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Da Vieste, il Sovrano Ordine dei Pellegrini di San Michele ripercorre, in un trekking di fede, le antiche vie erbose che portavano al Sacro Monte

Il sentiero  dell�Arcangelo

di TERESA MARIA RAUZINO

Da Vieste �sperduta�... alla Montagna Sacra pi� venerata di tutto l'Occidente cristiano. Dal 1995 si rinnova il tradizionale pellegrinaggio del 29 settembre per la festa di san Michele a Monte Sant�Angelo. Di notte, al chiarore delle fiaccole, partenza all�una e trenta. Antonio Silvestri, priore del Sovrano Ordine dei Pellegrini, batte tre colpi decisi sulla porta sbarrata della Cattedrale: chi resta a casa viene bruscamente svegliato dallo scandire incessante dei campanelli e dai rituali canti micaelici.

Tutti gli abitanti del centro storico di Vieste si affacciano alle finestre: con un segno di croce, salutano i Sammekal�re in partenza verso il Monte Gargano. Essi attraversano in processione le caratteristiche viuzze del borgo antico. Un tratto in bus, fino all�arrivo in localit� �Tacca del Lupo�, sulla statale 89. L�orologio segna le quattro del mattino, inizia il trekking verso Coppa Fusillo, da dove si profiler� l�erto abitato di Monte Sant�Angelo. E� ancora buio. Avvolti dalle tenebre, i pellegrini percorrono in fila l�antico sentiero, un tempo praticato dalle mandrie svernanti nella piana di Vieste. Risuonano le interminabili litanie, e la supplica al Principe delle Celesti Milizie. Una supplica rivisitata in chiave ecologista: �A te Michael/ a te principe della fede/noi pellegrini del Gargano/ amanti di questa terra/ antica e meravigliosa/ rivolgiamo questa supplica: /fa che l�uomo malvagio/ non uccida animali indifesi/ non bruci boschi e foreste/ non inquini il cielo, la terra e il mare./ Ti preghiamo Michael/ di usare la tua spada, se necessario/ per punire quelli che spinti/ dalla bramosia del denaro/ calpestano tutto e tutti/ seminando morte e solitudine./ Noi ti affidiamo questo compito,/ o Principe degli Arcangeli,/ e ti preghiamo di assolverlo./Gloria tibi Sancte Michael�.

La sosta rifocillante � presso la Masseria Rignanese. Ormai Monte Sant�Angelo � prossima: inizia il tratto pi� duro che condurr� i Sammekal�re, dopo l�impervia salita per i tornanti della Montagna, sul sagrato della Reale Basilica. Si scende nel sacro Speco: i pellegrino, in ginocchio al cospetto di San Michele, gli offrono la loro fatica. Con gli occhi chiusi e il capo chino ringraziano l�Arcangelo. Seguono la santa Messa e la processione dietro la statua del Santo, lungo le strette stradine di Monte Sant�Angelo. Poi il ritorno a Vieste e la messa di ringraziamento in Cattedrale.

Un fenomeno di religiosit� popolare, quello del viaggio verso i luoghi-chiave della Cristianit�,  che ha coinvolto nei secoli migliaia di pellegrini. Nel Medioevo, i grandi itinerari della fede si snodavano lungo le rotte dei mari o i sentieri d'Oriente per raggiungere la Terrasanta, verso le strade per Roma, e lungo il "camino de Santiago" di Compostela. Ma anche lungo la �Via Sacra Langobardorum�. Questa strada univa direttamente Benevento a Monte Sant'Angelo, ma ben presto colleg� l'Europa occidentale con la Terra Santa, tramite i porti di Brindisi e di Otranto. Un itinerario fondamentale per l'organizzazione viaria e marittima, per la fondazione di chiese, monasteri e mercati, ma soprattutto  per la  creazione di una comune cultura europea. La denominazione dell�itinerario al Monte Gargano � legata alla presenza dei Longobardi, che fecero del santuario dell�Arcangelo il loro santuario nazionale e diffusero il culto  micaelico in tutta Europa. Un culto che resiste dal Medioevo, che si rinnova da oltre 1500 anni. Secondo la tradizione, l'Arcangelo apparve nel 490 a Monte Sant'Angelo, stabilendo col� la sua dimora. Il santuario, soprattutto durante il periodo delle Crociate, divenne la tappa obbligata per il passaggio in Terra Santa, sostegno ideale nella crociata contro i Turchi. Il Gargano divenne uno dei luoghi di culto e di pellegrinaggio pi� frequentati del Medioevo. Papi, Imperatori e Cavalieri percorsero le impervie contrade della Sacra altura, incamminandosi d�inverno, a piedi scalzi, lungo i suoi tornanti, per chiedere all'Arcangelo la remissione dei propri peccati. Il pellegrinaggio era considerato "il cammino verso la salvezza". Fra i pellegrini vi erano ricchi e poveri, sani e infermi, santi e peccatori. tutti accomunati da uno stesso sentimento: riacquistare la fede perduta e con essa la salvezza eterna. Si narra che San Francesco non si ritenne degno di entrare al cospetto del Principe delle Celesti Milizie: si ferm� a pregare dinanzi all'entrata della grotta. 

