LA SINDROME DEL BURN - OUT  IN ODONTOIATRIA

Il burn-out è, riprendendo la definizione data da Cristina Maslach, una sindrome di esaurimento emozionale, di spersonalizzazione e di riduzione delle capacità personali che può presentarsi in soggetti che per professione si occupano della gente. Questa patologia si differenzia dalle altre reazioni allo stress di tipo occupazionale per una caratteristica sostanziale: essa sorge dall'interazione tra l'operatore e l'utente, quando sono in gioco gli aspetti emozionali. La eziopatogenesi del burn-out inizia con un sovraccarico emozionale; per sfociare in un esaurimento; in altri termini, l'operatore si ritrova a essere dominato da un eccessivo coinvolgimento emotivo. A causa dell'atteggiamento di distacco nel quale egli tende a rifugiarsi come difesa, ne consegue la spersonalizzazione del rapporto. Iniziando poi ad avvertire questa condizione, comincia a provare dei sentimenti di colpa verso il proprio atteggiamento, provando una sensazione di fallimento da cui la sensazione di ridotta realizzazione personale. tale crollo dell'autostima può rappresentare un terreno fertile per una sindrome depressiva. La sindrome del burn-out si presenta come risposta allo stress cronico quotidiano piuttosto che a crisi occasionali. Con il passare del tempo, diminuisce  la propria tolleranza per questo stress continuo e gradualmente si esaurisce sotto l'assalto senza tregua delle tensioni emozionali. L'operatore, non vedendo nel lavoro nessun cambiamento immediato che possa corrispondere a quello notevole del suo comportamento, nè può  dedurre che la causa non dipenda dal lavoro. Si tende nascondere, anche per pudore, i veri sentimenti comportandosi come se tutto andasse nel modo migliore. In ambiente poliprofessionale, ciò è rafforzato dal consiglio dei superiori "o ti adegui, o te ne vai". L'apogeo di tale sindrome è rappresentato dalla reazione del "mea culpa. 'operatore fa alcune considerazioni: c'è qualcosa che non va bene in me, sono troppo debole o incompetente per questo lavoro, sono diventato una persona cattiva. Questa autocondanna può risolversi con l'avvicinamento ad alcol, droghe, farmaci. Un'altra possibilità è che la colpa può essere attribuita all'altra persona della relazione, ovvero al paziente, si tende cioè a biasimare la vittima (mi sto esaurendo a causa sua, è quello di dare colpa a se stessi o all'altro, o a entrambi.  La domanda che ci si pone quando comincia dunque è quella del "chi"?. Tuttavia deve essere tenuto presente che anche la caratteristiche del lavoro possono far precipitare il burn-out e non solo quindi quelle delle persone in gioco. Come dice la Maslach il burn-out si può capire e modificare meglio se lo si pone in termini di fonti situazionali di stress legato al lavoro e di rapporti interpersonali. Sono molte le ricerche che rilevano come tendenza generale sia quella di sopravvalutare l'importanza di fattori personali sottovalutando quelli situazionali, mentre possono invece essere le circostanze a suscitare quel comportamento. In un prossimo lavoro presenteremo i risultati di uno studio specifico svolto in ambito odontoiatrico. a completamento di queste note introduttive, per meglio rendere l'idea dell'effettivo impatto che il burn-out ha su ciascun di noi, abbiamo deciso di pubblicare un test di approccio al problema. Ogni lettore può compilarlo e determinare il livello di coinvolgimento,. L'obiettivo non è certo quello di scoprire nuovi malati, ma di  sensibilizzare sull'argomento.