Categoria: FOGGIA CALCIO

Domenica al “ San Francesco d’Assisi “ di Nocera Inferiore si giocherà la XIV giornata di andata di Prima Divisione girone B fra la capolista Nocerina e il Foggia.
Due squadre che in questo momento in terza divisione giocano un calcio spettacolo, forse il più bello dell’intera categoria, grazie ai due tecnici che ne guidano le due formazioni: Gaetano Auteri e Zdenek Zeman.
Negli ultimi anni si è parlato di Zeman molto per come si è espresso sul calcio fuori dal rettangolo di gioco che per quello che ha fatto in campo con le sue squadre.
Gaetano Auteri, primo in classifica con la sua Nocerina, veterano del calcio di terza serie, grande tecnico vincente in una categoria che oramai, visto i risultati ottenuti, gli va stretta.
E’ pronto per il grande salto nel calcio che conta. A Nocera sta fornendo l’ennesima prova della sua sagacia calcistica, nel sapere prendere per mano la squadra, trasmettendo ai suoi giocatori schemi, modulo di gioco e carattere per arrivare a essere vincente, cosi come ha fatto in passato con l’Igea Virtus, Gallipoli, Siracusa e Catanzaro.
ZDENEK ZEMANMartedi 16 c.m. si è spenta a Praga la mamma di Zdenek, la signora Kyeta. Ad assistere ai funerali che si sono tenuti oggi nella capitale cecoslovacca, erano presente il presidente del club rosso-nero Casillo, il D.S. Pavone e l’accompagnatore Altamura.
Il tecnico ceco in Italia ha allenato a tutti i livelli, dal settore giovanile del Palermo alla C-2 e C-1 nel Licata a metà degli anni ottanta. In serie B ha allenato a Messina, poi per molti anni a Foggia in B, con una promozione in serie A.
Ha guidato Lazio e Roma, Napoli, Salernitana, Lecce, Brescia e ancora Lecce. Ha iniziato dal settore giovanile del Palermo, per poi portarsi nella vicina Licata, lanciando nella massima serie molti giovani interessanti.
Ultimo in ordine di tempo a Lecce, Vucinic ora alla Roma. A distanza di sedici anni si ritrova a guidare di nuovo il Foggia con il presidente Casillo e il Direttore Sportivo Pavone, ma in Prima Divisione. Zeman è sempre stato a disposizione per chi voleva chiamarlo a guidare una squadra di calcio. Si sono riesposti gli stessi dirigenti che, assieme al tecnico di Praga, tre lustri addietro hanno infervorato ed esaltato il calcio a Foggia a metà degli anni novanta.
E’ ripartito dalla terza serie perché lui è innamorato del calcio. Fedele sempre al suo modulo tattico 4-3-3 che resta per lui sempre il migliore.
Con i dirigenti ha composto una rosa di ragazzini che bene si sta adattando al suo modulo. Molti giovani interessanti sono arrivati a Zemanlandia: l’attaccante Varga Roland classe 1990, ungherese dalle giovanili del Brescia e il polacco Salamon classe 1991. Dal Napoli è arrivata la mezzapunta Insigne classe 1991 e il difensore Rigione Michele classe 1991.
Giovani calciatori talentuosi che in questo periodo sono impegnati con le rispettive nazionali under 20 nel torneo Quattro Nazioni .
Per il suo modo di parlare schietto, sincero e per avere esternato a più riprese alcune sue considerazioni sul calcio italiano a voce alta, ha subito un brusco rallentamento nella sua carriera in Italia.
Per avere praticato in gioventù sport come la palla a mano e la palla a volo, possiede una cognizione del calcio un po’ diversa da molti colleghi italiani.
Il suo gioco si basa nell’esaltare lo spettacolo calcistico sia in casa sia fuori casa, dando ampio spazio all’inventiva dei giocatori, e lasciando cosi ai singoli l’interpretazione del ruolo che si ricopre. Questo suo modulo di gioco fa si che le sue squadre pur offrendo un gioco spumeggiante, presenta degli equilibri altalenanti in tutti i reparti.
Tutto questo favorisce e obbliga l’avversario di turno a giocare anch’egli a viso aperto e a terminare le partite, il più delle volte, con risultati insoliti proposti nel calcio italiano.
Questo tipo di gioco praticato da sempre da Zeman porta spesso le sue squadre ad accumulare statisticamente prestazioni negative e positive in uguale misura. Insomma, con le squadre di Zeman il bel gioco è sempre assicurato, ma non sempre il risultato positivo volge a suo favore.
