e segnalazione dei movimenti dei corsari e dei
pirati che attaccavano le nostre coste. Soltanto nel tratto del Gargano Nord ne
sono presenti oltre una decina: Torre Mileto- Calarossa (Sannicandro); le due
Torri del Varano (Ischitella); Torre dei Preposti ( San Menaio); Montepucci,
Usmai � Calalunga- Sfinale (Peschici) Torre San Felice e Porticello ( Vieste).
Alcune sono restaurate, ma sono chiuse alla pubblica fruizione; altre risultano
addirittura diroccate come le torri di Calarossa (nei pressi di Torre Mileto) e
Sfinale (sulla litoranea Peschici- Peschici).
Nel suo itinerario, la studiosa peschiciana ha riassunto sia i variegati aspetti
della storia di queste fortificazioni, sia la storia stessa del territorio
costiero del Gargano che esse dovevano proteggere, ricordando come il mare abbia
favorito il dialogo interculturale del Gargano con i paesi dell�area
mediterranea. Per le popolazioni costiere del Gargano il rapporto con il mare fu
davvero vitale. I garganici intrecciarono la loro storia con quella delle
popolazioni provenienti dalla Grecia e dalla Croazia che si insediarono sulle
nostre coste, attratte dalla possibilit� di sfruttarne le ricche risorse
forestali e agrarie.
La Rauzino oltre che delle torri costiere, antiche sentinelle dei nostri mari,
ha sollecitato una forte azione di valorizzazione turistica dell�Oasi agrumaria,
un territorio di grande valenza paesaggistica del Gargano (oggi 600 ettari tra
Rodi �Vico-Ischitella) segnalato dai viaggiatori italiani e stranieri che
elogiarono l'incantamento esercitato da questo tratto di costa, una terra ricca
di profumi e di colori.
Fiori d'arancio oasi agrumaria Rodi. Foto Giulio Giovannelli
I �giardini� fecero la fortuna commerciale di Rodi: un continuo traffico vide
impegnati gli abitanti con i Veneziani e gli Schiavoni, che vi approdavano ogni
giorno a caricare vini, arance, limoni. La produzione ebbe il periodo di massimo
splendore nella seconda met� dell�Ottocento, contribuendo al benessere di tutta
l�area garganica. Le premiate ditte agrumarie rodiane, all�inizio del Novecento,
parteciparono con successo alle fiere internazionali di Parigi, Londra e New
York, utilizzando le pi� sofisticate tecniche pubblicitarie dell�epoca.
La serata � proseguita con la presentazione di Leonarda Crisetti: con un
bellissimo multimediale sulla laguna di Varano, ha focalizzato i punti di forza
dell�area lacustre, che vede nei suoi dintorni il Puzzone, la Grotta di San
Michele, San Nicola Imbuti, Capojale, la pineta, il mare che andrebbero
valorizzati, senza stravolgerne per� l�ecosistema. Il Puzzone, primitiva Defensa
situata ai piedi del Varano, � ricco di storia. Oltre ad ospitare la Grotta di
San Michele, un�interessante spelonca naturale originata dal fenomeno del
carsismo, la zona presenta tracce di un aggere di et� del bronzo, tratturi che
scendono dalle colline, percorsi per secoli dalle greggi che si dirigevano verso
le sue sorgenti per dissetarsi soprattutto nelle giornate estive. Il Puzzone,
nel tempo, � stato generoso, offrendo legna ai cittadini, erbaggi per gli
animali dietro corresponsione della fida, e, a partire dal 1912 in seguito
all�impianto di 50000 ulivi, dell�ottimo olio per i cagnanesi. Andrebbe
riscoperto e valorizzato dal punto di vista turistico, come San Nicola Varano.
Questa localit�, anticamente denominata San Nicolaj dello Imbuto, � un�appendice
della costa occidentale della laguna, caratterizzata da un affascinante
paesaggio, forse il pi� suggestivo del Varano, di interesse storico notevole. Il
tratto di costa � circondato da colline digradanti verso il lago, vestito di
ulivi e arbusti, trapunto di ortaggi e fiori, puntellato da sorgenti.
Presenta ancora tracce della presenza benedettina, con il suo monastero dell�XI
secolo, un tempo abitato dai monaci impegnati nella preghiera, nel dissodamento
dei campi coltivati a vigneti e nella pesca di anguille e di cefali, le cui uova
si prestavano per la preparazione della bottarga (il caviale).