Il pellegrinaggio, dalla fine dell�Ottocento, assunse una vera dimensione di massa: gruppi di devoti partivano da tutta Italia per raggiungere  Monte Sant�Angelo, a piedi o a bordo di caratteristici carretti. Giovanni Tancredi nel 1938 descrisse cos� le compagnie di Sammichelari che salivano gli impervi tornanti del Monte Gargano:�Chi vuol avere la sensazione della vera fede, venga quass� ed osservi le stra�de carrozzabili, gli impervi sentieri, le coste dei monti dove gio�vani e vecchi, uomini e donne con grossi involti sul capo, con le scarpe e le uose in mano, sgranando il rosario, salgono in lun�ghe file serpeggianti, oppure dispersi per le diverse scorciatoie come branchi di pecore pascenti, cantando interminabili lita�nie" .

Drammatica  la cronaca dell'arrivo dei pellegrini al santuario, raccontata da Saverio La Sorsa nel 1930: "Quando sono giunti dinanzi alle belle porte di bronzo della Basilica, s'inginocchiano, ne battono gli anelli, come invasati dalla follia, ne baciano le immagini, e perpetuando i riti dei secoli di maggiore fanatismo, traversano la sacra spelonca, strisciando a sangue la lingua per terra fino all'altare..." . 

 

 

 

CURIOSITA� MEDIEVALI

LA PARTENZA

Prima della partenza, il pellegrino riceveva la benedizione per s� e per l�abito che aveva deciso di indossare. La cerimonia rievocava la partenza del cavaliere  per la prima crociata. Il pellegrino si prepara�va al viaggio con delle pratiche di purificazione. Prima di tutto si riappacificava con i suoi ne�mici, pagava i creditori, faceva testamento, non dimenticandosi, per il bene della propria anima, di fare qualche donazione alla  Chiesa. Ma, senza una since�ra confessione, il viaggio poteva considerarsi assolu�tamente inutile.

IL VESTIARIO

L�abito nel XIII secolo divent� una vera e propria uniforme di riconoscimento; era costituito dalla schiavina (una cappa con cappuccio), con i seguenti indispensabili accessori:  il bordone (un bastone crociato ornato con ciuffi di pino d�Aleppo), la bisaccia e un grande cappello a larghe tese. Il bordone e la bisaccia, oltre ad avere una funzione pratica, erano degli oggetti sim�bolici. La bisaccia alludeva alla povert� e alla carit�; il bastone, terza "gamba" del pellegrino e strumento di difesa contro serpi e lupi, rappresentava la lotta della Trinit� contro il Male, simboleggiato appunto dai lupi e dalle serpi.

IL PELLEGRINAGGIO PER PROCURA

Per chi, vecchio e malato non poteva permettersi di affrontare il viaggio per queste mete cos� lontane  era possibile mandarvi un sostituto. Era il cosiddetto "pellegrinaggio per procura". Le strade e le rotte marine, a questo punto, si popolarono di pellegri�ni professionisti;  molti erano anche i falsi pellegrini. Per evitare che il pellegrinaggio venisse effettuato da persone disoneste e indegne che lo facevano solo per mestiere, il com�mittente dispose fra le clausole del testamento che a effettuarlo dovessero essere persone di provata onest� oppure i propri familiari. Per costoro il pellegrinaggio divent� la condizione imprescindibile  per entrare  in possesso dell'eredit�. (cfr. G. PIEMONTESE "San Michele e il suo santuario. Via Sacra Langobardorum", Bastogi, Foggia).

IL SENTIERO DEI SAMMICHELARI ADOTTATO DAL WWF E DAL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO

Il pellegrinaggio Vieste-Monte Sant�Angelo, in via d�estinzione, aveva  portato quasi alla cancellazione del sentiero.  Dopo la ricostituzione del Sovrano Ordine dei Pellegrini di San Michele Arcangelo, grazie all�impegno della sezione WWF di Vieste, che ha visto la costante presenza di Grazia Francescato, � stata risistemata la via erbosa che porta direttamente alla grotta sul Monte. Il Parco Nazionale del Gargano ha infatti da poco concluso i lavori di ripristino di questo antico percorso, definito dagli appassionati di trekking �tra i pi� suggestivi del Promontorio�. E� il sentiero dei Sammekal�re, cio� dei devoti di san Michele Arcangelo. Chi � interessato a partecipare al trekking di fede del  29 settembre pu� prenotarsi presso il Sovrano Ordine dei Pellegrini di San Michele di Vieste (tel.0884.708976).

 

copyrait Teresa Maria Rauzino

VISITA VIRTUALE AL SANTUARIO

 

 

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