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A partire dal 29 ottobre l�Oda Teatro di Foggia ospiter� la mostra fotografica 

�Uno ogni sacco d�anni� dedicata ad Andrea Pazienza

Peschici,

a misura di PAZ

di TERESA MARIA RAUZINO

 

Uno ogni sacco d'anni - Andrea Pazienza a Peschici

 

Nove giugno 1975, esame di tecniche della fotografia al DAMS di Bologna. Il professor Zannier ha davanti a s� Pazienza Andrea e Nardella Gino. Esame di gruppo, come si usa dal sessantotto nelle facolt� radical-chic. Sul tavolo centottanta foto in bianco e nero, scattate da Andrea a Gino con una Canon e da Gino ad Andrea con una Asahi Pentax. Location: Peschici, provincia di FG. A quell�esame Nardella prese un misero 24: il voto pi� basso del suo libretto pieno di trenta. Non si ricorda il perch�, n� pu� ricordarlo il suo amico Andrea. Non c�� pi��

Oggi cinquanta di quelle foto scattate da Gino Nardella, dopo un�operazione di restauro del fotografo Francesco Gravino, sono divenute il �pezzo forte� di una mostra itinerante che, dopo aver esordito in agosto al �Fuori luogo� di Apricena, per due settimane a partire dal 29 ottobre, sar� riallestita  all�ODA teatro di Foggia. Il 29 e il 30 ottobre, alle ore 20.30, Gino Nardella, scrittore-cabarettista di vaglia, la presenter�  a suo modo, con una performance in ricordo di Paz , �un genio italiano del XX secolo�.    Le foto sono pubblicate nel catalogo-amarcord �Uno ogni sacco d�anni�.   Sfogliandolo, si resta stupiti nel vedere, nelle foto in bianco e nero, un giovanissimo Andrea Pazienza (ha 19 anni) che, con un metro da muratore in mano, �misura� cose, animali, persone, case, ogni angolo di Peschici. Seguiamo, passo passo, l�itinerario di Paz. Smilzo e longilineo, occhiali Ray-ban, jeans e maglietta nera con un paio di vistose bretelle bianche, dopo aver sondato la profondit� del mare, Andrea ci presenta Peschici dalla splendida visuale di Montepucci, quindi raggiunge l�abitato. Prende �la misura� di una delle storiche fontanine dell�Acquedotto Pugliese (oggi scomparse) piazzate l� dai tempi del Duce nei punti principali del paese, percorre Corso Garibaldi, indi squadra "la Torre del Ponte" (Gino Nardella la chiama �torre dei chiapparini� dalle numerose piante di capperi che l�adornano-infestano ancora oggi). Paz non demorde nella sua ardua impresa: misura in orizzontale e in verticale un asinello parcheggiato davanti a una casa. Ne centimetra le lunghe orecchie.  Prosegue nel borgo antico, misura uno degli �anelli� posti sui muri, dove vengono attaccate le briglie dei quadrupedi, le calze stese ad asciugare davanti a una cisterna.

Andrea squadra il portale di una tipica casa di Peschici, di fronte allo sguardo stupito di una vecchietta. Imperterrito, con un sigaro stretto tra i denti,  continua a misurare luoghi, muri e stipiti, inferriate, scalinate, gradini, panni stesi al sole nelle strette vie del centro storico.

Si riconosce una signora, detta Sina la roscia, intenta a spazzare il marciapiede di via Colombo davanti alla sua casa immortalata da molti turisti perch� sul muro sono sospesi due barattoli di latta (buatte), a mo� di vaso, sempre fioriti di basilico e gerani. La donna guarda allarmata il ragazzo che li sta �misurando�.

Andrea con in mano un panino, continua instancabilmente a misurare con l�altra mano. Prosegue il suo cammino sulle vie vicino al Corso. Si ferma ad osservare un vecchietto che, seduto su una sedia impagliata davanti alla porta di una bottega, gioca con un piccolo cane randagio.

Andrea giunge alla chiesa di sant�Antonio, ci sono due ragazzine. Una si presta  al gioco facendosi misurare, come i vecchietti che si prestano al gioco, incuriositi, ma non pi� di tanto, abituati come sono a guardare senza eccessivi moti di stupore le eccentricit� e le stranezze dei forestieri�

Ecco Andrea saltellare mentre imbocca via Madonna di Loreto, torna indietro e squadra un caratteristico arco di un portoncino e una cabina telefonica: donne e bimbi lo osservano stupiti.