Negli anni del primo conflitto mondiale San Nicola ha dato il suo contributo
alle imprese delle forze aeree, ospitando idrovolanti e personale impegnato a
contrastare l�avanzata degli austriaci, appostato nell�opposta sponda
dell�Adriatico. A tale scopo, per volont� del duca del mare, Taon de Ravel, fu
costruito l�Idroscalo, i cui edifici, anche se versano in uno stato di degrado e
di completo abbandono, attestano ancora la loro maestosit�. In uno di essi �
appunto inglobato il vecchio monastero benedettino, per lungo tempo dipendenza
di K�lena e di Tremiti.
Anche l�area Bagno- Pannoni potrebbe diventare un centro visita importante.
Sia San Nicola Imbuti, sia la Costa Puzzone versano oggi in uno stato di
degrado, dal momento che gli edifici crollano a pezzi, gli ulivi ardono e il
manto erboso � ormai eroso. Senza parlare della laguna, abbandonata dagli stessi
pescatori. Cagnano, un paese dalle mille e poliedriche risorse potenziando le
infrastrutture della sua area lacustre, potrebbe diventare un�area alternativa
al turismo balneare del Gargano.
Per la realizzazione del lavoro presentato dalla prof.ssa Ezia Apicella, che ha
coordinato il corso A del Liceo Classico di Vico, � stata preziosa la
collaborazione dell�impiegato della Biblioteca Civica di Vico, Mario Afferrante,
cha ha girato il filmato proposto. Hanno collaborato anche i genitori degli
studenti e il Generale di Matteo, con il suo fuoristrada, per lo studio della
chiesa delle Cortiglie, non raggiungibile con mezzi ordinari.
Tra le finalit� del lavoro prevale quella di sensibilizzare �chi di dovere� sul
degrado della maggior parte di un patrimonio che testimonia la religiosit� dei
nostri antenati e stimolare un intervento di recupero e valorizzazione di quegli
elementi che fanno amare la propria terra e poi, come scrive Paolo Asolan,
consentono all��Anima che cammina nell�amore n� di stancarsi n� di stancare�.
Poche le chiese recuperate a spese di privati, come scrupolosamente documentato
dal Prof. Basso Nicola: San Rocco in localit� �Guasto� dove si celebra ogni anno
una festa, in onore del santo, il 16 agosto; San Michele sulla strada Vico San
Menaio, citata per la prima volta nel 1176 e visitata dal Cardinale Orsini nel
1676; vi si celebra la festa del Santo il 29 settembre; San Francesco in San
Menaio ex laboratorio per gli agrumi, consacrato di recente come chiesa; Santa
Maria di Canneto, adiacente alla sorgente omonima, dove si celebra la festivit�
del 15 agosto; San Biagio, restaurata dalla famiglia Budrago solo pochi anni fa;
si celebra la messa il 29 agosto. Altre chiese si presentano come ruderi o in
condizioni di assoluta inagibilit�: Santa Maria di Calenella, sotto Monte Pucci,
ridotta a pochi ruderi; San Nicola, inagibile dal 1930, dopo che una forte
nevicata ha fatto crollare il tetto: � situata vicina alla sorgente omonima;
Santa Maria delle Grazie, nella parte bassa di Calenella, per la quale si
registrano interventi di parziale recupero a cura della famiglia Firma e del GAG
�S. Ferri� di Vico; San Giacomo, nella valle tra Monte Dazzo e Gadescia e Santa
Maria delle Cortiglie, nel cuore della Foresta Umbra, non raggiungibili con
mezzi ordinari, ma con un fuoristrada.
La serata � stata allietata, con intermezzi di musica popolare garganica, dal
gruppo vichese-ischitellano �Come vena vena� diretto da Giuseppe Comparelli con
l�alto gradimento dei presenti che si sono dimostrati interessati e partecipi
all�evento.
Anima della serata � stata la poetessa Teresa di Maria che ha lavorato con
esperienza e passione per offrire questa opportunit� a quanti credono ancora che
la cultura sia un alimento utile per nutrire la mente. Arrivederci al prossimo
appuntamento a Vico del Gargano, Largo Terra, il 26 agosto, ore 21. Il gruppo
VOCI DI DONNE vi aspetta, stavolta con un reading poetico tutto al femminile!
FOTO DELLA SERATA:
Il gruppo di musica popolare �Come vena vena� diretto da Giuseppe Comparelli (il
primo da sinistra)
da sinistra Teresa Maria Rauzino , Leonarda Crisetti, Teresa di Maria
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