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Il respiro del borgo antico

di Teresa M. Rauzino 
Gennaro Martella - Peschici - Gargano - Foggia - Italia
Per chi si occupa di centri storici, le immagini dell�intatto borgo antico di Vico del Gargano si identificano nella grafica di Gennaro Martella. Visualizzando quello che, in un tempo lontano, antiche mura, torri,  scorci di palazzi e case hanno rappresentato, l�artista compie una consapevole opera di recupero, affinch� essi continuino  a vivere non solo nella memoria di chi non vuole dimenticare, ma anche nella percezione di chi, consapevolmente o inconsapevolmente, contribuisce al loro degrado.

La grafica di Martella,  per Filippo Fiorentino, ha il pregio di  ridestare l�inerte diorama di architetture, signorili e spontanee, esposte ad impalpabili trasformazioni�. Con tratto sicuro e privo di secchezze calligrafiche, l�artista isola e discopre un centro antico �dimenticato dalle politiche pubbliche�, fissando in un �libro bianco� strutture monumentali, ricostruite nell�intatto impianto originario.

Separando il nucleo originario dal nuovo che lo aggredisce, propone �un paesaggio che ha del lunare�: pi� che aprirsi sulla campagna circostante, le porte del borgo �rinserrano i respiri impercettibili di un�umanit�  impaurita�. Lo svettare delle torri di difesa testimonia un�angoscia muta.

Un centro antico astratto dal territorio, nonostante l�uomo vi abbia �disperso� il suo cuore.

Cuore che pulsa ancora, nell�immobile attestazione dell�artista, nei luoghi di mercato e negli angoli un tempo animati. Rivivono, cos�, legami sociali e antiche consuetudini.

Comignoli sospesi dilatano l�intimit� del focolare domestico negli spazi esterni, nella strada. Sacre edicole votive, nei tiepidi pomeriggi di maggio, aggregano interi quartieri, nella cadenzata recita del rosario. E, a sera, il canto d�amore si alterna con quello a dispetto, ironico e non privo di asprezze verbali.

 

La trasfigurazione di pietre squadrate e di portali, di aspetti e peculiarit� dell�architettura sacra ci restituisce l�esuberanza luminosa di un mondo con poche alterazioni ambientali, permeato di innata religiosit� popolare. �Un valore � conclude Fiorentino -  gremito di tristezza e di segretezze, che si risolve in pura linea di canto�.

Su Gennaro Martella, Domenico Sangillo ha espresso il seguente giudizio critico: �� un grafico che riecheggia l�ultimo �Ottocento italiano�. Tutti possono vedere come il disegno sia primigenio alla sua stessa pittura, per il senso spiccato del carattere che egli riesce a conferire alle cose che ritrae, alla realt� degli elementi che caratterizzano, esasperatamente ed impeccabilmente, il suo lavoro. Un pittore impegnato, che non concede nulla alla divagazione. Guardare i suoi lavori � come fare un viaggio intorno a una realt�  oggettiva, quella realt� che fa vivere le cose nel loro aspetto perenne. Non � difficile comprendere perch� il Martella sia cos�  fedele all�aspetto rappresentativo. Si tratta di un realismo sconvolgente che ci fa rivivere un tempo lontano, un tempo in cui l�uomo non conosceva la fretta del fare�.

 

 Profilo dell�artista

Gennaro Martella nasce a Vico del Gargano nel 1949. Dopo aver conseguito il Diploma di maturit� presso l�Istituto d�Arte di Bari, nel 1979 si diploma alla prestigiosa Accademia di Brera. Il suo nome  assurge  all�onore delle cronache nazionali quando, alla galleria Boccioni di Milano, riceve il Premio Sironi per un ritratto del poeta Erza Pound (Corriere della sera - 3 febbraio �76). Nel 1979 partecipa alla Triennale di Milano per la  sezione �Cento artisti italiani�, curata da  Mario de Micheli. Decisivo � l�incontro con il grande maestro della Bauhaus, Alfredo Bortoluzzi, con cui partecipa  nel 1984 alla collettiva di Palazzo Dogana (Foggia). Di grande suggestione il ciclo di opere �I Greci�, collezione privata dell�imprenditore turistico Raffaele d�Amato di Peschici.

Nel 1996 ha illustrato il volume Vico, citt� d�arte, edizioni Maria Scistri, La Bottega dell�Arte, Vico, 1996,  curato in collaborazione  con Filippo Fiorentino e Michele Tortorella.

 

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