GAETANO AUTERIGiovane promessa del calcio italiano negli anni ottanta. Gaetano Auteri, va a Varese in serie B per espresso desiderio del tecnico Eugenio Fascetti, che l’aveva visionato, e del D.S. Giuseppe Marotta l’adesso D. G. alla Juventus, al Varese in serie B, proveniente dal Siracusa. La promettente punta aretusea si fa notare, e fra i cadetti è il Genoa che riesce a soffiarlo a squadre blasonate di serie A come Fiorentina e Lazio, per un miliardo e quattrocento milioni.
Sembra destinato a grandi platee calcistiche, ma un malanno al ginocchio, che si protrarrà per molto tempo, non gli permette di esprimersi al massimo.
Auteri decide di chiudere la carriera anzitempo e intraprendere quella di allenatore, iniziando come preparatore dei portieri. Allena subito l’Atletico Catania, la seconda squadra della città etnea. In panchina è lui che dirige la squadra ma ufficialmente, non avendo ancora il patentino, è presente come tutore in panchina un maestro del calcio: Paolo Lombardo.
Auteri inizia a lavorare per una professione nella quale ha sempre creduto e che l’ha attirato anche quando giocava. Diversi sono i compagni di squadra che ricordano quando impartiva consigli tecnici ai suoi compagni di reparto.
Ha sempre allenato al Sud ed ha ottenuto sempre consensi positivi ovunque sia andato. Dieci anni addietro riuscì a trasformare la squadra di Barcellona Pozzo di Gotto, da una squadretta di periferia a un club professionistico, portandolo alla C-2 e l’anno successivo sfiorando i play-off. Va alla guida di piazze importanti in C-1 come Avellino e Crotone.
L’amore per il suo Siracusa lo porta in serie D, poi va a Gallipoli e vince il campionato di C-2 e la Coppa Italia.
Ritorna a Siracusa, ammaliato dai progetti del presidente Salvoldi nel riportare la squadra siracusana ai fasti di un tempo. Vincente anche qui, nella sua terra natia, ma va via perché i programmi e le idee in società cambiano.
Gaetano Auteri da rispetto e chiede di averlo, e per il suo modo di vedere capisce che non è corrisposto, quindi va via ad un passo dalla promozione già acquisita.
La sua non è una fuga dal Siracusa calcio, ma un distacco dai vertici societari che non condivide più per il loro modo di fare, e anche se a malincuore lascia la sua “ creatura” che taglierà il traguardo fra i professionisti senza di lui.
Lo scorso anno si rimette in gioco a Catanzaro in C-2. Conduce un campionato di vertice pur senza società e in gravi difficoltà finanziare, penalizzato di tre punti, riesce a disputare la finale play-off e perde di misura ( nei due confronti ) con l’Atletico Roma, formazione di categoria superiore.
Quest’anno a Nocera i progetti erano attivati per la seconda divisione, ma il ripescaggio in Prima Divisione ha spostato di non poco i programmi futuri societari, ma non certo quelli del tecnico siracusano che nel suo credo calcistico c’e’ lavoro, sacrificio e schemi prettamente offensivi, qualsiasi sia la categoria.
Pochi gli innesti immessi, mirati a dare il giusto equilibrio alla squadra in una categoria importante.
La Nocerina, che era partita volando basso, si trova ora in vetta alla classifica con pieno merito, grazie al tecnico Auteri, che da anni miete successi per le squadre dove ha militato.
Al presidente della Nocerina Citarella va il merito di avere messo su un’organizzazione professionale, capace di affrontare degnamente la prima divisione dal punto di vista societario e tecnico.
LA GARA DI DOMENICA.Per quanto riguarda le formazioni, la Nocerina ha nel reparto difensivo tutti i suoi problemi. Liberato Filosa ne avrà per circa due mesi per la rottura del collaterale, questo è il responso dopo il primo accertamento medico. Mancherà De Franco e sembra che Servi non sia in condizioni di scendere in campo.
Dovrebbe toccare a Nigro occupare il posto di centrale, ma il giocatore ebolitano manca da molto tempo e dovrebbe essere impiegato in un ruolo che ha ricoperto pochissime volte in carriera. Problemi che il tecnico campano dovrà risolvere al più presto.
Dalla parte opposta nella squadra pugliese mancherà lo squalificato Palermo e in forte dubbio Romagnoli per problemi al piede sinistro. In settimana la squadra è stata guidata negli allenamenti dal vice Vincenzo Cangelosi e dal preparatore dei portieri Franco Mancini visto il grave lutto che l’ha colpito il tecnico boemo.
Aspettiamo domenica, convinti di vedere al “ San Francesco “ di Nocera un bello spettacolo di calcio targato Zeman – Auteri, a prescindere dal risultato finale, che rivestirà sicuramente meno importanza.
da
calcionapoletano