Guida al turismo sul Gargano

GARGANO GARGANO

Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi e' stato piu' possibile vedere, pensare, vivere come prima ( Jacques Yves Cousteau)

Gargano... Gargano, un'eco che , dalle Grotte Paglicci e Scaloria, dalle tombe di Monte Saraceno, per invocare dagli uomini rispetto della sua storia millenaria, dal lungo isolamento che nasce dal profondo degli animi ; una conoscenza che nasce dalle viscere della terra.

Il Gargano, per la sua bellezza, e' stato definito come un'Italia in miniatura, tanto e' la varieta' del suo paesaggio che ti stupisce e ti incanta, senza appagarti mai.

E a chi lo vede dal Tavoliere o dal mare esso appare, di volta in volta, di color grigio o color marrone, a seconda della situazione climatica o dell'occhio sognante del viaggiatore di turno che lo paragona ad un bue marino o ad un delfino o ad un elefante .

Ma com'e' nel suo intimo il Gargano?

A chi ha l'avventura di navigare per mare da Manfredonia a Rodi Garganico e poi alle Tremiti capitera' di vedere un susseguirsi di coste e di cale, di grotte marine e di archi naturali sospesi sull'acqua; egli veleggera' per diporto, spendendo la sua faticosa vacanza alla scoperta di angoli suggestivi ove poter approdare un giorno e sognare di pescare e consumare il pesce fresco cotto sui ciottoli arroventati dal sole.

Triste sogno il suo che non avanza un lembo di costa incontaminato, tanto il Turismo, quello da prenotarsi, ha macchiato questo estremo angolo d'Italia con la sua proterva presenza spendereccia.

Ed e' cosi' che seduti comodamente su di una panca della motonave e, per i piu' fortunati, ai bordi di un veloce motoscafo, si vedra' scorrere, come in una sequenza di un film, ma non in moviola, Mattinata, le Zagare, Pugnochiuso, Vieste, Peschici, Manacore, Calenella, S. Menaio, Rodi Garganico, e poi sbarcare a Termoli o tornare piu' frettolosamente indietro, paghi di aver conosciuto il Gargano.

E sara' sempre cosi?

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A chi viaggia su una comoda veloce fuoriserie lungo la Superstrada da Macchia di Monte Sant'Angelo a Mattinata e poi a Vieste ed ancora verso Cagnano e San Severo non parra' vero di aver percorso centinaia di chilometri " sul Gargano" in poche ore e se ne vantera' per la sua bravura : anch'egli ha conosciuto il Gargano!

Ed il resto? E si, il Gargano non e' tutto qui; che ne sa lui della via Lanobardorum disseminata di ipogei, di cenobi e di conventi che menava dal Tavoliere di Puglia lungo i tornanti della roccia aspra e soleggiata su su per la montagna per giungere al Santuario di San Michele.

Oh si, egli avra' sentito parlare di una Montagna Sacra, di Monte Sant'Angelo, di Padre Pio, servo di Dio, ma si sara' chiesto perche' mai questo monte e' cosi' ricco di fervore religioso?

Sapra' mai il novello Romeo di Stignano o di Pulsano, di Monte Sacro o di Santa Maria di Kalena?

E' capace ancora di pregare negli oscuri anfratti delle caverne?

E , se in cerca di refrigerio , per ripararsi dalla calura estiva, egli avra' l'accortezza di abbinare il mare alla foresta, soffermandosi ad Umbra, sa lui di Stizzo e di Cassano, di Campolato e di S. Altissimo, di S. Martino, di S. Vito e di Fondo ( Funni), di Aulicino, di Bosco Quarto e di Bosco Spigno, tutte localita' che ricordano gli oraziani querceta Gargani ?
se pur si e' soffermato, venendo in macchina e non a piedi, come Ottone I nel 967, sul Gargano per pregare sulla tomba di Padre Pio, sa lui che gia' quattrocento anni fa, nello stesso convento, sosto' Camillo De Lellis che al ritorno verso Manfredonia, nella valle dell'Inferno, ebbe la folgorante conversione e si pose ad assistere gli ammalati, quasi presago di un miracolo che ai giorni nostri si consuma nella Casa Sollievo della sofferenza.
E se pur venendo da Siponto, salendo per la campanaria di Monte Sant'Angelo,il cui maestro muratore, Giordano, continua la tradizione della Scuola attribuita ad Acceptus?

Avra' questo Romeo il tempo di penetrare nella non chiara architettura del Battistero di San Giovanni, piu' conociuto come Tomba di Rotari ?

Sapra' cogliere l'essenza della meravigliosa fattura dello stile Dauno-Sipontino nelle chiese dedicate a S. Maria Maggiore, a San Leonardo di Siponto, a Santa Maria di Pulsano?

E se pur vorra affacciarsi dal terrazzo naturale che e' Rignano e godere il panorama sul Tavoliere di Puglia che cosa ascoltera' mai lui? forse le grida bellicose dei Normanni a Civitate od il rantolo del moribondo Federico II a Ferentino?

Ma egli avra' visto tutto il Gargano?