Alcuni �scatti� ci colpiscono per la loro singolarit� densa di senso. Andrea � fermo davanti alla grande croce piantata negli anni Cinquanta dai passionisti di padre Ernesto in localit� Borghetto a mare, di fronte alla Curva del Guardaro. Sale su e, mimetizzando per un attimo il metro sotto un braccio della croce,  simula Ges�. Crocifisso di fronte al mare stagliato all�orizzonte.

 

Eccolo nel Recinto Baronale del Castello: sulla porta di legno della chiesetta di San Michele Arcangelo compone, con il metro snodato, una grande croce che si aggiunge alle tante altre piccole inchiodate l� ab immemorabili dai peschiciani. In funzione apotropaica.

Andrea � davanti al Municipio, dove c�� il monumento dei caduti della Grande Guerra che �caddero pugnando per la grandezza d�Italia nella guerra di indipendenza 1915-18�. Sembra indicare, con tre dita della mano, gli anni della guerra: tre anni per 39 morti �ufficiali�, senza contare i dispersi. Sulla lapide campeggia la scritta: �E� bello � (sic) divino per l�uomo onorato morire per la patria, morir da soldato�.

Queste foto, �forti quanto una carezza o quanto un pugno in pieno viso�, sono un �luogo capovolto della morte�. �Andrea � scrive Gino Nardella - andava pazzo per lo struggimento spirituale che gli dava il Gargano, terra dura e pericolosa, bella e cattiva come il mare. Eccolo l�, quando ancora era il semisconosciuto studente Pazienza Andrea. Gi� genio, gi� PAZ. Di personaggi come lui se ne vede uno ogni cento, centocinquanta anni. Uno ogni sacco d�anni, appunto�.

Andrea davanti al Bazar di Peschici, con ironia, sfida, il metro piegato e la mano libera sul fianco, un gatto nero. Che lo fissa in tralice. Immobile.

 

� E QUELLI DI BENGODI SITY CONTINUANO NELLA RACCOLTA DI FIRME PER PAZIENZA

La Notte bianca di Roma ha inaugurato la mostra pi� completa mai realizzata su Andrea Pazienza, celebre fumettista dalle origini sanseveresi, prematuramente scomparso nel 1988 a soli trentadue anni. Andrea Pazienza � stato tra i fondatori delle riviste Il Male e Frigidaire, ha collaborato con Satyricon supplemento de "La Repubblica", a Tango supplemento de �L�Unit��, Corto Maltese e Comic Art.            Sandro Simone e Corrado Rainone,  autori del satirico BENgodi SITY hanno promosso, qualche settimana fa, una raccolta di firme per chiedere alle istituzioni pugliesi  che, dopo Roma, la mostra curata da Vincenzo Mollica e Mariella Pazienza approdi anche  Foggia. Non chiedono titoli di strade o di piazze, n� lapidi o borse di studio, chiedono che �la citt� possa finalmente conoscere e approfondire quel figlio del Tavoliere che, partito da San Severo, � approdato nei sogni e nella sensibilit� di chi nel suo fumetto ha trovato le mille sfumature delle emozioni�. L�appello ha avuto finora oltre 300 adesioni, considerando che vi hanno risposto, oltre agli studenti e a vari professionisti, anche associazioni come Italia Nostra, Il Centro Studi Martella, Il Gargano Nuovo, il Carpino Folk Festival, il Centro Studi Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata, il Touring Club Italiano (sezione Foggia e Manfredonia), l�Associazione Liberamente, I Comunisti Italiani di Foggia e intere redazioni giornalistiche e televisive di Capitanata. Hanno aderito, fra gli altri, l�attore e presentatore televisivo Antonio Stornaiolo e lo scrittore Tommaso Di Ciaula. L'assessore alla cultura del Comune di Foggia, Potito Salatto ha spronato i promotori a non demordere. 

La raccolta di firme continua!

Per adesioni inviare una mail a [email protected] specificando nome, cognome, professione e citt�.  Aggiornamenti sul sito http://www.bengodi.org/benfoggianius/

Le 4 foto dell'articolo "Paz, a misura di Peschici"sono tratte dal libro di Gino Nardella: "Uno ogni sacco d'anni". Il manifesto: "Mostrate Pazienza" dal sito http://www.bengodi.org/benfoggianius

 

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